ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01855

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 150 del 13/01/2014
Abbinamenti
Atto 5/01224 abbinato in data 20/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: LIUZZI MIRELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/01/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
IANNUZZI CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 13/01/2014
Stato iter:
20/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/03/2014
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 20/03/2014
Resoconto LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/01/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/03/2014

DISCUSSIONE IL 20/03/2014

SVOLTO IL 20/03/2014

CONCLUSO IL 20/03/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01855
presentato da
LIUZZI Mirella
testo di
Lunedì 13 gennaio 2014, seduta n. 150

   LIUZZI, DE LORENZIS e CRISTIAN IANNUZZI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   secondo il rapporto «Pendolaria 2013», nel 2013 sono stati oltre 2 milioni e 861 mila i passeggeri sul servizio ferroviario regionale;
   dall'importante campagna sulla mobilità sostenibile «Pendolaria 2013» promossa annualmente da Legambiente si evince che fin dal 2009 mentre i passeggeri aumentavano del 17 per cento, le risorse statali per il trasporto regionale si sono ridotte del 25 per cento;
   negli ultimi venti anni lo Stato italiano ha investito massicciamente per realizzare la rete ad Alta Velocità/Alta Capacità (AV/AC), che è ormai ad un buon livello di avanzamento, con la dorsale Nord-Sud da Torino a Salerno completa, a parte qualche intervento ancora necessario sui nodi;
   tuttavia esaminando i dati in dettaglio dell'esercizio di Trenitalia si nota che i tagli sull'offerta viaggiatori di medio/lunga percorrenza sono tutti concentrati sui servizi «universali contribuiti» ossia quei servizi che non sono in grado di garantire la propria redditività e quindi, in quanto ritenuti di pubblica utilità, sono sovvenzionati dallo Stato attraverso un contratto di servizio stipulato da Trenitalia spa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
   nonostante il successo dei servizi AV, questi non sono sufficienti a colmare le perdite di traffico subite dagli altri segmenti di traffico passeggeri di lunga distanza e che di conseguenza, i cittadini si stiano nel complesso disaffezionando al treno come mezzo di trasporto interregionale, nonostante l'evenienza del caro petrolio stia giocando a sfavore delle alternative stradale ed aerea;
   occorre notare come sull'autotrasporto siano stati stanziati dal 2000 al 2013 oltre 5,3 miliardi di euro. Il pacchetto di incentivi che è andato ad aiutare gli autotrasportatori in questi anni riguarda fondi diretti al sostentamento del settore (300 milioni l'anno), sconti sui pedaggi autostradali (120 milioni in media ogni anno), riduzioni sui premi INAIL e RCA (rispettivamente 105 e 22 milioni) oltre a deduzioni forfettarie non documentate per circa 113 milioni annui. Si tratta quindi di circa 500 milioni in media l'anno (con una punta di oltre 720 milioni nel 2009) a cui vanno aggiunti 330 milioni di euro già stanziati per il 2014. Dovrebbe essere invece incentivato, a detta dello scrivente, il trasporto su ferro rispetto a quello su gomma;
   l'impegno nel sostenere il trasporto su gomma a scapito di quello su ferro è anche poco sostenibile dal punto di vista ambientale poiché la modalità ferroviaria è caratterizzata da un'elevata efficienza energetica del trasporto. Nel complesso le emissioni di CO2 prodotte dal treno sono risultate sempre molto più basse di quelle delle due principali modalità di trasporto alternative sulle medio-lunghe distanze, l'auto privata e l'aereo. Infatti, mentre ad un viaggiatore che utilizzasse il treno sulla tratta Napoli-Milano sarebbero imputabili 31 chilogrammi di CO2 emessi in atmosfera, lo stesso viaggiatore che impiegasse l'aereo produrrebbe emissioni quattro volte superiori e se utilizzasse l'auto privata emetterebbe il doppio rispetto al treno;
   i vantaggi, oltre agli aspetti che riguardano inquinamento atmosferico, effetto serra, congestione e sicurezza, sono evidenziati già dai risultati di analisi condotte a livello Europeo e nazionale, primi fra tutti il progetto comunitario ExterneE Transport che ha contribuito in maniera determinante a creare una consapevolezza delle importanti differenze nei costi sociali generati dalle cosiddette esternalità delle diverse modalità di trasporto, per una migliore valutazione delle alternative in fase di realizzazione dei progetti e di gestione del sistema;
   secondo i dati del rapporto «Pendolaria» di Legambiente 2012, il costo del biglietto ferroviario è aumentato in media del 10 per cento in tutte le regioni italiane, mentre il servizio è stato ridotto. Il 2012 ha rappresentato l'apice del disastro del trasporto locale a causa dei ripetuti tagli ai servizi che già nel 2011 avevano riguardato tutte le regioni, ad esclusione di Lombardia e Calabria, a fronte di aumenti tariffari applicati in 19 regioni su 20 (elaborazione di Legambiente su dati di regioni e Trenitalia);
   il rapporto «Pendolaria 2013», stilato da Legambiente sullo stato delle tratte ferroviarie del nostro Paese, annovera tra le 10 linee peggiori d'Italia la tratta Salerno-Potenza. Gli indicatori per tale classifica sono dati da vari aspetti: dalle riduzioni delle corse alla lentezza, dai disservizi al sovraffollamento. Tra l'altro, nella certo non invidiabile classifica, la tratta Potenza-Salerno si piazza al quarto posto, soltanto dopo la Circumvesuviana, la Roma-Nettuno e la Padova-Calalzo;
   a titolo di esempio, occorre ricordare come in Basilicata per muoversi tra i due capoluoghi di Provincia, Potenza e Matera, con Trenitalia sono necessari 2 cambi (a Foggia e Bari) ed un tempo di percorrenza che sfiora le 7 ore, per una distanza di circa 100 chilometri, a una media oraria di 14,5 chilometri/orari;
   la Basilicata resta fanalino di coda in un sistema di trasporti, quello ferroviario, che penalizza i suoi abitanti e ne impedisce lo sviluppo del turismo. I tempi di percorrenza solo lunghi e tutti effettuati su vagoni privi di alcun tipo di confort;
   Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente ha recentemente dichiarato a mezzo stampa che: «la situazione diventa ogni giorno più difficile per quei tre milioni di cittadini che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare. Eppure di quella che è una vera e propria emergenza nazionale, la politica non sembra intenzionata a occuparsi»;
   dal 2001 la competenza sul servizio ferroviario pendolare è in mano alle regioni che definiscono contratti di servizio con i concessionari (in larga parte Trenitalia), mentre per il funzionamento del servizio ferroviario regionale le risorse sono garantite da finanziamenti statali e regionali. A livello statale la riduzione dei finanziamenti è stata costante in questi anni, con una diminuzione delle risorse nazionali stanziate nell'ultimo triennio (2010-2012) pari a -22 per cento rispetto al triennio precedente (2007-2009) –:
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda perseguire per incentivare il trasporto pendolare ferroviario a scapito di quello su gomma, come ad esempio, dare certezza pluriennale di risorse spostando il finanziamento della legge obiettivo dalla strada al ferro;
   quali iniziative intenda assumere per quanto di propria competenza ed in raccordo con le amministrazioni coinvolte, al fine di far fronte alla situazione di vera e propria emergenza in cui versa il settore del trasporto pubblico locale lucano, sia per migliorare la qualità di un servizio indispensabile che per garantire un'adeguata mobilità per lo sviluppo territoriale alternativo all'utilizzo del mezzo privato;
   se il Ministero in oggetto non ritenga di dover avviare un tavolo tecnico di lavoro con il coinvolgimento delle amministrazioni locali della Basilicata sulla mobilità regionale che veda la presenza di associazioni studentesche, comitati pendolari, associazioni ambientaliste, Trenitalia e RFI. (5-01855)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 marzo 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-01855

  Rispondo congiuntamente alle interrogazioni n. 5-01224 e n. 5-01855 dell'onorevole Liuzzi ed altri, in quanto vertono su analogo argomento, che pertiene alla delicata questione del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alla regione Basilicata.
  Premetto che la problematica del trasporto pubblico locale costituisce una delle priorità per il Governo, considerato che la collettività, soprattutto in momenti di crisi come l'attuale, avverte sempre più la necessità di poter usufruire di mezzi pubblici di trasporto.
  Per quanto riguarda gli specifici rilievi avanzati dagli onorevoli interroganti, devo inoltre ricordare che a normativa vigente (decreto legislativo n. 422 del 1997) la programmazione e la gestione dei servizi ferroviari regionali, che assicurano principalmente la mobilità della clientela pendolare, sono di competenza delle singole regioni. Queste disciplinano i rapporti con Trenitalia con da specifici Contratti di Servizio, che definiscono, tra l'altro, il volume e le caratteristiche dei servizi da effettuare, sulla base delle risorse economiche rese disponibili, nonché i relativi standard qualitativi ed i meccanismi di penalità da applicare nei casi di eventuali difformità dai parametri contrattualmente stabiliti.
  Pertanto, e con riferimento al caso di specie, il numero dei treni regionali e dei servizi gommati sostitutivi – che assicurano il collegamento lungo la direttrice Sibari-Metaponto-Potenza – nonché l'articolazione dei rispettivi orari di arrivo/partenza, sono stabiliti dalle regioni Calabria e Basilicata.
  Relativamente ad alcuni specifici rilievi posti dagli onorevoli interroganti, Ferrovie dello Stato, interessata al riguardo, ha fatto presente che al fine di agevolare la mobilità dell'utenza diretta verso il capoluogo lucano, proveniente anche dalla stazione di Nova Siri-Rotondella, è stato già disposto l'anticipo di tre minuti della partenza da Sibari del servizio sostitutivo gommato RC502, che attualmente parte alle 5 anziché alle 5.03, con arrivo a Metaponto alle 6.30 anziché alle 6.33, accordando, contemporaneamente, un comporto di 10’ al servizio sostitutivo gommato PZ200, in partenza da Metaponto alle ore 6.35.
  Ferrovie dello Stato ha altresì rappresentato che nei primi mesi del 2013 il treno regionale 3591 che parte da Potenza alle 17.15, con arrivo a Metaponto alle 18.46 ha fatto registrare indici di puntualità mediamente superiori al 92 per cento; alcune flessioni nella regolarità del servizio si sono invece verificate durante il mese di ottobre 2013 a causa di un allagamento sulla tratta Metaponto-Taranto, che ha determinato una interruzione temporanea della linea Potenza-Taranto.
  Più in generale, ricordo che la materia del trasporto pubblico locale – nell'ambito del più complessivo processo di liberalizzazione dei servizi pubblici locali ed in considerazione della necessità di un coordinamento tra le regioni e lo Stato – di recente è stata interessata da un percorso normativo finalizzato all'efficientamento e alla razionalizzazione dei servizi stessi (vedasi l'articolo 1, comma 301, della legge 28 dicembre 2012 n. 228).
  In particolare, tale disposizione, nel riscrivere l'articolo 16-bis del precedente decreto-legge n. 95 del 2012 («Spending review»), ha previsto, a decorrere dal 2013, l'istituzione del Fondo Nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario.
  Tale norma ha lo scopo di incentivare le regioni a riprogrammare i servizi, tra l'altro individuando e riducendo quelli scarsamente utili e sovrapposti, o prodotti con modalità eccessivamente onerosa in relazione alla domanda esistente.
  Detta riprogrammazione deve avvenire secondo criteri oggettivi di efficientamento e razionalizzazione, uniformi a livello nazionale (definiti con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 marzo 2013), quali:
   un'offerta di servizio più idonea, efficiente ed economica per il soddisfacimento della domanda di trasporto pubblico;
   il progressivo incremento del rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi;
   la progressiva riduzione dei servizi offerti in eccesso in relazione alla domanda e il corrispondente incremento qualitativo e quantitativo dei servizi a domanda elevata;
   la definizione dei livelli occupazionali appropriati;
   la previsione di idonei strumenti di monitoraggio e di verifica.

  Tale meccanismo, superando la cristallizzazione dei servizi storici e della spesa storica, consentirà la progressiva rispondenza tra offerta e domanda di trasporto: in tale ottica potranno essere correttamente valutati gli interventi di carattere strutturale proposti dagli onorevoli interroganti.
  Al MIT, peraltro, compete di verificare, anche per il tramite dell'Osservatorio istituito ai sensi dell'articolo 1, comma 300, della legge 244 del 2007, che la regione proceda alla riprogrammazione dei servizi, secondo i predetti criteri, al fine di ovviare alle criticità riscontrate dall'utenza.
  Gli esiti della verifica sono prodromici al riparto, tra le regioni a Statuto ordinario, delle somme stanziate sul citato Fondo, essendo prevista – qualora una regione non proceda all'efficientamento ed alla razionalizzazione richiesti – una penalizzazione pari al massimo al 10 per cento delle risorse alla stessa destinate.
  Tanto premesso, si informa che la regione Basilicata ha regolarmente prodotto la documentazione afferente la riprogrammazione e che gli Uffici competenti di questo Dicastero provvederanno a verificarne gli effetti nel corso dell'esercizio dell'anno 2014.
  Ricordo inoltre che la legge di stabilità 2014 è ulteriormente intervenuta in materia di TPL, prevedendo in particolare:
   un incremento del Fondo destinato al miglioramento della mobilità dei pendolari – pari a 300 milioni di euro per l'anno 2014 ed a 100 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2015 e 2016 – da destinare, tra l'altro, all'acquisto di materiale rotabile su gomma e al materiale rotabile ferroviario, (articolo 1, comma 83);
   la definizione dei costi standard (articolo 1, comma 84): proprio su tale questione è stata convocata il 21 novembre 2013, in seduta straordinaria, la Conferenza Unificata: conseguentemente, tenuto conto che la determinazione dei suddetti costi standard rappresenta un passaggio indispensabile alla razionalizzazione del settore stesso, è stato costituito, ed è operante, un gruppo di lavoro con la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali interessati. Nel contempo, comunque, rassicuro che i competenti uffici del MIT stanno predisponendo il decreto di cui al citato articolo 1, comma 84, che – previa intesa in Conferenza unificata – definirà i costi standard dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale, nonché i criteri per l'aggiornamento e l'applicazione degli stessi;
   una più equa ed efficiente distribuzione delle risorse, prevedendo che una quota gradualmente crescente delle risorse statali per il trasporto pubblico locale sia ripartita tra le regioni sulla base del costo standard di produzione dei servizi (articolo 1, comma 85).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

trasporto ferroviario

veicolo su rotaie

Basilicata

rete ferroviaria

protezione dell'ambiente

contratto di prestazione di servizi

utente dei trasporti

rete di trasporti