ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00356

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 246 del 25/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 25/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 25/10/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00356
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Venerdì 25 ottobre 2019, seduta n. 246

   La XI e XII Commissione,

   premesso che:

    è necessario adottare iniziative per agevolare e sostenere l'inserimento delle persone con disturbo dello spettro autistico nel mondo del lavoro, poiché l'attuale organizzazione sociale e lavorativa non ne consente una concreta inclusione;

    la legge 12 marzo 1999, n. 68, che contiene disposizioni per il diritto al lavoro dei disabili, si è rivelata del tutto insufficiente per introdurre nel mondo del lavoro le persone autistiche;

    l'articolo 9, comma 4, della citata legge prevede che «I disabili psichici vengono avviati su richiesta nominativa mediante le convenzioni di cui all'articolo 11», individuando in questo strumento un percorso di maggiore protezione per tali persone che costituiscono una categoria particolarmente fragile. La convenzione può infatti prevedere un percorso d'inserimento guidato e specificamente mirato rispetto alle possibilità del lavoratore e alle esigenze dell'impresa. L'accesso a tali agevolazioni è consentito solo per i disabili per i quali vengono verificate le capacità residue lavorative. L'accertamento delle condizioni di disabilità, previsto dall'articolo 1, comma 4, della legge n. 68 del 1999, è effettuato secondo le modalità indicate nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 gennaio 2000. Nei casi di persone con grave disabilità mentale l'accertamento molto spesso ha esito negativo, precludendo di fatto l'accesso a qualsiasi agevolazione di avvio al lavoro;

    ebbene, il lavoro rappresenta un elemento essenziale dell'inclusione sociale, pertanto, l'assenza di provvedimenti normativi specifici in materia, costringe tali persone, riconosciute come prive della capacità residua, ad essere destinatarie esclusivamente di prestazioni assistenziali;

    è necessario, invece, identificare un percorso idoneo alla valutazione delle specificità della condizione autistica e delle capacità presenti in queste persone, per individuare prospettive future che consentano loro l'inclusione lavorativa;

    sul punto si ritiene che, con i dovuti criteri, è possibile incentivare e agevolare l'inserimento delle persone con disturbo dello spettro autistico nel mondo del lavoro autonomo, in un sistema che vede il necessario coinvolgimento dei familiari ed amministratori di sostegno. Difatti, alcune persone autistiche, con l'assistenza dei predetti soggetti, che ne hanno identificato le capacità utili, hanno provato ad avviare un'attività con la conseguente apertura di partita Iva. Tuttavia, sono state riscontrate non poche problematiche, anche in tale virtuoso intento;

    si narra il caso emblematico, segnalato dall'associazione Autismo Abruzzo, di Virginia, 20 anni, una ragazza autistica che, con il sostegno della famiglia e dell'associazione, nel febbraio 2015, è riuscita ad ottenere la partita Iva e ha provato ad intraprendere un'attività di commercio elettronico, nella speranza di trovare condizioni di favore per i lavoratori disabili. Di contro, la giovane si è da subito scontrata con le difficoltà che ci sono in Italia nell'aprire un'attività in proprio, soprattutto per quanto concerne l'obbligo di versamento dei contributi all'Inps, pari a 3.543 euro l'anno, a cui, anche una persona autistica, è da subito tenuta, indipendentemente dalla sua grave disabilità, dall'ammontare della pensione di invalidità percepita e dal volume di affari generato;

    in sostanza, lo Stato ha imposto a Virginia, ancora prima che incominciasse a guadagnare dalla propria attività commerciale, il pagamento di una quota mensile di contributi obbligatori di 295,25 euro, importo superiore a quello alla stessa riconosciuto a titolo di pensione di invalidità che è di 289,00 euro mensili. A tale somma dovevano essere poi aggiunti i contributi dovuti sul reddito conseguito che vanno dal 23 per cento al 27,72 per cento;

    Virginia, con il supporto dei genitori, anche nella qualità di amministratori di sostegno e compatibilmente con il proprio stato di disabilità, era in grado di essere parte dell'attività di lavoro autonomo in questione, tanto da consentirle di uscire dalla condizione di isolamento in cui si trovava, ossia destinataria di mero assistenzialismo in conseguenza dell'esito negativo dell'accertamento delle capacità residuali;

    è ingiusto che per le persone nella condizione di Virginia la normativa in materia non preveda alcuna possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. In più, non sono previsti sgravi o agevolazioni, che esistono invece per i datori di lavoro quando assumono un lavoratore disabile, anche rispetto al tentativo di avviare un'attività di lavoro autonomo con il necessario sostegno di genitori e/o amministratori di sostegno,

impegnano il Governo:

   ad assumere iniziative volte a migliorare le condizioni di inserimento delle persone con disturbo dello spettro autistico nel mondo del lavoro;

   ad adottare iniziative per individuare dei percorsi alternativi ed idonei alla valutazione delle specificità della condizione autistica, con il fine di riconoscere l'opportunità di inclusione lavorativa, anche a coloro che hanno subito l'esito negativo dell'accertamento delle capacità residuali, in particolare, valutando la possibilità, a specifiche condizioni e con il coinvolgimento di familiari e amministratori di sostegno, di consentire l'avvio di un'attività di lavoro autonomo prevedendo adeguate agevolazioni.
(7-00356) «Rizzetto, Bellucci».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoratore disabile

disabile

diritto del lavoro