Legislatura: 18Seduta di annuncio: 578 del 20/10/2021
Primo firmatario: SEGNERI ENRICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/10/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma INVIDIA NICCOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 20/10/2021
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/10/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 21/10/2021 Resoconto SEGNERI ENRICA MOVIMENTO 5 STELLE RISPOSTA GOVERNO 21/10/2021 Resoconto NISINI TIZIANA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) REPLICA 21/10/2021 Resoconto SEGNERI ENRICA MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 21/10/2021
SVOLTO IL 21/10/2021
CONCLUSO IL 21/10/2021
SEGNERI e INVIDIA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
il 28 ottobre 2020 è stata presentata dalla Commissione europea la proposta di direttiva relativa ai salari minimi adeguati nell'Unione europea (COM (2020) 682);
l'introduzione di un salario minimo, nelle intenzioni della Commissione, costituisce una delle principali misure per l'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali che, al principio 6, fa appunto riferimento a retribuzioni minime adeguate, fondamentali per garantire ai lavoratori dell'Unione europea condizioni di vita e di lavoro adeguate;
secondo la Commissione, la percentuale di persone che si trovano in condizioni di povertà pur avendo un lavoro è aumentata, tra il 2007 e il 2018, dall'8,3 per cento al 9,4 per cento del totale della forza lavoro dell'Unione europea;
la fissazione di un livello minimo di retribuzione, infatti, assicura una vita dignitosa ai lavoratori, contribuisce a sostenere la domanda interna, rafforza gli incentivi al lavoro e riduce la povertà lavorativa e le disuguaglianze nella fascia più bassa in termini di distribuzione salariale;
a tutto ciò va ad aggiungersi la drammatica crisi economico-sociale generata dall'epidemia di COVID-19 che ha colpito in modo particolare i settori caratterizzati da un'elevata percentuale di lavoratori a basso salario (pulizie; commercio al dettaglio; sanità e assistenza sanitaria; lavoratori agricoli);
nel nostro Paese esistono aree (prevalentemente il Mezzogiorno) e settori produttivi in cui il livello di copertura si abbassa in modo significativo; oppure in cui la stipulazione di «contratti pirata» peggiora il livello della tutela assicurata dalla fonte negoziale, consentendo alle imprese di fare «shopping contrattuale»;
tuttavia, nella recente nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef per il 2021) predisposta dal Governo non si rinvengono riferimenti specifici al tema;
l'eventuale introduzione di uno schema di salario minimo legale, a parere degli interroganti potrebbe offrire un sostegno ai lavoratori impiegati in quei settori in cui la contrattazione collettiva «di qualità» fatica ad imporsi;
la nostra Costituzione prevede che il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa –:
quale sia l'intenzione del Governo in ordine alla introduzione di un salario minimo nel nostro ordinamento e quale sia la tempistica nell'agenda di Governo.
(5-06884)
Il quesito posto dagli onorevoli interroganti riguarda le iniziative che si intendono adottare per migliorare l'adeguatezza dei salari e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il tema è di primaria importanza, in particolar modo nel momento attuale, perché la pandemia ha duramente colpito l'economia europea e risulta essenziale assicurare salari che siano adeguati, sufficienti a garantire ai lavoratori e alle loro famiglie un'esistenza libera e dignitosa, come sancito dall'articolo 36 della nostra Costituzione.
La garanzia di salari dignitosi e proporzionati favorisce altresì la realizzazione di un mercato del lavoro più inclusivo, più equo e paritario, abbattendo le diseguaglianze anche in termini di gender pay gap.
Su questo tema ritengo è necessario promuovere interventi nell'ambito del quadro che si sta definendo a livello europeo.
La proposta di direttiva della Commissione COM (2020) 682 contiene regole volte a rendere più efficaci e uniformi i sistemi adottati dai Paesi dell'Unione europea, perseguendo l'obiettivo comune di rendere accessibile a tutti i lavoratori la tutela di un trattamento salariale minimo e rafforzando ed estendendo la copertura della contrattazione collettiva, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità.
La proposta di direttiva riconosce il valore della definizione del salario minimo sia attraverso norma di legge, sia attraverso la contrattazione collettiva, strumento nel quale l'Italia vanta una consolidata tradizione.
Questo quadro di riferimento definirà alcuni principi e criteri ordinatori, ai quali attenersi e che ci consentiranno di giungere ad un'eventuale individuazione del salario minimo e di chiarire e risolvere la questione del rapporto tra rappresentanza sindacale e salario minimo.
Come affermato recentemente dal Ministro Orlando, l'introduzione del salario minimo va legata ad una legge sulla rappresentanza, al fine di potenziare la contrattazione collettiva attraverso un intervento legislativo in materia di rappresentatività sindacale, necessario a salvaguardare il salario minimo da fenomeni distorsivi e tutelare il più possibile i lavoratori.
La direttiva sarà quindi un necessario punto di riferimento per una discussione di grande importanza e di rilevanti sviluppi per il futuro.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):salario minimo
retribuzione del lavoro
lavoratore della Comunita'