ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
la Corte dei conti francese, per la terza volta quest'anno, ha messo in dubbio la rilevanza del progetto relativo alla nuova linea tra Lione e Torino;
il 5 novembre 2012, la Corte dei conti francese ha rilevato che il costo stimato di questa linea ad alta velocità ferroviaria è più che raddoppiato rispetto alle stime iniziali, passando dai 12 miliardi di euro del 2002 agli attuali 26,1 miliardi, secondo gli ultimi dati forniti dalla Direzione generale del Tesoro francese;
nel parere la Corte ha evidenziato il calo progressivo del traffico, citando studi che dicono che questa grande e contestata opera non produrrebbe profitti neppure con una ripresa economica;
la Corte ha fatto notare che le «previsioni di traffico stabilite nel 1990, che prefiguravano il perdurare di una forte espansione, sono state messe fortemente in discussione in seguito. Il rischio di saturazione delle infrastrutture esistenti è ora previsto dopo il 2035»;
in questo senso ha confermato il sotto-utilizzo della linea esistente affermando che la sua saturazione, condizione dell'accordo italo-francese del 29 gennaio 2001 in vista del 2025, «Non è acquisito» per cui ha raccomandato di «non escludere troppo in fretta l'alternativa del miglioramento della linea esistente»;
lo scorso mese di luglio il Ministero dei trasporti francese aveva definito «rilevante» la Tav Torino-Lione, ma aveva aggiunto che il progetto avrebbe dovuto essere oggetto di «un nuovo accordo che tenga conto del finanziamento disponibile, soprattutto in Europa»;
è previsto per il prossimo 3 dicembre a Lione un vertice tra il Presidente François Hollande ed il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti -:
se e come il Governo tenga in considerazione le criticità che stanno emergendo sul progetto relativo alla nuova linea tra Lione e Torino e se, anche in vista del vertice italo-francese del 3 dicembre, siano all'esame del Governo proposte di revisione dell'accordo italo-francese alla luce del rapporto negativo costi/benefici sempre più evidente. (4-18464)