ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02277

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 280 del 16/04/2024
Firmatari
Primo firmatario: CAVANDOLI LAURA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 16/04/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERGAMINI DAVIDE LEGA - SALVINI PREMIER 16/04/2024


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITÀ ALIMENTARE E DELLE FORESTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITÀ ALIMENTARE E DELLE FORESTE delegato in data 16/04/2024
Stato iter:
17/04/2024
Fasi iter:

RITIRATO IL 17/04/2024

CONCLUSO IL 17/04/2024

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02277
presentato da
CAVANDOLI Laura
testo di
Martedì 16 aprile 2024, seduta n. 280

   CAVANDOLI e DAVIDE BERGAMINI. — Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:

   il 30 gennaio 2024 le autorità hanno lanciato l'allarme per il ritrovamento di alcune carcasse di cinghiali selvatici affetti da peste suina africana (PSA) a Tornolo che dista 53 chilometri in linea d'aria da Langhirano;

   il 19 febbraio 2024 un nuovo ritrovamento è avvenuto a Borgotaro che dista circa 40 chilometri in linea d'aria da Langhirano;

   il 6 aprile 2024 un ulteriore caso infetto è stato rinvenuto a Ramiola, tra i paesi di Fornovo e Varano, in provincia di Parma, località che distano solo 17 chilometri in linea d'aria da Langhirano;

   questo ultimo caso, in particolare, ha creato una certa agitazione per l'avvicinamento del virus alla zona di eccellenza dei prosciutti; infatti Langhirano è la sede di decine di prosciuttifici ed è considerata la patria del Prosciutto di Parma Dop;

   questa zona, fino al 23 marzo non era collocata in zone di restrizione ma a seguito dell'ultimo ritrovamento potrebbe passare in zona di restrizione; infatti, il 18 aprile 2024 è prevista una riunione a livello Unione europea nella quale la Commissione europea dovrà fare il punto della situazione sull'emergenza Psa e potrebbe ricorrere a nuove misure restrittive che riguarderanno anche il parmense;

   la questione non riguarda tanto la salubrità dei salumi, visto che il virus non si trasmette all'uomo, ma l'intera filiera, che vedrebbe diminuire drasticamente le esportazioni creando un danno incalcolabile;

   questo passaggio a «zona rossa» potrebbe, infatti, rendere più problematiche le vendite all'estero;

   se l'area degli stabilimenti di stagionatura dei prosciutti di Parma verrà inclusa nelle zone di restrizione, potrebbe scattare il blocco delle importazioni di tutti i salumi, non solo del prosciutto di Parma, da parte di Stati Uniti, Canada, Germania, Francia, che potrebbero scegliere di non comprare prodotti italiani per evitare qualsiasi rischio di contaminazione, causando così un crollo pressoché totale delle esportazioni e i prezzi del prosciutto, sul mercato interno, potrebbero diminuire fortemente per eccedenza di offerta;

   ad esempio, nella seduta della Commissione unica nazionale suina dell'11 aprile 2024 – la borsa merci del settore suinicolo e della carne di maiale – il listino dei maiali vivi da macellare ha segnato un «Non quotato» perché, alla luce dell'arrivo della peste suina nei pressi di Langhirano e nella prospettiva di uno stop alle esportazioni, i macellatori hanno chiesto un forte ribasso dei prezzi di acquisto e gli allevatori hanno deciso di non accettare;

   il settore della salumeria quota un fatturato, con l'indotto, di circa 10 miliardi di euro e dà lavoro a circa 60 mila persone; un segmento della nostra economia con una storia millenaria, un vanto della cucina italiana, che rischia il default;

   i più pessimisti parlano addirittura di un «addio» al prosciutto di Parma visto che le stime e i piani per eradicare la peste suina prevedono un epilogo nel 2028;

   dopo il primo caso di Psa rinvenuto nella carcassa di un cinghiale in provincia di Alessandria, i ritrovamenti si erano allargati anche alla Liguria e in alcune zone limitrofe del Piemonte;

   successivamente il virus è arrivato anche negli allevamenti di maiali in Lombardia, zona di Pavia, per arrivare ad un totale di ben 7 regioni coinvolte –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare, anche nelle opportune sedi europee, affinché sia contenuta in maniera più efficace la diffusione della Psa al fine di tutelare le imprese suinicole nazionali, in particolare il distretto delle carni di Langhirano, e la relativa filiera nonché salvaguardare le esportazioni di carni suine che contano un fatturato di oltre un miliardo di euro.
(5-02277)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

suino

peste animale

allevamento