GARAVINI, GIANNI FARINA, FEDI e PORTA. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
in seguito alla scoperta del cosiddetto «armadio della vergogna», dove furono occultati 695 fascicoli d'indagine - scoperta di cui si avvalse la procura militare di La Spezia, e successivamente le Procure militari di Roma e di Verona - furono condannati definitivamente alcuni degli ex-ufficiali tedeschi, per i quali la magistratura militare italiana ha emesso i relativi mandati d'arresto europeo;
tuttavia, la Germania ha opposto un suo respingimento, in ragione di alcune disposizioni d'ordinamento interno che negano l'estradizione dei cittadini tedeschi condannati, a meno che gli stessi diano il loro espresso consenso; di fronte ai rifiuti da parte dei tribunali tedeschi di consegnare i condannati, i nostri uffici giudiziari hanno inoltrato al Ministero della giustizia la richiesta di esecuzione della pena in Germania; ad oggi non hanno ricevuto alcuna risposta, lasciando adito al dubbio se siano le autorità tedesche a doversi ancora pronunciare, o se sia il Governo italiano a non avere mai inoltrato le istanze in Germania;
la reclusione in Germania del condannato per la strage di Falzano di Cortona, Josef Scheungraber, è il risultato di un secondo procedimento attivato successivamente dal tribunale di Monaco e conclusosi con una condanna definitiva tedesca;
la procura di Stoccarda, diversamente da quanto accaduto alla procura di Monaco, ha recentemente rifiutato l'avvio di un procedimento contro alcuni tra i responsabili della strage di Sant'Anna di Stazzema;
sono otto i criminali tedeschi condannati in via definitiva all'ergastolo per la strage di Sant'Anna di Stazzema (560 vittime) che sono ancora in vita e non scontano la pena; tre quelli per Marzabotto (770 vittime); uno per gli eccidi di Civitella Val di Chiana, Cornia e San Pancrazio (244 vittime); uno per Branzolino e San Tomè (10 vittime), uno per la Certosa di Farneta (oltre 60 vittime) -:
se il Ministro della giustizia abbia inoltrato alle autorità tedesche le richieste di esecuzione della pena in Germania per i condannati in via definitiva in Italia e, in caso contrario, se non intenda operare con tutti gli strumenti utili, affinché il vincolo di lealtà e cooperazione in materia di giustizia tra Stati appartenenti all'Unione europea sia rispettato, per pervenire al riconoscimento e all'esecuzione in Germania delle sentenze di condanna emesse dalla magistratura italiana nei confronti degli imputati tedeschi. (4-18454)