ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03272

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 269 del 22/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: GRILLO GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 22/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03272
presentato da
GRILLO Giulia
testo di
Martedì 22 luglio 2014, seduta n. 269

   GRILLO, MANTERO, DI VITA, LOREFICE, DALL'OSSO, SILVIA GIORDANO e CECCONI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   la sentenza della Corte Costituzionale 151/2009 ha riconosciuto fra i diritti tutelati dalla Costituzione le «giuste esigenze della procreazione»; a livello europeo, è intervenuta la Corte europea dei diritti dell'uomo che ha riconosciuto come il diritto alla ricerca della genitorialità rientri fra i diritti alla vita privata e familiare, tutelati dall'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo;
   la fecondazione assistita è stata oggetto negli anni di un articolato dibattito, in particolare relativo all'uso di alcune tecniche, come la fecondazione eterologa, la clonazione, la commercializzazione di embrioni, la maternità surrogata, la produzione di embrioni a fini di ricerca o di sperimentazione che suscitano controversie di tipo bioetico;
   in seguito a tale dibattito è stata varata la legge 19 febbraio 2004, n. 40, che ha vietato tali pratiche e che ha mostrato come quello dell'infertilità sia divenuto un autentico problema sociale che coinvolge di anno in anno un numero maggiore di coppie;
   la legge quadro nazionale è la legge n. 40 del 2004 che disciplina la materia inserendo fra i principi quello di favorire l'accesso per le coppie infertili alle metodiche della procreazione medicalmente assistita e che prevede lo stanziamento annuale di fondi a disposizione delle regioni (articolo 18). È da evidenziare che finora la regione siciliana è l'unica regione a non aver mai utilizzato i suddetti fondi a differenza di altre regioni, come risulta dalle relazioni annuali del Ministero della salute;
   nel 2005, si procedette ad una consultazione referendaria articolata in quattro referendum per abrogare alcuni punti dell'attuale legge sulla fecondazione, giudicata dai referendari (radicali, forze di sinistra e laiche, e alcuni esponenti, come ad esempio Gianfranco Fini, dello schieramento di centrodestra) troppo restrittiva nelle tecniche utilizzabili. L'affluenza alle urne del solo 25,9 per cento non ha permesso il raggiungimento del quorum;
   solo pochi mesi fa la Corte costituzionale ha ritenuto illegittimi alcuni aspetti controversi della legge n. 40, tra i quali il limite di produzione di tre embrioni nonché l'obbligo legislativo di «un unico e contemporaneo impianto»; la stessa ha dunque respinto la questione di costituzionalità sul divieto di fecondazione eterologa, ritenendo che tale scelta rientri nel legittimo esercizio della discrezionalità del legislatore, e dichiarando illegittimo tale divieto;
   in data 9 aprile 2014, la Consulta ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del divieto di fecondazione eterologa per coppie non fertili, e ha deciso di far cadere il divieto che proibiva il ricorso a un donatore esterno (dunque della legge n. 40 del 2004, articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3, e 12, comma 1), consentendola, così, come in tutta Europa;
   tutto ciò apre prospettive nuove in questo campo, perché anche le coppie sterili avranno la possibilità di accedere alla fecondazione. Diventa lecita, quindi, la donazione di ovuli e di spermatozoi;
   un fenomeno che ormai si sta sempre più verificando è la migrazione delle coppie da alcune regioni ad altre; in particolare tale fenomeno di esodo si verifica nella regione siciliana, provocando di conseguenza un depauperamento delle risorse economiche del servizio sanitario regionale;
   la migrazione ha ragioni diverse; tra queste, assume rilievo il fatto che a fronte di un alto costo nel privato e di una scarsissima offerta nel pubblico, caratterizzata peraltro da liste di attesa fino a due anni, le prestazioni di procreazione medicalmente assistita delle strutture pubbliche e convenzionate di altre regioni sono erogabili a costi ridotti ed estremamente inferiori a quelli siciliani, perché tali regioni da anni erogano all'interno del proprio sistema sanitario regionale le prestazioni di procreazione medicalmente assistita;
   in Toscana, fino a metà 2012, il costo di una Fivet era erogabile con un ticket di 36,15 euro (attualmente 500,00 euro), in Lombardia, si pagava e si paga un ticket anche in questo caso minimo (36 euro circa), in Emilia Romagna il costo varia dai 371,00 ai 473,00 euro, a seconda della fascia di reddito;
   inoltre, le strutture pubbliche siciliane hanno fornito le prestazioni di procreazione medicalmente assistita pur non essendo incluse nei LEA nazionali né regionali e in assenza anche di una pur minima determinazione regionale, non essendoci delibere di riferimento, tanto che è stato creato un sistema «atipico», cioè assegnando le prestazioni a gruppi tariffari (DRG) appartenenti ad altre patologie o prestazioni;
   ovviamente si parla di un sistema che non risponde a criteri di appropriatezza della spesa sanitaria e contribuisce a favorire un modo «occulto» di fornire prestazioni che non sarebbe possibile erogare se non a seguito di delibera regionale o di delibere delle aziende sanitarie locali;
   i gruppi tariffari presi a riferimento riguardano altre patologie o altri tipi di intervento (DRG 359 e 365) per un costo a ciclo di circa 5.219,86 euro;  
   se solo si moltiplica tale costo per i 2.000 cicli fuori regione (come indicati nel piano sanitario regionale siciliano e considerando le percentuali che concernono Lombardia 18,9, Toscana 43,2, Emilia Romagna 36,2 e Lazio 18,9) – pur procedendo a un abbattimento del 30 per cento – si ricava la spesa per il servizio sanitario regionale di circa 6.000.000,00 euro all'anno;
   inoltre, in presenza di un sistema non pienamente rispondente alla normativa sanitaria, lo stesso risulta essere inappropriato e di conseguenza determina un movimento di denaro pubblico non in linea con le previsioni di legge, sia per il pagamento di DRG impropri sia per il pagamento non appropriato dei farmaci sugli stessi DRG impropri, che ben potrebbero essere oggetto di verifica da parte della Corte dei conti;
   «tutto ciò ha un impatto negativo non indifferente sui conti sanitari regionali», come si legge nel piano sanitario siciliano;
   con un decreto del 26 ottobre del 2012, appena due giorni prima che l'isola ritornasse alle urne per eleggere il nuovo governo regionale, veniva per la prima volta previsto un contributo alle coppie che decidessero di sottoporsi alla fecondazione assistita sull'isola;
   ovviamente questo provvedimento non ha risolto in alcun modo il problema perché a fronte di un contributo di appena mille euro, veniva imposta a tutti i centri siciliani la tariffa minima di 3.178 di euro per un trattamento di procreazione medicalmente assistita, prezzo ancora troppo alto poiché in altre regioni come la Lombardia basta pagare un ticket di 36 euro e 15 centesimi; il resto arriva sempre dal bilancio siciliano;
   inoltre, nel decreto non è prevista alcuna differenziazione per fasce di reddito al contrario delle altre regioni, e tale contributo vale solo per i 2.000 cicli previsti; dunque una volta terminati gli stessi, la coppia se si rivolge ai centri accreditati dovrà pagare 3.178 euro: il risultato è che le coppie siciliane continuano ad emigrare –:
   se il Ministro sia a conoscenza della situazione esposta in premessa e non ritenga opportuno assumere iniziative al riguardo anche a seguito della sentenza della Corte costituzionale, procedendo all'aggiornamento delle linee guida secondo le indicazioni della Consulta che ha dichiarato la legittimità della fecondazione eterologa;
   se sia a conoscenza di quale sia il costo sostenuto dalla regione siciliana per far fronte alla mobilità di pazienti siciliani verso i centri di procreazione medicalmente assistita di altre regioni;
   se non ritenga opportuno promuovere un tavolo tecnico per individuare soluzioni più coerenti con le disattese aspettative dei pazienti e con le finalità individuate dal piano sanitario regionale della Sicilia e delle altre regioni. (5-03272)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

procreazione artificiale

giurisdizione costituzionale

Sicilia