ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09755

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 691 del 12/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 12/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 12/10/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/10/2016
Stato iter:
13/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 13/10/2016
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
 
RISPOSTA GOVERNO 13/10/2016
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 13/10/2016
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/10/2016

SVOLTO IL 13/10/2016

CONCLUSO IL 13/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09755
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Mercoledì 12 ottobre 2016, seduta n. 691

   SEGONI e PASTORELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il 29 novembre 2011 la Società Riccoboni spa, con sede a Parma, ha presentato alla provincia di Alessandria domanda di pronuncia di compatibilità ambientale per progetto di discarica di «rifiuti non pericolosi» di oltre 1.700.000 metri cubi nel comune di Sezzadio (AL);
   l'area sul quale il progetto insiste è catalogata area di «ricarica delle falde utilizzate per uso umano» e di «RISE», dal piano di tutela delle Acque della regione Piemonte;
   in una nota inviata alla provincia di Alessandria la regione Piemonte afferma che «... il sito prescelto non risulta pienamente idoneo per ubicazione e caratteristiche, ad ospitare un impianto di discarica dal momento che l'intervento interessa un territorio che sovrasta un sistema idrico sotterraneo estremamente vulnerabile e vulnerato.»;
   il 26 febbraio 2014 la giunta provinciale con la delibera n. 60 npg 20811, impugnata dalla Società Riccoboni s.p.a. con ricorso al TAR Piemonte n. 606/2014 r.g. del 5 gennaio 2015, ha espresso parere negativo al termine dell’iter di due anni della VIA in cui si legge «non acquisibile il giudizio di compatibilità ambientale positivo del progetto presentato (...) considerato l'esito dei lavori compiuti dalla quarta conferenza dei servizi»;
   il TAR Piemonte, ha accolto (senza peraltro nominare alcun consulente tecnico d'ufficio) il ricorso presentato;
   attualmente è in corso una guerra legale per tutelare la falda acquifera di rilievo per il futuro del territorio e delle future generazioni;
   Acqui Terme ha realizzato un progetto risolutivo diretto a prelevare acqua dalla falda interessata realizzando una tubazione di circa 25 chilometri del costo di circa dieci milioni di euro e che risolve anche le emergenze idriche dei comuni dell'Alessandrino rifornendo anche altri comuni della Valle Bormida;
   il territorio della Valle Bormida è stato riconosciuto area «ad elevato rischio crisi ambientale» con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri –:
   se, in nome del «principio di precauzione», non ritenga opportuno avviare iniziative, per quanto di competenza, che possano garantire la concreta salvaguardia di questa area strategica, ricca di pregiate falde acquifere e se non ritenga opportuno ricevere una delegazione rappresentativa dei comitati della Valle Bormida e dei sindaci al fine di ascoltare le esigenze e le istanze della popolazioni locali e degli amministratori. (5-09755)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 13 ottobre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-09755

  In via preliminare, deve precisare che il rilascio delle autorizzazioni per gli impianti di gestione dei rifiuti è delegato alla regione interessata. Per tale motivo, la Provincia di Alessandria ha riferito di aver chiesto alla regione Piemonte di indicare se sussistano norme in vigore, di cui al relativo Piano di Tutela delle Acque, che consentano di diniegare l'autorizzazione per la realizzazione del progetto in questione. La regione ha risposto che, allo stato, non esistono norme tecniche di attuazione, riferite alle aree di ricarica delle falde indicate dal PTA, che individuino vincoli o limitazioni di uso di tali aree, precisando altresì che comunque le valutazioni circa l'ammissibilità dell'impianto possono essere compiutamente valutate nell'ambito del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale in corso presso la Provincia.
  Anche a seguito di tale considerazione, il procedimento e stato sospeso ed è stato istituito un tavolo tecnico tra i partecipanti alla Conferenza dei Servizi ed il proponente, per discutere sia le modalità che i risultati degli approfondimenti idrogeologici effettuati sull'area in esame, con particolare riferimento alle possibili interferenze con le falde profonde.
  Fondamentale, secondo la Provincia, è stato il parere finale di Arpa, avendo la stessa valutato che nell'area in cui è stata individuata la nuova discarica non sussiste il pericolo di interessamento della falda profonda attualmente utilizzata per l'approvvigionamento idropotabile, pur evidenziando la presenza di una falda profonda di alta qualità e suggerendo nel contempo che, qualora venisse autorizzata la discarica, sarebbe opportuno prescrivere la realizzazione di un anello di piezometri di controllo molto fitto attorno all'impianto così da poter monitorare con certezza la tenuta nel tempo della discarica stessa e poter intervenire tempestivamente in caso di problematiche.
  Nonostante le conclusioni del tavolo tecnico, la Provincia ha diniegato l'autorizzazione e la ditta proponente ha opposto ricorso al TAR contro il provvedimento provinciale. Il TAR ha accolto il ricorso, ordinando alla Provincia di Alessandria di riformulare l'atto conclusivo della Conferenza dei Servizi in senso positivo. Da qui il successivo decreto del Presidente della Provincia che, adeguandosi a quanto sentenziato dal TAR, ha espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale, imponendo peraltro tutte quelle prescrizioni tecnico-costruttive che devono garantire la maggior tutela ambientale possibile, richieste peraltro dalla stessa Conferenza dei Servizi e molto restringenti anche rispetto a quanto previsto dalla normativa tecnica di recepimento della cosiddetta Direttiva Europea Discariche, oggi ritenuta BAT (Best Available Tecnique) per il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale.
  Alla luce delle considerazioni esposte, la Provincia di Alessandria evidenzia che non sussistono ad oggi norme di diritto che permettano il diniego dell'autorizzazione per il principio di precauzione, tenuto conto che gli approfondimenti tecnici stabiliscono, anche se solo localmente, la mancanza di un evidente pericolo e che l'impianto risulta conforme alle BAT europee. La stessa Provincia ha, quindi, rilasciato l'autorizzazione alla realizzazione dell'opera.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero dell'ambiente continua a monitorare le attività in corso, anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione delle acque

deposito dei rifiuti

acque sotterranee