ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05764

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 439 del 10/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: GIORDANO SILVIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 10/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05764
presentato da
GIORDANO Silvia
testo di
Mercoledì 10 giugno 2015, seduta n. 439

   SILVIA GIORDANO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   la procura di Napoli ha avviato un'inchiesta nei confronti di Alfonso De Martino presidente dell'associazione onlus «Un'ala di riserva» e della sua compagna con l'accusa di essersi impossessati di denaro destinato all'assistenza agli immigrati;
   l'inchiesta è stata avviata in seguito alla denuncia di due immigrati somali che erano stati arrestati ingiustamente in seguito a false accuse da parte di Alfonso De Martino, i due si erano rivolti a De Martino chiedendo la corresponsione di alcune somme, relative a pocket money. I due spiegarono la circostanza agli inquirenti che indirizzarono le indagini su De Martino;
   il decreto ministeriale del 21 novembre 2008, prevede l'erogazione agli ospiti dei centri governativi per immigrati di un buono economico (il cosiddetto pocket money) del valore di cinque euro ogni due giorni, spendibile all'interno del centro per «le spese quali bolli postali, schede telefoniche, snack alimentari, bibite analcoliche, libri, giornali, riviste e altro»;
   l'ipotesi investigativa si fonda sul presunto traffico di pocket money, De Martino si sarebbe impossessato di tali somme acquistando schede telefoniche presso la rivendita di cui è titolare la sua compagna (ben 582.248 pocket money, sottolineano gli inquirenti);
   nell'inchiesta della procura di Napoli sono contestati i reati di truffa, peculato e appropriazione indebita che hanno condotto, il 23 maggio 2015, all'arresto di De Martino e della sua compagna Rosa Carnevale;
   il 25 maggio 2015 diverse fonti di stampa pubblicano il coinvolgimento nello scandalo anche di don Vincenzo Federico responsabile della Caritas di Teggiano;
   secondo l'ipotesi accusatoria, esponenti della Caritas – che gestiva l'accoglienza di numerosi immigrati sistemati presso alberghi della zona – avrebbero ricevuto da De Martino parte delle ingenti somme ottenute attraverso i pocket money, infatti, secondo quanto accertato dai magistrati, una parte dei «buoni economici» destinati a migranti gestiti dalla Caritas di don Vincenzo Federico sarebbero stati negoziati a Pozzuoli presso l'edicola di Rosa Carnevale. Ciò è stato confermato anche da alcune dichiarazioni rese ai pubblici ministeri dallo stesso De Martino nel gennaio scorso. «Fui io a proporre a Fiore Marotta (collaboratore, spiega ai magistrati, della Caritas di Teggiano riconducibile al responsabile della Caritas Campania don Vincenzo Federico, ndr) di far convergere sulla mia edicola, qualora ne ravvisasse l'esigenza, i ticket che venivano riconosciuti ai loro ospiti in forza del contratto stipulato con la Regione Campania»;
   un articolo pubblicato sul quotidiano la repubblica riporta che una delle ipotesi degli inquirenti è l'esistenza di un «sistema Caritas». Dopo la perquisizione eseguita dalla guardia di finanza negli uffici di don Vincenzo a Teggiano, gli inquirenti stanno esaminando centinaia di carte relative all'accoglienza degli anni 2011 al 2013 e in molti casi emergono collegamenti tra De Martino, consulente di lungo corso per quella Caritas salernitana, e alcune operazioni che sarebbero segnate da illeciti;
   i responsabili della Caritas di Teggiano, al momento dell'interrogazione, risulterebbero indagati per peculato;
   secondo la ricostruzione dell'accusa i poket money finivano in gran parte nelle tasche di un comitato di «gestione» che distraeva quei soldi per finalità private. Il gip Antonio Cairo ha affermato: «Un sistema di frode stabilmente orientato a permanere nel tempo», dunque «non un progetto isolato e occasionale, ma un progetto volto a durare e a garantire a ciascun soggetto un utile che in parte è stato già accertato e che in parte non è ancora pienamente emerso»;
   è compito del Ministero dell'interno effettuare il monitoraggio e il controllo sulla congruenza dei servizi erogati dagli enti gestori, tramite le prefetture territorialmente competenti che, in caso di accertato disservizio, applicano penali, esigono il risarcimento del maggior danno e, nell'ipotesi di gravi inadempienze, hanno la facoltà di risolvere il contratto;
   25 agosto 2014, il dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'interno ha emanato una circolare con cui ha richiamato l'attenzione di tutti i prefetti sulla necessità di esercitare la consueta vigilanza sulla corretta corresponsione del buono economico (da erogarsi «nella misura di euro 2,50 pro die/pro capite»), sia nei centri governativi, sia nelle strutture di accoglienza temporanea, esigendo la dovuta rendicontazione da parte dei gestori –:
   se le prefetture competenti abbiano vigilato sulla congruenza dei servizi erogati dall'onlus «Un'ala di riserva» e dalle strutture gestite dalla Caritas di Teggiano, in caso di risposta affermativa, quali siano stati gli esiti di dette procedure;
   se e quali iniziative intenda assumere al fine di chiarire le responsabilità delle gravi carenze evidenziatesi nella gestione delle vicende esposte e provvedere urgentemente, per quanto di propria competenza, a porre rimedio ai descritti accadimenti;
   si esistano discrasie tra il numero delle richieste di asilo presentate presso le questure competenti e i dati – delle prefetture che hanno erogato fondi per i richiedenti asilo;
   quali siano tempi per le audizioni presso la commissione ministeriale della prefettura di Salerno per i rifugiati politici. (5-05764)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

reato

migrante