ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07172

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 535 del 03/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALGANO ADRIANA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 03/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 03/12/2015
SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 03/12/2015
MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 03/12/2015
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 03/12/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 03/12/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/12/2015

SOLLECITO IL 15/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07172
presentato da
GALGANO Adriana
testo di
Giovedì 3 dicembre 2015, seduta n. 535

   GALGANO, VEZZALI, SOTTANELLI, MOLEA e D'AGOSTINO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la soluzione delle crisi di Banca Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara, attraverso la chiusura delle relative procedure di amministrazione straordinaria ai sensi delle vigenti disposizioni del testo unico bancario di cui al decreto legislativo n. 385 del 1993, e successive modificazioni, e l'apertura della procedura di risoluzione ai sensi del decreto legislativo n. 180 del 2015, secondo quanto previsto dal decreto-legge 22 novembre 2015, n. 183, pone l'onere del salvataggio a carico, oltre che del sistema bancario nazionale, degli azionisti e dei possessori di obbligazioni subordinate delle quattro banche assoggettate alla procedura di risoluzione;
   in base ad alcune stime riportate da Adusbef e Federconsumatori, sono 130 mila i piccoli azionisti e 20 mila i bond holder sottoscrittori di obbligazionisti subordinate dei quattro istituti di credito che potrebbero aver perso oltre 1,2 miliardi di euro dal «decreto salva banche», «con pochissime possibilità di recuperare qualche briciola». «I sottoscrittori di bond subordinati delle quattro banche hanno perso quasi 800 milioni di euro, contribuendo così al 30 per cento della copertura dei 2,6 miliardi di perdite totali, mentre i 133 mila azionisti (60 mila di Banca Etruria, 44 mila di Banca Marche, 22 mila quelli di CariFerrara, 6.000 di CariChieti), hanno subito un brusco risveglio con i loro titoli trasformati in carta straccia» – precisano le due associazioni;
   secondo le associazioni dei consumatori migliaia di cittadini, in maggioranza piccoli risparmiatori, hanno investito nella banca del territorio, quella cui hanno da sempre riposto fiducia e affidato risparmio;
   al problema dei piccoli privati si aggiungono «circa diecimila piccoli imprenditori di tutta Italia che sono stati trascinati nel salvataggio di Carife, Banca Marche, Carichieti e Banca Etruria, perdendo la totalità dei propri risparmi», secondo quanto denuncia la Comitas, l'associazione delle piccole e microimprese italiane, annunciando iniziative legali a tutela dei risparmiatori. «Si tratta di titolari di piccole attività ai quali le banche, in collegamento ai fidi concessi, hanno caldamente  «suggerito»  azioni e obbligazioni subordinate dei quattro istituti di credito – spiega Comitas – Oggi tali imprenditori, che non sono certo investitori istituzionali ma titolari di piccole aziende e attività commerciali, si ritrovano ad aver perso tutti i soldi investiti»;
   sono stati sollevati dubbi sulla correttezza delle informazioni fornite agli azionisti al momento della sottoscrizione delle azioni e delle obbligazioni. L'Aduc precisa: «Non è assolutamente giusto equiparare un obbligazionista subordinato con un'azionista. Le obbligazioni subordinate, in massima parte, sono state piazzate ai risparmiatori senza che fossero neppure minimamente a conoscenza della differenza fra obbligazionisti subordinati e non. Molto spesso sono state vendute queste obbligazioni a chi aveva un profilo di rischio totalmente inadeguato al tipo di strumento. Per mesi e mesi non si è fatta la dovuta informazione e trasparenza verso questi obbligazionisti». Anche Federconsumatori evidenzia che «i soggetti coinvolti sono per lo più di persone con età elevata che hanno investito il proprio tfr o i risparmi’ della pensione. Alcune segnalazioni testimoniano la disperazione di investitori di oltre ottant'anni che hanno investito in strumenti dal potenziale pericoloso e che difficilmente hanno compreso, al momento della sottoscrizione». Il Codacons aggiunge che «a rispondere dei danni prodotti ai risparmiatori dovranno essere anche quelle banche che hanno proposto agli utenti titoli ad elevato rischio, generalmente piazzati ad investitori istituzionali, senza fornire le dovute informazioni circa la pericolosità degli investimenti» –:
   se il Governo intenda assumere le iniziative di competenze volte ad avviare un monitoraggio per verificare la trasparenza e la corretta informazione sul profilo di rischio di azioni e obbligazioni subordinate che le quattro banche di cui in premessa hanno fornito ai sottoscrittori e assumere ogni opportuna iniziativa di competenza qualora ciò non si fosse verificato. (5-07172)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

banca

risoluzione

microimpresa