ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13026

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 615 del 28/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/04/2016
Stato iter:
11/05/2016
Fasi iter:

RITIRATO IL 11/05/2016

CONCLUSO IL 11/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13026
presentato da
DE ROSA Massimo Felice
testo di
Giovedì 28 aprile 2016, seduta n. 615

   DE ROSA, MANNINO, MICILLO, BUSTO, ZOLEZZI, TERZONI e DAGA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il progetto di «acquisizione aree e realizzazione di nuovi piazzali attrezzati nel porto commerciale di Augusta», che prevede la cementificazione di oltre 300.00 metri quadrati dell'area umida del Mulinello, elaborato dall'autorità portuale di Augusta, nasce negli anni ’90 ed ottiene valutazione di impatto ambientale (VIA) favorevole solo nel 2007; una successiva variante al progetto ottiene nel 2013 parere di non assoggettabilità a nuova procedura di valutazione di impatto ambientale;
   il comune di Augusta ha recentemente espresso ufficialmente la propria contrarietà alla realizzazione del progetto nella sua versione attuale;
   gli stessi operatori portuali reputano la realizzazione delle nuove banchine, così come prevista dal progetto, dannosa e pericolosa per l'agibilità delle navi container che avrebbero meno spazio per manovrare;
   l'area oggetto dell'intervento non è, come affermato, a giudizio degli interroganti erroneamente nello studio preliminare, «relitto inutilizzabile e priva di connotati naturali e antropici» o costituita, come si rileva in passaggi successivi, da «[...] terreni incolti e in stato di abbandono [...] caratterizzato da una depressione colma di acqua stagnante che non trova sbocco sul mare». In realtà, si tratta delle saline del Mulinello, note sin dall'antichità, ed il cui valore storico, ambientale e naturalistico è rilevantissimo;
   si tratta di un'area umida salmastra compresa nelle saline del fiume Mulinello, pur non rientrando nella perimetrazione del pSIC/ZPS «Saline di Augusta» (ITA090014), ricadente all'interno dell’«Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica» nei territori di Augusta e Melilli, D.A. 17 giugno 1999. (G.U.R.S. — 10 settembre 1999 — N. 43);
   con i suoi 12 ettari di estensione la salina rappresenta un sito naturalistico le cui valenze sono da ritenersi pari a quelle del pSIC/ZPS ITA090014, sebbene si trovi collocata tra un'area industriale-commerciale e un'area storico-archeologica che comprende l'hangar per dirigibili di Augusta e la zona archeologica di «Cozzo del Monaco»;
   il progetto, così come proposto, grava e compromette integralmente la salina sinistra del fiume Mulinello, colmando e cementificando il sito, e preclude definitivamente un qualsiasi futuro di tutela e valorizzazione naturalistica;
   il progetto intenderebbe cancellare una significativa porzione delle antiche Saline del Mulinello, in cui ancora oggi sono presenti gli ultimi preziosissimi resti di mulini a vento in legno;
   sul piano paesaggistico il progetto della banchina container produrrebbe un forte stravolgimento e farebbe da «cortina», oscurandoli, ai forti Garcia e Vittoria;
   i proponenti del progetto affermano che l'opera è parte integrante e necessaria del progetto del nuovo terminal container/molo container approvato con decreto di compatibilità ambientale del 2007, e viene quindi presentata come il già previsto e programmato sviluppo ed ampliamento della cosiddetta banchina container per la quale fu rilasciato parere valutazione di impatto ambientale positivo;
   tuttavia, come noto, secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, le disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale non possono essere eluse attraverso uno strumentale frazionamento dei progetti, mirato a ridurre le soglie dimensionali delle attività, al fine di escluderne l'assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale. Quest'ultima necessita di una visione complessiva che impone la rinnovazione del giudizio di compatibilità ambientale nell'espletamento delle diverse fasi temporali di realizzazione dell'intervento; i decreti di valutazione di impatto ambientale hanno una validità di 5 anni entro i quali i progetti devono essere realizzati, pena la decadenza della procedura, ed i lavori per la banchina non sono finora cominciati;
   la valutazione del rischio idrogeologico agli interroganti appare lacunosa in quanto il piano stralcio di bacino per l'assetto idrogeologico individua l'area di progetto come zona di esondazione in caso di cedimento della diga Ogliastro;
   il progetto si basa su un'idea di porto commerciale risalente a 60 anni fa che si sta oggi dimostrando palesemente sbagliata e priva dei fondamentali requisiti di sostenibilità economica ed ambientale;
   il piano regolatore portuale che contiene il progetto di porto commerciale è del 1986, mai aggiornato, nonostante la legge che istituiva le autorità portuali lo prevedesse, e mai sottoposto a valutazione d'impatto ambientale;
   l'opera appare sproporzionata rispetto agli attuali e ai futuri flussi di traffico. La necessità di realizzare la banchina e l'ampliamento dell'area merci vennero giustificati attraverso una stima di crescita del traffico container pari a 500.000 teu (twenty equivalent unitcontainer da 20 piedi). Alla luce della crisi internazionale, questa stima fatta nel 2004, si è dimostrata del tutto inattendibile;
   le procedure attualmente in corso riguardanti il porto di Augusta, proponente autorità portuale di Augusta, sono:
    1) una procedura di esclusione dalla Valutazione di impatto ambientale (VIA) per il progetto «terza fase — realizzazione banchine container nel porto commerciale di Augusta — progetto unificato di primo e secondo stralcio». L'istanza del proponente è del 27 gennaio 2016;
    2) una procedura di verifica di ottemperanza ad un decreto ministeriale del 2007 in merito alla realizzazione banchina container nel porto commerciale di Augusta (SR) — prescrizione: 2. L'istanza del proponente è dell'11 agosto 2015. Il 28 gennaio del 2016 sono pervenute al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare delle integrazioni volontarie dell'autorità portuale di Augusta. Allo stato è in istruttoria tecnica presso la commissione tecnica di valutazione di impatto ambientale;
   in data 2 aprile 2016, il comune di Augusta, attraverso un'apposita delibera di giunta, ha presentato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare le proprie osservazioni contrarie alla richiesta di non assoggettabilità a procedura di VIA. In particolare, nella documentazione presentata, si chiede anche che la procedura sia assoggettata a valutazione di incidenza ambientale oltre che a nuova VIA. Analogamente, anche Legambiente ha presentato le sue osservazioni;
   nel marzo 2016 si è concluso l'audit della Corte dei conti europea sul porto di Augusta che ha confermato la sproporzione dell'investimento nel progetto di ampliamento banchine e piazzali rispetto alla domanda di container. Ciò rende ancora meno giustificabile l'investimento generale e l'impatto ambientale che verrà prodotto a fronte di un ritorno economico trascurabile se non negativo –:
   quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, il Governo intenda adottare al fine di verificare la correttezza dell'iter procedimentale di autorizzazione del progetto;
   se, in considerazione delle criticità, riportate in premessa, il Governo non ritenga opportuno opportune iniziative volte a sospendere l'intero iter del progetto che, se attuato, rischia di provocare un impatto altamente negativo su un'area che mantiene caratteristiche di importante pregio ambientale;
   se, considerata la preoccupazione dell'opinione pubblica per gli impatti negativi dell'opera in questione, il Governo non ritenga opportuno avviare idonei processi partecipativi, al fine di valutare se tale intervento sia effettivamente necessario e, in subordine, proporre varianti progettuali meno impattanti a livello ambientale, assicurando, in sede di rinnovo del procedimento di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale, adeguata risposta alle criticità che emergano nelle osservazioni dei soggetti partecipanti al procedimento. (4-13026)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impatto ambientale

studio d'impatto

protezione dell'ambiente