CODURELLI e LULLI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
il Ministro dello sviluppo economico, senza avvisare preventivamente gli organi e le istituzioni competenti in materia, tra cui l'Ente Parco, ha autorizzato la società Po Valley, multinazionale australiana, ad avviare l'iter di VIA regionale per un progetto che prevede di effettuare trivellazioni per la ricerca di idrocarburi in un'area di 30 chilometri quadrati in gran parte inserita nel Parco di Montevecchia Valle del Curone, uno tra i più grandi polmoni verdi della Brianza, percorso ogni domenica da migliaia di turisti, famiglie e comitive;
la società titolare dell'autorizzazione ha identificato i due possibili siti di realizzazione dei pozzi di ricerca nel cuore del Parco, annunciando che in caso di successo dovranno essere realizzati ulteriori pozzi per l'estrazione degli idrocarburi;
la Provincia di Lecco e i sindaci del territorio sono in stato di massima allerta: non solo si profila un grave affronto agli enti locali che, a loro insaputa, vedono concretizzarsi il rischio che un'area preservata da numerosi vincoli, esclusa dalle attività industriali e caratterizzata da attività agricole e ricettive di alta qualità, venga deturpata dall'arrivo delle trivelle per l'estrazione di metano e petrolio, ma si teme un disastro ecologico;
l'estrazione degli idrocarburi metterebbe a rischio quelle attività che hanno puntato proprio sulla bellezza, sulla tranquillità e sulla salubrità dell'area quali garanzie della bontà del prodotto offerto e che, con la loro presenza, garantiranno per i prossimi decenni la manutenzione di parti significative di territorio;
pochi anni fa un'identica ipotesi di perforazione situata nella stessa area era stata rigettata dal Ministero e archiviata, dopo una lunga e determinata battaglia dei Comuni e del Parco di Montevecchia, proprio per la sua insostenibilità. Infatti già Eni ipotizzava di realizzare una trivellazione obliqua che dalle zone sopra individuate raggiungesse obliquamente gli ipotetici giacimenti. Po Valley, per accorciare i tempi, ha acquistato gli studi dall'Eni ed è ipotizzabile che proporrà la stessa «rotta» di trivellazione;
giovedì 7 maggio 2009, nel corso della Conferenza dei servizi, in Regione, alla quale hanno preso parte sindaci e assessori del territorio interessato, esprimendo il proprio dissenso in merito, è stato ribadito che il Ministero ha agito in totale autonomia senza comunicare agli enti locali interessati questa operazione e che la Regione Lombardia ha assunto una posizione diametralmente opposta a quella dei cittadini e si è resa disponibile ad assistere la Po Valley nel processo di Valutazione di Impatto Ambientale regionale per la realizzazione del pozzo di ricerca -:
se non ritenga doveroso sospendere tale decisione e ristabilire un dialogo con gli enti locali delle zone interessate, dopo lo «strappo istituzionale» avvenuto, al fine di impegnarsi per uno sviluppo eco-sostenibile ed valorizzazione turistica del territorio, nel rispetto delle esigenze dei cittadini e dell'ambiente. (5-01408)