ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03477

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 281 del 07/08/2014
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/08/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2014
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 07/08/2014
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 07/08/2014
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2014
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2014
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2014
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 07/08/2014
Stato iter:
29/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/10/2014
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 29/10/2014
Resoconto CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/08/2014

DISCUSSIONE IL 29/10/2014

SVOLTO IL 29/10/2014

CONCLUSO IL 29/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03477
presentato da
CENNI Susanna
testo di
Giovedì 7 agosto 2014, seduta n. 281

   CENNI, ZANIN, FRANCO BORDO, PELLEGRINO, CARRA, ROMANINI, VENITTELLI e TERROSI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il decreto-legge numero 91 del 2014 e successive modificazioni e integrazioni «Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia» norma il reato per la coltivazione sul territorio nazionale di alimenti ogm, già introdotto con il decreto interministeriale di adozione delle misure di urgenza ai sensi dell'articolo 54 del regolamento (Ce) n. 178 del 2002 del 12 luglio 2013;
   in seguito a tale norma la procura di Udine ha disposto:
    il 9 luglio 2014, con la collaborazione del Corpo forestale dello Stato, la distruzione di circa 100 metri quadrati di terreno seminato con mais transgenico, in un terreno nei pressi di Mereto di Tomba (Udine);
    il 19 luglio 2014, con la collaborazione del Corpo forestale dello Stato, il sequestro dei terreni nel comune di Colloredo di Monte Albano (Udine) dove sono state piantumate coltivazioni di mais transgenico su una superficie di 6.500 metri quadrati e la distruzione con mezzi meccanici di tutte le piante transgeniche seminate;
   il 6 agosto il proprietario dei terreni seminato con mais Ogm, Giorgio Fidenato, ha dichiarato all'agenzia di stampa Ansa che «continuerà a seminare alimenti ogm»;
   da notizie di stampa sembrerebbe essere avvenuta una semina con mais ogm illegale in un ulteriore terreno, sempre di proprietà di Giorgio Fidenato, a Fanna (Pordenone) già sottoposto a prelievi ed accertamenti del Corpo forestale dello Stato;
   il 23 luglio 2014 è stato formalizzato l'accordo politico Unione europea, raggiunto dai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il 28 giugno che dà agli stati membri la libertà di scelta sulla coltivazione o meno degli ogm sul territorio nazionale. Il Consiglio affari generali ha infatti adottato la sua posizione in prima lettura sulla proposta di direttiva sugli ogm che la Commissione Unione europea aveva presentato nel 2010 e già passata dal Parlamento europeo. Ora la tematica sarà affrontata dalla presidenza italiana di turno dell'Ue, che dovrà cominciare a inizio autunno i negoziati con il nuovo Europarlamento;
   il Parlamento italiano, attraverso mozioni specifiche, si è già espresso sulla volontà di vietare colture ogm;
   il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina ha più volte dichiarato che «il modello agricolo italiano può fare a meno della coltivazione degli ogm»;
   il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti ha recentemente dichiarato in audizione alla commissione ambiente dell'Europarlamento: «il nostro principale auspicio è raggiungere un accordo entro fine anno con il Parlamento Ue sulla direttiva che dà agli Stati membri facoltà di scelta sulla coltivazione degli ogm. In campo ambientale, il dossier ogm rappresenta la priorità legislativa della presidenza italiana» –:
   se la notizia corrisponda al vero, se si conosca la provenienza delle sementi in oggetto che consente l'arrivo in Italia, e quali provvedimenti urgenti intendano assumere i Ministri interrogati, in relazione alle loro rispettive competenze, agli indirizzi approvati dal Parlamento ed alle nuove norme in materia, per evitare che vengano effettuate semine illegali di ogm sul territorio nazionale, anche al fine di prevenire e limitare il rischio di contaminazione delle coltivazioni tradizionali.
(5-03477)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 ottobre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-03477

  In merito all'interrogazione cui mi accingo a rispondere, concernente la semina di mais transgenico MON810 in Friuli Venezia Giulia e su tematiche correlate, preciso che con il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, è stato completato il quadro normativo del decreto interministeriale 12 luglio 2013, per quanto concerne le misure sanzionatorie.
  In particolare, l'articolo 4, comma 8, del citato decreto, prevede il pagamento di una multa da 25.000 a 50.000 euro per chiunque violi i divieti di coltivazione introdotti, anche in via cautelare, ai sensi degli articoli 53 e 54 del regolamento (CE) n. 178 del 2002.
  Altresì, il contravventore è tenuto a rimuovere, a propria cura e spese, secondo le prescrizioni del competente organo di vigilanza, nell'esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria, le coltivazioni di sementi vietate nonché alla realizzazione delle misure di riparazione primaria e compensativa nei termini e con le modalità definiti dalla regione competente per territorio.
  Ciò posto, riferisco che nel corso della scorsa campagna di semina, nei mesi di luglio e agosto, il Corpo forestale statale e regionale, su delega della procura della Repubblica di Udine e di Pordenone, ha posto sotto sequestro i terreni nei comuni di Colloredo di Monte Albano (UD), Vivaro (PN) e di Panna (PN), dove erano state impiantate coltivazioni di mais MON810 transgenico, in violazione del divieto di coltivazione, imposto dal decreto interministeriale 12 luglio 2013 e, parallelamente al provvedimento nazionale, dalla legge regionale del Friuli-Venezia Giulia n. 5 del 2014.
  Nella fattispecie, preciso che il Corpo forestale dello Stato ha operato in conformità alle suddette disposizioni penali nei confronti dei soggetti responsabili.
  Inoltre, in attuazione della legge regionale, lo scorso 19 luglio, il Corpo forestale regionale, in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato e della procura della Repubblica di Udine, ha disposto la distruzione delle piantagioni illegali nel comune di Colloredo di Monte Albano (UD).
  Evidenzio, peraltro, che la regione Friuli-Venezia Giulia, nel mese di marzo 2014, ha notificato alla Commissione europea lo schema di disegno di legge regionale relativo a «Modifiche alla legge regionale 8 aprile 2011, n. 5 (Disposizioni relative all'impiego di organismi geneticamente modificati (OGM) in agricoltura)», approvato dalla Giunta regionale il 7 marzo 2014, secondo quanto previsto dall'articolo 8, comma 1, della direttiva 98/34/CE, per il tramite del Ministero dello sviluppo economico.
  La citata amministrazione regionale con il suddetto schema di legge ha inteso introdurre l'esclusione di coltivazione di mais GM dal territorio regionale e prevedere una sanzione amministrativa pecuniaria in caso di mancato rispetto dell'esclusione.
  In data 2 luglio 2014 sul sito web della regione Friuli-Venezia Giulia è stato reso noto che il Ministero dello sviluppo economico ha informato la regione circa il fatto che, non essendo giunta né dall'Unione europea né dagli Stati membri alcuna osservazione in merito allo schema della suddetta legge regionale, nell'arco dei tre mesi previsti dall'articolo 9, comma 1, della direttiva 98/34/CE, intervenendo il silenzio-assenso, la legge regionale poteva essere adottata.
  Le richieste disposizioni sono state quindi introdotte ai sensi dell'articolo 2, comma 26, della legge regionale 11 agosto 2014, n. 15, che ha inserito l'articolo 2.1 nella legge regionale n. 5 del 2011.
  Tale norma regionale costituisce il primo esempio in Italia di norma tecnica con la quale viene dimostrata l'inapplicabilità delle misure di coesistenza sul territorio interessato da cui poi scaturire il diniego di coltivazione e può rappresentare un utile precedente anche per altre regioni interessate dalla problematica, fino a quando non sarà adottata e recepita la direttiva che modifica la direttiva 2001/18/CE per quanto concerne la possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di OGM sul loro territorio.
  Rilevo, inoltre che a livello europeo, al fine di disporre di norme giuridiche che rispondano alla questione sulla coltivazione degli OGM in modo efficace, definitivo e in linea con la politica nazionale perseguita sinora per il settore agroalimentare, il Governo, in occasione del semestre di Presidenza italiana, sta promuovendo il proseguo dei lavori sulla proposta di direttiva che, modificando la direttiva 2001/18/CE, consentirà agli Stati membri di decidere in modo autonomo sulla coltivazione di OGM nel proprio territorio.
  Detta proposta, dopo l'accordo politico raggiunto in Consiglio ambiente il 12 giugno scorso, è in procinto di essere sottoposta in seconda lettura al Parlamento europeo. Il Governo, in ogni caso, si sta impegnando a livello europeo affinché essa possa entrare in vigore all'inizio del prossimo anno.
  In attesa della versione definitiva del testo, preciso che uno degli aspetti più importanti su cui gli Stati membri hanno trovato un accordo comune è rappresentato dalla possibilità di intervenire sia durante la fase istruttoria per il rilascio del l'autorizzazione, nel caso di OGM non ancora autorizzati, sia sulle autorizzazioni già rilasciate.
  La proposta di direttiva prevede che le restrizioni dell'ambito geografico di coltivazione vengano stabilite principalmente sulla base di ragioni socio-economiche e di politica agricola e ambientale che si aggiungeranno agli aspetti di sicurezza ambientale e sanitaria valutati nel corso dell'attuale procedura di valutazione di rischio, così come previsto dalla direttiva 2001/18/CE e dal regolamento (CE) n. 1829 del 2003.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pianta transgenica

organismo geneticamente modificato

Unione europea