Legislatura: 17Seduta di annuncio: 269 del 22/07/2014
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014 BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014 ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014 DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014 MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014 MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014 SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014 TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014 BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014 SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014 DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014 D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 22/07/2014
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/07/2014
DE ROSA, TRIPIEDI, BUSTO, ZOLEZZI, DAGA, MANNINO, MICILLO, SEGONI, TERZONI, BUSINAROLO, SPESSOTTO, DE LORENZIS e D'INCÀ. —
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
le grandi opere autostradali lombarde (Pedemontana, BreBeMi e TEEM) erano presenti nel dossier di candidatura di Milano ad EXPO 2015, ma ad oggi i dubbi sull'effettiva necessità di tali opere sembrano confermati anche dalla mancanza di interesse da parte degli investitori privati;
come riportato dall'articolo di Luca Martinelli apparso il 3 luglio 2014 su Altreconomia.it, a dieci mesi da Expo, la crisi e i ritardi conclamati riguardano tutto il «sistema» d'interventi considerati connessi all'Esposizione universale, e non solo i lavori sulla «piastra espositiva» di Rho-Pero;
il 1o luglio sono scaduti i termini per presentare le offerte per l'acquisto del 43 per cento di Autostrada Pedemontana Lombarda spa. Il venditore, la Serravalle spa, società mista a maggioranza pubblica – ha offerto sul mercato le azioni inoptate dell'ultimo aumento di capitale per 267 milioni senza successo. Al 3 luglio 2014 Serravalle non ha ancora approvato il bilancio 2013 (il termine è scaduto il 30 giugno 2014) e, a quanto risulta agli interroganti, la data dell'assemblea ad oggi non è ancora stata fissata;
quest'ultima gara andata deserta per Pedemontana rappresenta un problema per la continuità dei lavori, una maxi-investimento da 5 miliardi di euro che avrebbe dovuto essere finanziato per circa 3 miliardi di euro dal «capitale privato»;
il finanziamento pubblico garantito all'opera è stato già utilizzato totalmente per la realizzazione della prima tratta della Pedemontana (oltre un miliardo di euro);
da mesi è in atto – promosso dal presidente di regione Lombardia Roberto Maroni – il tentativo di ottenere dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) nuove risorse pubbliche mediante la «defiscalizzazione» dell'opera, che garantirebbe al concessionario uno sconto di circa 800 milioni di euro sull'IVA, l'IRES e l'IRAP;
a giudizio degli interroganti, sembrerebbe che sussista un problema di sostenibilità finanziaria dell'opera che, partita con l'illusione del finanziamento totalmente privato, a metà strada vorrebbe ricorrere a una nuova grande iniezione di risorse pubbliche per 800 milioni di euro;
oltre a Pedemontana l'ipotesi defiscalizzazione dovrebbe «salvare» anche BreBeMi, la «direttissima Brescia-Milano». Anche in questo caso, un intervento che avrebbe dovuto essere finanziato dal capitale privato ha dovuto ricorrere a due istituzioni finanziarie pubbliche o para pubbliche, come la Banca europea d'investimenti e la Cassa depositi e prestiti, per ottenere le risorse necessarie a «portare avanti» i cantieri di un'autostrada che – arrivati vicini alla data d'inaugurazione – si rivela costosissima;
l'autostrada A4, cui la nuova A35 – com’è denominata la BreBeMi – contende il traffico costa 7 centesimi per chilometro. Il rischio di insostenibilità è alto, a meno di non ricorrere a nuove risorse pubbliche. L'esenzione varrebbe come un contributo pubblico per oltre un miliardo e mezzo di euro a sostegno delle due opere, e di cui si avvantaggeranno solo proprietà e azionisti delle società private che beneficeranno delle entrate dai pedaggi, salatissimi per gli utenti, nel prossimo ventennio;
ancora una volta verrebbe riproposto il fallimentare modello secondo cui di fatto si garantisce la redditività di privati e banche (tra gli azionisti di Pedemontana ci sono Intesa Sanpaolo e UBI) che hanno sottostimato le previsioni dei costi e sovrastimato i volumi del traffico per giustificare la realizzazione dell'opera, e si scaricano i costi sulla collettività. Ancora una volta sembra si vogliano privatizzare i profitti e socializzare le perdite, in continuità con la peggiore tradizione del capitalismo italiano –:
se il Governo, alla luce di quanto esposto, non abbia intenzione di valutare il ridimensionamento del progetto originale della Pedemontana, per meglio impiegare le risorse pubbliche in opere più urgenti e redditizie quali il piano nazionale per il dissesto idrogeologico e il piano nazionale per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare;
se il Governo, alla luce di quanto esposto, non intenda fornire ogni utile elemento sull'effettiva bontà del quadro economico del progetto e sulla determinazione dettagliata dell'analisi costi-benefici relativa alla realizzazione delle suddette opere. (5-03286)
EUROVOC :Lombardia
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