ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14933

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 586 del 15/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: LABOCCETTA AMEDEO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 15/02/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'ANNA VINCENZO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 15/02/2012
DE GIROLAMO NUNZIA POPOLO DELLA LIBERTA' 15/02/2012
DI CATERINA MARCELLO POPOLO DELLA LIBERTA' 15/02/2012
FORMICHELLA NICOLA POPOLO DELLA LIBERTA' 15/02/2012
CASTIELLO GIUSEPPINA POPOLO DELLA LIBERTA' 15/02/2012
CESARIO BRUNO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 15/02/2012
RUSSO PAOLO POPOLO DELLA LIBERTA' 15/02/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 15/02/2012
Stato iter:
27/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/11/2012
RUPERTO SAVERIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 27/11/2012

CONCLUSO IL 27/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14933
presentata da
AMEDEO LABOCCETTA
mercoledì 15 febbraio 2012, seduta n.586

LABOCCETTA, D'ANNA, DE GIROLAMO, DI CATERINA, FORMICHELLA, CASTIELLO, CESARIO e PAOLO RUSSO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

la società «T.E.S.S. - Costa del Vesuvio società per Azioni», con sede in Napoli, ai sensi dell'articolo 3 del suo statuto, ha per oggetto «lo sviluppo e la promozione delle attività economiche nel territorio dell'area vesuviana costiera»;

con nota prot. n. 516/06 del 5 maggio 2006 la predetta società comunicava al comune di Gragnano di aver sottoscritto con la regione Campania una convenzione finalizzata alla elaborazione di studi e progetti per lo sviluppo del territorio dell'area vesuviana costiera ed interna e, conseguentemente, lo invitava a segnalare una proposta di progetto avente particolare rilevanza strategica;

i comuni di Casola di Napoli, Gragnano e Pimonte sottoscrivevano un documento di programmazione congiunta, comprensiva dell'intervento di recupero dell'ex monastero di S. Nicola dei Miri, ed al contempo delegavano la società T.E.S.S. - che di tanto veniva notiziata con nota prot. n. 14969 del 17 luglio 2006 - a redigere un apposito studio di dettaglio;

in data 7 novembre 2006 veniva sottoscritta la convenzione, il cui schema era stato preventivamente approvato dalla giunta municipale con deliberazione n. 302 del 25 ottobre 2006, tra il comune di Gragnano e la T.E.S.S. affinché quest'ultima predisponesse il progetto preliminare di recupero, poi affidato all'architetto Francesco Bocchino;

con nota prot. n. 7661 del 2 aprile 2007 il comune di Gragnano riconosceva la società T.E.S.S. soggetto attuatore dell'intervento ed in tale qualità la medesima società otteneva i titoli abilitativi, ivi compresa l'autorizzazione della Soprintendenza ai beni ambientali ed architettonici di Napoli resa con nota prot. n. 25999 del 26 ottobre 2007, e l'ammissione al finanziamento - per una previsione di spesa pari ad euro 14.040.418 - da parte della regione Campania giusta decreto dirigenziale n. 196 del 31 marzo 2009;

sempre in forza della riferita qualità la società T.E.S.S. ha, in seguito, provveduto a definire ed approvare il bando ed il disciplinare di gara per l'affidamento dei relativi lavori, nominare la commissione di gara e approvare le risultanze della gara stessa;

proprio in considerazione della rilevanza economica dell'intervento e della presenza sul territorio di interessi ricollegabili alla criminalità organizzata, il nuovo sindaco di Gragnano, avvocato Annarita Patriarca, con nota del 28 aprile 2010 rappresentava al prefetto di Napoli l'opportunità di demandare la gestione di una gara così delicata alla stazione unica Appaltante e segnalava al contempo che la società pubblica T.E.S.S. appare avere avviato le procedure di gara in piena autonomia;

i paventati timori venivano ulteriormente prospettati al prefetto di Napoli con nota prot. n. 363 del 6 maggio 2010, senza tuttavia che il sindaco ricevesse alcun riscontro;

con nota acquisita al protocollo del comune di Gragnano in data 8 settembre 2010 con il numero 20193, il RUP (responsabile unico del procedimento) comunicava che con decisione del consiglio di amministrazione di T.E.S.S. del 1o settembre 2010, i lavori di restauro e rifunzionalizzazione dell'ex convento di S. Nicola dei Miri erano stati affidati alla ditta Mastrominico per un importo di 7.699,221,79 euro oltre IVA;

di tanto notiziata, il sindaco Patriarca con nota prot. n. 20970 del 16 settembre 2010 chiedeva al prefetto di designare il rappresentante della prefettura di Napoli nell'ambito della commissione di vigilanza ed alta sorveglianza, prevista dall'articolo 2 dell'accordo di programma stipulato tra T.E.S.S. e comune di Gragnano nel testo integrato con delibera della giunta comunale n. 31 dell'8 settembre 2009, richiesta che restava priva di riscontro;

con successiva nota prot. n. 21074 del 17 settembre 2010 indirizzata al prefetto di Napoli ed alla T.E.S.S., il sindaco Patriarca diffidava la società a dare inizio ai lavori dell'appalto in parola senza preventivamente aver ricevuto la certificazione antimafia per la ditta aggiudicataria e ciò al fine di «prevenire ogni possibile tentativo di infiltrazione della malavita organizzata»;

a distanza di circa un mese dalla trasmissione dell'atto di diffida, la prefettura di Napoli, con nota prot. n. I/2889/Area 1/Ter/O.S.P. del 7 ottobre 2010, informava il sindaco di Gragnano che la società T.E.S.S. era sottoposta a monitoraggio e che per la stessa sussisteva una interdittiva atipica, in considerazione dei diffusi precedenti che avevano interessato il presidente della società, avvocato Leopoldo Spedaliere ed in ragione del fatto che T.E.S.S, aveva assorbito - con atto notarile del 31 dicembre 2007 - la società Miglio d'Oro tra i cui consiglieri figuravano due amministratori di non specchiata condotta e con frequentazioni con esponenti del clan Villaro, vale a dire del pericoloso sodalizio criminale particolarmente attivo su quel territorio;

stranamente nella citata nota prefettizia nulla veniva detto in ordine alla ditta Mastrominico, per la quale il sindaco di Gragnano aveva espressamente chiesto alla prefettura di vigilare, ed altrettanto stranamente si comunicava al comune - che nulla aveva chiesto al riguardo - una interdittiva atipica della T.E.S.S., vale a dire proprio della stazione appaltante;

le anomalie non finivano qui perché con nota prot. n. 1568/2010 del 2 dicembre 2010, il presidente di T.E.S.S. informava il sindaco ed il prefetto di Napoli di aver ricevuto per la ditta Mastrominico regolare certificazione antimafia e che, dunque, si sarebbe provveduto alla sottoscrizione del contratto e all'avvio dei lavori, mentre il prefetto di Napoli, con nota prot. n. I/6303/Areal/Ter/OSP/PL del 13 gennaio 2011, scriveva al sindaco di Gragnano (e non alla T.E.S.S. cioè alla stazione appaltante) che Mastrominico Pasquale era «imparentato» con Iovine Antonio esponente di spicco della criminalità organizzata e ribadiva, sempre al sindaco di Gragnano, che la T.E.S.S. era destinataria di un provvedimento atipico ai sensi dell'articolo 1-septies del decreto-legge n. 629 del 1982, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 486 del 1998;

il sindaco Patriarca, allarmata perché i rischi di infiltrazione da lei segnalati ripetutamente avevano trovato riscontro e preoccupata per il mancato intervento della prefettura su T.E.S.S. e soprattutto sull'andamento della gara, con esposto del 26 gennaio 2011 denunciava l'accaduto al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torre Annunziata, fornendo una dettagliata ricostruzione dei fatti;

peraltro, i medesimi fatti, con nota prot. n. 29 S.U. del 10 gennaio 2011 firmata dal capo settore urbanistica del comune di Gragnano, venivano motivati al commissariato di polizia di Castellammare di Stabia;

inoltre, con nota del 7 febbraio 2011 pervenuta il giorno 8, il sindaco Patriarca notiziava T.E.S.S. dell'informativa atipica concernente la ditta Mastrominico nei termini rappresentati dalla prefettura di Napoli con la richiamata nota del 13 gennaio 2011;

anche in ragione di tale iniziativa, il sindaco Patriarca, con riservata amministrativa del 15 luglio 2011 diretta al prefetto di Napoli, riepilogava gli accadimenti, precisando non solo la estraneità sua e dell'amministrazione comunale al procedimento di affidamento dei lavori di restauro del monastero di S. Nicola dei Miri, ma anche la funzione di vigilanza attiva da lei svolta e che aveva fatto emergere la controversa posizione della ditta Mastrominico che senza il suo intervento non sarebbe mai venuta in evidenza;

in data 23 maggio 2011, vale a dire a 4 mesi dalla segnalazione del sindaco Patriarca, la T.E.S.S. revocava l'affidamento alla ditta Mastrominico ed affidava i lavori al Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna società che aveva impugnato gli atti di gara ma che risulterebbe soccombente nei relativi giudizi -:

quali azioni a quanto risulta al Ministro abbia intrapreso la prefettura di Napoli negli anni nei confronti della TESS spa alla luce dei rilievi riportati nella informativa del 7 ottobre 2010, prot. n. I/2889/Area 1/Ter/O.S.P., sul conto della TESS e del suo presidente Spedaliere, che sottolineava sospetti di infiltrazione camorristica, formalmente emessi solo dopo le sollecitazioni del sindaco di Gragnano;

se risulti rispondente al vero la circostanza rappresentata con nota del 29 settembre 2010, prot. 1306/2010, dal presidente della TESS, avvocato Leopoldo Spedaliere, secondo la quale egli, quale rappresentante della TESS avrebbe sottoscritto nel luglio del 2009 il protocollo di legalità in materia di appalti presso la prefettura di Napoli e, nel caso in cui tale circostanza risponda al vero, come sia possibile che la prefettura abbia siglato detto protocollo considerate le notizie riportate nella citata informativa atipica del 7 ottobre;

se risulti per quali ragioni le informazioni sul possibile rischio di infiltrazioni dei clan sul conto della Mastrominco srl contenute nella nota dell'ufficio territoriale del Governo (UTG) di Napoli, del 13 gennaio 2011, venivano comunicate solo al comune di Gragnano e non anche alla TESS che è l'ente appaltante. (4-14933)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 27 novembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 724
All'Interrogazione 4-14933 presentata da
AMEDEO LABOCCETTA

Risposta. - In relazione a quanto rappresentato dall'interrogante nelle interrogazioni in esame, va premesso che, per una corretta ed efficace politica di prevenzione antimafia, il 1o agosto 2007 è stato sottoscritto «Il Protocollo di legalità sugli appalti» tra prefetto di Napoli, la regione Campania, la provincia, il comune, la camera di commercio di Napoli.
Con il Protocollo gli enti territoriali, in qualità di stazioni appaltanti, hanno assunto l'obbligo di richiedere le informazioni antimafia di cui all'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 252 del 1998 anche nei confronti dei soggetti affidatari di forniture di servizi cosiddetti sensibili, indipendentemente dal valore economico dell'appalto. La norma pattizia prevede che all'informazione interdittiva consegue il divieto per l'impresa aggiudicataria di stipulare contratto con il soggetto controindicato.
La società T.e.s.s. Costa del Vesuvio spa, nella persona del presidente Spedaliere, ha sottoscritto, in data 11 novembre 2008, il protocollo per lo sviluppo in sicurezza e legalità dell'area tornese-stabiese e successivamente, il 16 luglio 2009, il protocollo di legalità in materia di appalti.
La predetta società, in ragione del coinvolgimento del suo presidente in alcune vicende penali, è stata oggetto di accertamenti e di monitoraggio, all'esito dei quali, nell'ottobre del 2010, ossia oltre un anno dopo la stipula del protocollo di legalità, è stata emessa una interdittiva atipica ai sensi dell'articolo 1-septies del decreto-legge n. 629 del 1982. Dette informazioni sono state fornite non solo alle stazioni appaltanti interessate ma anche agli enti locali, tra cui lo stesso comune di Gragnano, e alle istituzioni quali soci della società T.e.s.s..
In ordine alle azioni intraprese alla luce della nota con la quale il sindaco di Gragnano avrebbe diffidato la società - alla quale lo stesso comune di Gragnano, in virtù di apposita convenzione stipulata in data 7 novembre 2006, aveva affidato le funzioni di soggetto attuatore dell'intervento di recupero dell'ex monastero di San Nicola dei Miri - dall'avviare i lavori dell'appalto in assenza di certificazione antimafia, si rappresenta che ai sensi e per gli effetti del protocollo di legalità è stata interessata la prefettura di Caserta, dove ha sede la ditta Mastrominico Costruzioni srl.
Relativamente all'istanza prodotta dalla T.e.s.s., quale stazione appaltante, volta al rilascio della certificazione antimafia sul conto della società Mastrominico, la prefettura di Napoli, non potendo fornire le informazioni alla T.e.s.s. in quanto destinataria, come detto, di una interdittiva atipica, ha ritenuto di dare riscontro direttamente al comune di Gragnano, quale ente interessato alla realizzazione dei lavori di restauro dell'ex convento San Nicola dei Miri, per garantire comunque ogni possibile valutazione in termini di cautela antimafia da parte dell'ente locale in questione anche in merito all'opportunità di proseguire il rapporto in corso con lo stesso soggetto attuatore.
Inoltre, si fa presente che l'appalto della T.e.s.s., relativo all'ex convento San Nicola dei Miri, è stato oggetto di esame da parte della commissione di accesso, incaricata degli accertamenti di cui all'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 629 del 1982 presso il comune di Gragnano.
Si soggiunge, infine, che nella seduta del Consiglio dei ministri del 23 marzo 2012 è stato deliberato, su proposta del Ministro dell'interno, lo scioglimento del consiglio comunale di Gragnano ai sensi dell'articolo 143 del testo unico n. 267 del 2000.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Saverio Ruperto.