ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04825

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 381 del 25/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: VALENTE SIMONE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 25/02/2015
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 25/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 25/02/2015
Stato iter:
15/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/04/2015
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 15/04/2015
Resoconto VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 25/02/2015

DISCUSSIONE IL 15/04/2015

SVOLTO IL 15/04/2015

CONCLUSO IL 15/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04825
presentato da
VALENTE Simone
testo di
Mercoledì 25 febbraio 2015, seduta n. 381

   SIMONE VALENTE, LUIGI GALLO e MARZANA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   il libro di testo è attualmente lo strumento didattico più utilizzato per garantire agli studenti un adeguato percorso di conoscenza e di apprendimento, essendo il canale preferenziale su cui attivare la comunicazione didattica; esso quindi rappresenta il punto in cui convergono competenze del docente ed aspettative dello studente. Ritenuto valido strumento nell'organizzazione dei percorsi didattici concepiti dalla scuola dell'autonomia, il libro di testo deve adeguarsi alle diverse esigenze, integrarsi e arricchirsi con altri testi e pubblicazioni ed eventualmente con strumenti didattici alternativi;
   allo stato attuale in Italia l'utilizzo di strumenti didattici alternativi conta livelli molto bassi e non in linea con il resto d'Europa in quanto solo il 10 per cento delle scuole primarie italiane e il 23 per cento delle scuole secondarie è connesso ad internet con rete veloce e i restanti istituti scolastici risultano collegati ad una velocità medio-bassa e spesso a malapena sufficienti a mettere in rete l'ufficio di segreteria o il laboratorio tecnologico; quasi in una scuola su due la connessione non raggiunge le classi non permettendo quindi quell'innovazione didattica che la rete può abilitare;
   una tendenziale crescita nell'introduzione dei testi digitali comporterebbe senza dubbio un duplice risultato: un forte risparmio in termini economici per le famiglie e un aggiornamento in chiave tecnologica per il sistema didattico;
   la questione della legiferazione in materia digitale è stata affrontata in diverse occasioni attraverso decreti-legge governativi, decreti ministeriali e altre normative di carattere secondario oltre ad essere stata oggetto di esame a livello sovranazionale; infatti il Rapporto elaborato nel 2013 dall'Ocse, l'organizzazione dei Paesi industrializzati, ha bocciato la lenta progressione della scuola digitale italiana segnalando come in Inghilterra l'80 per cento delle classi è attrezzata per il digitale; in Italia, sul piano dei libri digitali (non solo quelli scolastici) a fine giugno 2013 è stato certificato che il mercato era in rapida crescita e che rispetto al 2012 il numero dei lettori in digitale era aumentato esponenzialmente: i titoli in formato digitale erano 60.598, ovvero l'8,3 per cento dei titoli in commercio e il 44,6 per cento delle novità italiane erano pubblicate anche in e-book. Tuttavia questa importante tendenza a superare il digital divide non includeva la realtà scolastica;
   con decreto ministeriale n. 209 del 26 marzo 2013 in materia di adozioni dei testi scolastici venivano gettate le prime basi per una diffusione dei libri digitali o misti negli istituti scolastici italiani, sancendo l'adozione dei libri di testo in sola chiave digitale o mista;
   sulla stessa linea il decreto ministeriale n. 781 del 27 settembre 2013, emesso con la duplice funzione di introdurre gradualmente a partire dall'anno scolastico 2014-2015 i libri digitali, sancendo tempi e modi del passaggio dalla carta all’e-book e riducendo nel contempo i tetti di spesa; il provvedimento individuava le caratteristiche specifiche degli e-book e prevedeva anche le linee guida e le modalità di fruizione su tutti i supporti digitali quali tablet, pc e lavagne interattive. In particolare, il decreto stabiliva che i libri di testo anche in versione non cartacea dovessero essere conformi ai piani di studio di cui alle indicazioni nazionali con software aperti e con piattaforme di fruizione gestite secondo le normative sulla privacy;
   la legge 8 novembre 2013 n. 128 (testo coordinato del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104) all'articolo 6 prevede lo sviluppo della cultura digitale nonché la realizzazione diretta di materiale didattico digitale; il disposto normativo intende promuovere lo sviluppo della cultura digitale e l'alfabetizzazione informatica attraverso politiche di incentivo alla domanda di servizi digitali anche tramite la definizione di nuove generazioni di testi scolastici; inoltre conferisce la possibilità in capo al collegio dei docenti di adottare libri di testo ovvero strumenti alternativi in coerenza con il piano dell'offerta formativa, con l'ordinamento scolastico e con il limite di spesa stabilito per ciascuna classe di corso; la norma prevede, in particolare, che nel termine di un triennio, a decorrere dall'anno scolastico 2014-2015, gli istituti scolastici possono elaborare il materiale didattico digitale per specifiche discipline da utilizzare come libri di testo e affida l'elaborazione di ogni prodotto ad un docente supervisore tenuto a garantire la qualità dell'opera sul piano scientifico e didattico;
   come si legge nella circolare ministeriale del 9 aprile 2014 (nota prot. 2581 del 9 aprile 2014) inviata ai direttori generali degli uffici scolastici regionali sono state fornite alle scuole indicazioni in merito alle modalità di adozione dei libri di testo per l'anno scolastico 2014-2015; viene eliminata l'obbligatorietà di adozione di testi tradizionali degli editori ma non vi è nessuna indicazione in merito all'autoproduzione del materiale didattico digitale;
   appare, pertanto, evidente un intervento più incisivo in tale direzione che rispetti soprattutto l'assunto contenuto nell'articolo 6 della legge n. 128 del 2013 che prevedeva l'adozione delle linee guida sui materiali digitali entro la fine dell'anno scolastico 2013-2014 –:
   a cosa sia dovuto il ritardo nell'emanazione delle linee guida previste dalla suindicata legge n. 128 del 2013 in materia di produzione da parte degli istituti scolastici di materiale didattico multimediale per piattaforme open source;
   in che modo debba avvenire la formazione del corpo docenti per prepararlo a gestire le nuove modalità di insegnamento;
   a quanto ammonti la quantificazione delle risorse per realizzare il piano e come intenda il Ministero reperire le risorse finanziarie necessarie;
   come il Ministro interrogato intenda colmare questi ritardi e conciliarli con il programma di riforma scolastica denominato «Buona Scuola». (5-04825)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-04825

  L'interrogazione cui si risponde riguarda i tempi e le modalità di emanazione delle linee sui materiali didattici autoprodotti dalle scuole, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 128 del 2016.
  Come rilevato dagli stessi Onorevoli interroganti, la questione inerente il materiale didattico digitale è molto complessa e, conseguentemente, molto articolata sotto il profilo legislativo. La novità introdotta dal citato articolo 6, in un contesto ancora caratterizzato dal digital divide e da strumenti didattici convenzionali, dove quelli alternativi appaiono ancora poco diffusi, riguarda sia le modalità di elaborazione dei contenuti digitali sia le indicazioni sulla piattaforma informatica che dovrà ospitarli, per rendere possibile la condivisione tra scuole.
  Per questo motivo, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nell'affrontare il problema della stesura delle linee guida per l'elaborazione di materiale digitale in argomento, ha dovuto prendere in considerazione anche le problematiche relative alla definizione degli standard concernenti le modalità di fruizione dei suddetti contenuti digitali.
  Pertanto, con decreto ministeriale del 19 novembre 2014 è stato istituito un tavolo tecnico con la duplice finalità di raggiungere nel corrente anno scolastico sia l'elaborazione di linee guida relativa alla produzione di contenuti digitali sia la definizione di una struttura comune, aperta e interoperabile, entro la quale le diverse piattaforme di fruizione dei contenuti digitali prodotti dovranno operare.
  I lavori del tavolo tecnico, costituito da docenti universitari, esperti del settore, rappresentanti dell'Associazione italiana editori, esponenti del mondo della scuola e dell'amministrazione hanno prodotto al momento una bozza di linee guida in via di perfezionamento che mira a facilitare il compito degli istituti scolastici che vogliano partecipare alla elaborazione di materiale didattico digitale. Infatti, non va sottaciuto che trattasi di attività facoltativa e non obbligatoria.
  In queste linee guida sarà, quindi, descritto il processo che l'istituzione scolastica può porre in essere per partecipare alla costruzione dei materiali didattico-digitali, ma saranno indicate anche utili informazioni sui concetti di base relativi ai materiali medesimi, al diritto d'autore ed al sistema di metadatazione da usare per i contenuti prodotti ed alle figure coinvolte.
  Le linee guida potranno essere emanate anche in versione ipertestuale proprio per dare spazio ai necessari approfondimenti o ad elementi informativi per i docenti, pur rimanendo snelle e facilmente consultabili.
  Peraltro, sarà prevista una breve fase transitoria (lo scorcio di anno scolastico 2014-2015) nel corso della quale sarà effettuata la ricognizione dei materiali didattici digitali autoprodotti dagli istituti scolastici autonomamente. Questa fase servirà anche per raccogliere informazioni che consentano di poter meglio regolare il sistema di attuazione dell'articolo 6 della citata legge n. 128, anche attraverso l'emanazione di nuove versioni delle linee guida o la messa a disposizione del mondo della scuola di strumenti alternativi di formazione/informazione sulla produzione dei materiali didattici digitali.
  Concludendo, si evidenzia che, con l'articolo 14 del disegno di legge attualmente all'esame di questa Commissione, si prevede l'istituzione del Portale unico dei dati della scuola che costituisce il punto di connessione più evidente tra l'elaborazione dei contenuti digitali e le previsioni del medesimo disegno di legge. Infatti, su questo portale saranno raccolti, tra l'altro, i lavori di autoproduzione degli istituti scolastici, messi a disposizione di tutte le scuole e di tutti i docenti per essere (ri)usati. A tal fine è autorizzata per l'anno 2015 la spesa di euro 1 milione per la predisposizione del portale e, a decorrere dal 2016, la spesa di euro 100.000 per le spese di gestione e mantenimento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

materiale didattico

manuale scolastico

istituto di istruzione