ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00083

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 71 del 25/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 25/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 25/10/2018
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 25/10/2018
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 25/10/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00083
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Giovedì 25 ottobre 2018, seduta n. 71

   Le Commissioni XI e XII,

   premesso che:

    sono circa 2 mila gli operatori del Centro unico prenotazioni (Cup) che lavorano presso le Asl distribuite nella regione Lazio, addetti sia al servizio front office che back office;

   in particolare, parte di tale personale presta servizio nella Asl Roma/3, ma formalmente risulta/alle dipendenze della Nta-Camus Srl; molti di tali lavoratori hanno quasi vent'anni di servizio, durante i quali hanno acquisito professionalità e competenze;

   periodicamente, si sono susseguite una serie di gare d'appalto bandite dalle Asl e aggiudicate alla ATI Nta-Camus, per quanto concerne il personale che presta servizio nella Asl Roma/3). Di contro, l'ultima gara, finalizzata all'acquisizione del servizio Cup occorrente alle Asl della regione Lazio, è stata bandita dalla regione nell'anno 2015, in base al criterio del minor prezzo ed è stata aggiudicata a Gpi e altre imprese. Il cambio di appalto ha allarmato le organizzazioni sindacali, che, già dall'emanazione del bando regionale al ribasso, hanno denunciato le possibili conseguenze negative di tale gara sui livelli occupazionali e le condizioni di contratto dei lavoratori;

   pertanto, le organizzazioni sindacali hanno sollecitato un intervento della regione per garantire la tutela di ogni diritto dei lavoratori da parte delle società appaltatrici. Al riguardo, sono stati siglati degli accordi tra regione e sindacati, a cui, tuttavia, non è stato dato alcun seguito, poiché i lavoratori in questione sono stati convocati improvvisamente (il 22 agosto 2018), presso i locali della Asl di Casal Bernocchi, per un incontro con le aziende aggiudicatarie della nuova gara e, in tale occasione sarebbero stati loro presentati contratti di lavoro che risulterebbero di dubbia legittimità. Il nuovo regolamento contrattuale ha previsto: declassamento di contratto da terziario a multiservizi; declassamento di livello, da IV a III; mancato riconoscimento degli scatti d'anzianità, vincoli ed ulteriori clausole restrittive da considerarsi vessatorie;

   i lavoratori, con il timore di perdere il posto di lavoro, hanno sottoscritto le nuove condizioni contrattuali, rinunciando altresì ad oltre 200 euro di stipendio;

   inoltre, molti altri lavoratori, compresi tutti quelli con disabilità, sono stati collocati in 2 cooperative, anche loro con notevoli privazioni in termini di diritti e di retribuzione, rispetto alle precedenti condizioni contrattuali;

   ebbene, il trattamento che è stato riservato dalle imprese aggiudicatarie ai lavoratori in questione sarebbe, secondo i presentatori del presente atto di indirizzo, di dubbia legittimità e non conforme alle disposizioni in materia, compreso il protocollo di azione sottoscritto con Anac dalla regione Lazio, in data 12 febbraio 2015, per lo svolgimento dell'attività di vigilanza collaborativa, finalizzata a verificare la conformità degli atti di gara alla normativa di settore;

   la giurisprudenza ha più volte condannato l'erronea prassi diffusa nelle gare d'appalto di commissionare «servizi» anziché di reclutare «personale in somministrazione» (sentenza n. 3178 del 2017 della Corte di cassazione); inoltre, si evidenzia che, negli appalti ad alta intensità di manodopera, deve essere applicato il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, escludendo in ogni caso l'applicazione del solo criterio di aggiudicazione del prezzo più basso (Consiglio di Stato, sezione III, 2 maggio 2017, n. 2014);

   e ancora, la legge regionale n. 16 del 18 settembre 2007 introduce l'obbligo per la regione e per le società controllate di prevedere, nelle gare d'appalto, l'obbligo di salvaguardare i livelli occupazionali e salariali e i diritti acquisiti dai lavoratori, prevedendo espressamente che la regione, gli enti pubblici dipendenti, le società e gli altri enti privati a totale partecipazione regionale, siano tenuti, nelle gare di appalto di lavori, servizi e forniture da essi bandite, ad inserire nel contratto, clausole di salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali, uniformità dei trattamenti contrattuali e la tutela dei diritti acquisiti dai lavoratori. In caso di inosservanza di tali obblighi, è espressamente prevista la risoluzione del contratto mediante apposita clausola, tra stazione appaltante ed appaltatore;

   ad ulteriore conferma di quella che appare ai presentatori del presente atto di indirizzo come un'inaccettabile discriminazione applicata dalla regione e dalle ditte appaltatrici subentranti, si fa presente che l'Asl Roma3 per garantire, ad almeno una parte dei lavoratori coinvolti, adeguate tutele e livelli di retribuzione, ha specificato con delibera: il tipo di Contratto collettivo nazionale di lavoro (Terziario), il livello, gli scatti di servizio e la retribuzione da applicare ai lavoratori da assorbire;

   sicché, agendo secondo i presentatori del presente atto in contrasto con il decreto legislativo n. 151 del 14 settembre 2015 in materia di rapporti di lavoro e pari opportunità, si è verificata anche una disparità di trattamento tra lavoratori, poiché alcuni hanno subito il peggioramento delle condizioni contrattuali di lavoro, mentre ad altri è stato garantito il rispetto del preesistente regolamento contrattuale;

   pertanto, nel rispetto delle prescrizioni normative, è necessario intervenire per garantire un trattamento paritario tra i lavoratori e mantenere inalterati i livelli occupazionali e salariali, anche annullando d'ufficio il provvedimento amministrativo adottato che, per i firmatari del presente atto si porrebbe in contrasto con la legge. In alternativa, è d'obbligo intervenire con le aziende vincitrici dell'appalto per riparare al mancato rispetto della normativa in materia al fine di tutelare i lavoratori,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative, anche per il tramite del Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari della regione Lazio, per assicurare, nelle procedure per l'affidamento del servizio Centro unico prenotazioni (Cup) occorrente alle Asl della regione Lazio, il pieno rispetto della normativa vigente a tutela dei lavoratori;

   ad adottare iniziative normative volte a prevedere una disciplina che tuteli il personale dipendente in situazioni come quelle sopra richiamate, in cui si registra un cambio dell'affidatario di servizi pubblici rilevanti come quello di un Centro unico prenotazioni in ambito sanitario.
(7-00083) «Rizzetto, Bellucci, Rampelli, Bucalo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

contratto di lavoro

gara d'appalto