Legislatura: 17Seduta di annuncio: 28 del 04/06/2013
Primo firmatario: AMENDOLA VINCENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2013 FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2013 MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2013
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 04/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 05/06/2013 Resoconto MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 05/06/2013 Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI) REPLICA 05/06/2013 Resoconto MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 05/06/2013
SVOLTO IL 05/06/2013
CONCLUSO IL 05/06/2013
AMENDOLA, PORTA, FEDI e MANZI. —
Al Ministro degli affari esteri
. — Per sapere – premesso che:
il 30 gennaio 2013 nella cittadina di Elbasan, ad una cinquantina di chilometri da Tirana in Albania, una giovanissima cittadina italiana di soli 24 anni, Giulia Baldassarri, viene barbaramente uccisa, a colpi di kalashnikov dal suocero albanese;
Giulia, originaria della provincia di Macerata, si era trasferita in Albania con il marito, cittadino albanese inizialmente residente in Italia e poi tornato in patria, e sposato nel 2010 in Albania; i due ragazzi vivevano in casa con i genitori del marito;
stando all'incerta ricostruzione degli eventi il pomeriggio del 30 gennaio, in seguito ad un litigio tra padre e figlio, il primo avrebbe preso un fucile mitragliatore presente nell'abitazione e avrebbe fatto fuoco contro i due giovani, la polizia, giunta pochi minuti dopo, ha trovato il padre con ancora il fucile tra le mani e lo ha tratto in arresto ed attualmente è in carcere;
la ricostruzione di quanto accaduto, come emerge dagli scarni atti di indagine compiuti dalla polizia giudiziaria albanese, si presta a molti dubbi e lacune circa le reali dinamiche dell'avvenimento e le responsabilità del reo e di altre eventuali persone coinvolte nel duplice omicidio;
secondo le indagini, i litigi padre/figlio erano molto frequenti, poiché il padre non avrebbe mai accettato la presenza della moglie del figlio, definita nelle relazione della polizia come «amante italiana» dallo stesso suocero, nonostante i due giovani abbiano contratto il matrimonio proprio in Albania;
il dubbio infatti è che l'azione violenta sia stata deliberatamente assunta dal suocero nei confronti della nuora e che egli abbia ucciso il figlio solo in un momento successivo, a causa della reazione che questi ha avuto per difendere la propria moglie;
gli elementi desumibili dal tenore e dai termini usati sinanche negli atti giudiziari, oltre che dal tono delle ricostruzioni su alcuni media albanesi, destano preoccupazione circa un clima di ostilità e discriminazione della Baldassarri in quanto cittadina italiana –:
quali iniziative il Governo intenda assumere per sollecitare, mediante gli opportuni canali diplomatici, le autorità albanesi a far piena luce sull'accaduto, comunicando ogni noto elemento di informazione sull'indagine aperta dalla procura competente, anche alla luce della cooperazione che dovrebbe essere stata prestata dal Governo albanese sulla base dei trattati bilaterali vigenti. (5-00249)
Come rilevato dagli onorevoli interroganti, la signora Giulia Baldassarri è deceduta il 30 gennaio 2013 nella località albanese di Elbasan. Secondo la ricostruzione della polizia locale, la connazionale è rimasta vittima insieme al marito Sokol Ucaj, cittadino albanese, di colpi d'arma da fuoco sparati dal suocero, Engjell Ucaj.
Non appena ricevuta la tragica notizia del decesso, l'Ambasciata d'Italia a Tirana si è subito attivata per acquisire informazioni circostanziate sull'accaduto e per assicurare ai familiari della vittima tutta l'assistenza necessaria, restando in costante contatto con loro.
In questo contesto, importante è stato l'aiuto che il Capo della Cancelleria consolare dell'Ambasciata stessa ha fornito per velocizzare il più possibile le pratiche per il rimpatrio della salma e per recuperare i beni personali della ragazza.
La nostra Rappresentanza diplomatica ha curato, inoltre, i contatti con gli avvocati che rappresentano la famiglia in Albania ed ha trasmesso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, che ha aperto un procedimento sul caso, la traduzione di una nota informativa fatta pervenire dall'autorità giudiziaria albanese investita delle indagini.
Il Procuratore albanese responsabile del caso, che l'Ambasciata ha contattato diverse volte, si è impegnato a fornire aggiornamenti all'Ambasciata stessa non appena verrà chiusa la fase istruttoria e sarà possibile quindi iniziare il processo. Nel frattempo l'Ambasciata ha appreso che la Procura di Elbasan ha risposto ufficialmente ad una richiesta di rogatoria internazionale presentata dalla Procura della Repubblica di Roma.
Come ha anche ricordato il Ministro Bonino nel corso della sua audizione programmatica del 15 maggio scorso, la Farnesina segue con la massima attenzione tutti i casi riguardanti i nostri connazionali all'estero. Non sempre questo compito – che va condotto nel rispetto delle competenze di altre istituzioni – risulta agevole o incontra una collaborazione piena e fattiva.
Nel caso dell'Albania, dati gli eccellenti rapporti intrattenuti nel quadro del Partenariato Strategico con tale Paese, e corroborati da più di venti anni ormai di intensa collaborazione con le Istituzioni locali, anche in materia di giustizia e rafforzamento dello stato di diritto, Tirana ha costantemente assicurato piena collaborazione e sensibilità alle nostre istanze, anche per quanto attiene alle questioni riguardanti la tutela dei nostri connazionali nel Paese.
Assicuro quindi gli onorevoli interroganti che la Farnesina, anche per il tramite dell'Ambasciata a Tirana, continuerà, nel pieno rispetto delle proprie attribuzioni istituzionali, a seguire la vicenda con la massima attenzione.
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