IANNACCONE. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:
a Nola insiste la «Pompei dell'età del Bronzo», distrutta da una eruzione vulcanica del 1860 a.C. e scoperta dieci anni fa;
la soprintendenza archeologica di Napoli non ha fondi per garantire la conservazione del sito;
si tratta dell'unico villaggio del neolitico che conserva intatte parti del tetto delle capanne;
l'interramento dovrebbe iniziare tra due settimane;
il sindaco della città, Geremia Biancardi, ha preannunciato forme clamorose di protesta all'ingresso dello scavo per fermare le ruspe per bloccare i lavori di interramento;
l'area archeologica del villaggio (composto di 50 capanne e una necropoli, si estende su una superficie di 4.500 metri quadrati) è compromessa soprattutto da falde freatiche che ne provocano l'allagamento;
i tentativi di prosciugare il terreno con due pompe che dragano il fondo alla velocità di 80 litri al secondo finora sono falliti;
il progetto di interramento, del costo di 70 mila euro, prevede anche la costruzione in superficie di un «Parco archeologico» con calchi e didascalie delle capanne;
il sito è di proprietà della regione Campania che lo ha acquistato nel 2008 per 800 mila euro, da privati, destinandolo alla costruzione di un centro commerciale. È dal 2009 che da parte della soprintendenza archeologica di Napoli non arrivano i fondi necessari per garantire il recupero e la conservazione del sito -:
quali iniziative intenda porre in essere per far sì che la «Pompei dell'età di Bronzo», patrimonio artistico di notevole importanza per l'Italia e per il Mezzogiorno, non venga interrata;
quali iniziative intenda porre in essere affinché tale sito venga valorizzato al meglio e riportato agli antichi splendori anche in un ottica di promozione turistica dell'intera area. (4-17925)