Legislatura: 17Seduta di annuncio: 765 del 23/03/2017
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 23/03/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 23/03/2017
CIRIELLI. —
Al Ministro della giustizia
. — Per sapere – premesso che:
sono due le evasioni di detenuti registrate nelle ultime 24 ore, di cui una riguardante un detenuto ristretto in regime di massima sicurezza, quindi altamente pericoloso: in Piemonte un detenuto albanese, che sarebbe tornato in libertà nel 2024, mentre nel Lazio un boss della camorra, alleato del clan casertano dei Belforte, riuscito a scappare calandosi con un lenzuolo da una finestra;
da mesi i sindacati degli agenti di custodia denunciano, inascoltati, la grave carenza organica di polizia penitenziaria che si registra nelle carceri italiane e che porta, inevitabilmente, a tutta una serie di altre criticità, a cominciare anche da una non efficiente organizzazione generale dei servizi del personale;
dura la denuncia del segretario generale del Sappe, Donato Capece: «Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso, e le evasioni ne sono la più evidente dimostrazione. Sono state tolte, ovunque, le sentinelle della Polizia Penitenziaria sulle mura di cinta delle carceri, e questo è gravissimo. I vertici dell'Amministrazione Penitenziaria hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali. Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria e queste sono le conseguenze. E coloro che hanno la responsabilità di guidare l'Amministrazione Penitenziaria si dovrebbe dimettere dopo tutti questi fallimenti», a cui fanno eco le parole del segretario generale dell'Osapp, Leo Beneduci ha affermato che servono interventi urgenti sul sistema delle carceri italiane e piemontesi, ormai connotati da profonda disorganizzazione, a cui solo la professionalità degli agenti penitenziari riesce a mettere un argine nonostante l'assenza di uomini e mezzi;
al grido d'allarme degli agenti penitenziari fanno da contraltare l'indifferenza e il silenzio dei vertici dell'amministrazione che, tra mancate promesse e quello che appare all'interrogante come una scellerata politica premiale, ben rappresentata dal fatto che hanno fatto fallire il sistema e saltare tutti i meccanismi di sicurezza: non si tratta più solamente di una carenza di organico oppure di malfunzionamento delle strutture e degli impianti di videosorveglianza, ma di una politica penitenziaria nazionale che, sotto le vesti di quello che appare all'interrogante come il falso buonismo unilateralmente orientato solo verso i detenuti, sta creando gravi problemi non solo per la sicurezza interna ai penitenziari ma anche alla collettività;
a parere dell'interrogante, come spesso denunciato, l'emergenza carceri in Italia va affrontata con misure globali, occorre una riforma strutturale, servono mezzi, uomini e donne, strumenti per efficientare un sistema che presenta tante, troppe crepe, perché è evidente che se due detenuti riescono a segare indisturbati le sbarre di un locale detentivo e arrampicarsi sul muro di cinta del carcere, scavalcandolo, senza che un sistema di videosorveglianza o di controllo umano riesca ad impedirlo, anche al di là di eventuali responsabilità da accertare, un problema evidentemente c’è;
è ora di una seria politica penitenziaria e di rivalutare l'opera della polizia penitenziaria: il dato di partenza è il superamento del problema del sovraffollamento che, unitamente alla ristrutturazione degli edifici già esistenti, agevolerebbe anche l'implementazione di progetti di reinserimento sociale e lavorativo –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, accertata la veridicità e gravità degli stessi, quali urgenti iniziative intenda assumere, anche a carattere normativo, per affrontare la drammatica situazione del sovraffollamento e della carenza di organico delle carceri italiane;
quali siano i dati aggiornati inerenti la presenza dei detenuti nelle strutture carcerarie e il rapporto detenuto-agente di polizia penitenziaria che si registra nelle sezioni dei penitenziari. (4-16007)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):sicurezza pubblica
detenuto
personale carcerario