ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13015

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 615 del 28/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: BENEDETTI SILVIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 28/04/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13015
presentato da
BENEDETTI Silvia
testo di
Giovedì 28 aprile 2016, seduta n. 615

   BENEDETTI, BRUGNEROTTO, BUSINAROLO, COZZOLINO, DA VILLA, D'INCÀ, SPESSOTTO, MASSIMILIANO BERNINI, GAGNARLI, GALLINELLA, L'ABBATE, LUPO e PARENTELA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   i PFAS sono sostanze perfluoro-alchiliche utilizzate principalmente per rendere impermeabili carta, stoffe e stoviglie; esse sono presenti nel teflon per le pentole, nel goretex per i tessuti, negli involucri alimentari, le si trovano praticamente ovunque; le stesse sostanze hanno anche un'importanza strategica per l'industria militare e farmaceutica. Sono composti fluorurati del carbonio: si chiamano «a catena lunga» quelli con 8 atomi di carbonio, «a catena corta» quelli con 4 atomi di carbonio. Non sono biodegradabili e sono bioaccumulabili;
   la comunità scientifica nazionale e internazionale sostiene da tempo che l'esposizione ai contaminanti presenti nell'aria, acqua, cibo e suolo può avere effetti nocivi sulla salute umana e che la salvaguardia della qualità dell'ambiente in cui si vive consente di ridurre i fattori a rischio per la salute umana. Si tratta di composti che, pur avendo scarsa tossicità acuta e cronica, come specificato dall'IRSA, hanno effetti principalmente di natura sub-letale, comportandosi da interferenti endocrini del metabolismo dei grassi, causando rischi per la catena alimentare e avendo sospetta azione estrogenica e cancerogena, che dotati di elevata persistenza nell'ambiente e possono essere trasportate per lunghe distanze dalla matrice acqua, con pesanti impatti anche sulle altre matrici ambientali. Le sostanze perfluoroalchiliche hanno una dimostrata azione cancerogena sugli animali e a breve (giugno) è atteso anche lo studio definitivo sulla cancerogenicità per l'uomo;
   la dottoressa Bolgan fa presente che: «dallo studio di Perez si è visto che i PFAS a catena corta (fino a 6 atomi di carbonio) si accumulano in vari tessuti (reni, fegato, ossa, polmoni e cervello); in particolare il PFBA (C4 acido perfluorobutanoico) si bioaccumula nei polmoni e nei reni, mentre il PFHXA con 6 atomi di carbonio si accumula maggiormente nel cervello e nel fegato e rimane aperta la questione se questi composti possano essere legati a disturbi neurologici gravi nei bambini come l'autismo»;
   la contaminazione da PFAS delle matrici ambientali, in particolare le acque interne superficiali e di falda, ha purtroppo raggiunto un livello allarmante soprattutto nel Veneto, interessando un'area di circa 180 chilometri quadrati (dato ARPAV 2015) con la compromissione della seconda falda freatica più grande ed importante d'Europa, la falda di Almisano;
   le province al momento maggiormente coinvolte sono quelle di Vicenza, Verona, Padova e Rovigo, con 70 comuni interessati e circa 250.000 persone che saranno sottoposte ad analisi mediche, mentre dai primi esiti del biomonitoraggio condotto dall'Istituto superiore di sanità di concerto con la Regione Veneto su un campione della popolazione esposta ai PFAS, 60 mila residenti nelle zone a maggior impatto risultano già contaminati;
   tale emergenza sta portando alla chiusura di numerosi pozzi ad uso potabile per ragioni di tutela della salute della popolazione; per evidenziare la gravità della situazione basti pensare che, per quanto riguarda i pozzi privati, nel comune di Sarego su 84 pozzi già ne sono stati chiusi 61. Inoltre, tale misura si è resa necessaria per tutelare non solo la popolazione, ma anche i prodotti agricoli che derivano dalle coltivazioni che insistono sull'area interessata dal grave inquinamento ambientale;
   esso, infatti, coinvolge centinaia di aziende agricole venete che rischiano di subire un grave danno economico e di immagine, perché potrebbero vedere boicottate o interrotte le proprie produzioni alimentari. Inoltre, l'inaccessibilità ai pozzi per l'abbeveraggio degli animali e per l'irrigazione dei campi coltivati avrebbe una ricaduta negativa incalcolabile sulle stesse;
   attualmente, le soluzioni che si prevedono sono la mappatura delle aziende che utilizzano acque superficiali o pozzi per la loro attività, il prelievo di un campione di acqua e le analisi da parte dell'Arpav, il cui costo potrebbe essere regolato e «calmierato» mediante una convenzione tra la regione e le organizzazioni agricole. Nel caso di individuazione di pozzi che superino la soglia di accumulo, si prevede invece la variazione dell'altezza dei pozzi per raggiungere una falda «pulita» o l'apposizione di filtri;
   la conclamata contaminazione in atto era nota da tempo e, pertanto, le istituzioni di competenza sarebbero dovute intervenire tempestivamente ed in modo coordinato, mentre solo dopo 3 anni da quando si era a conoscenza di tale gravissima problematica, la regione ha inviato alle ULSS le linee guida sull'uso dell'acqua dei pozzi in agricoltura; in attesa che la procura di Vicenza accerti le responsabilità di tale inquinamento anche sulla base dell'esposto presentato l'8 aprile 2016 dal M5S e da Medicina Democratica e che quindi venga risarcita la popolazione per il danno arrecato, va evitato in ogni modo che a pagare i costi di tale drammatica situazione siano allevatori e agricoltori e che su di loro ricada l'onere economico delle costose analisi per verificare la contaminazione dei pozzi, così come, in caso di chiusura degli stessi e di interruzione di prelievo d'acqua in falda, vanno garantite la disponibilità d'acqua nonché l'installazione di filtri ai carboni attivi in tutti i pozzi privati utilizzati per l'abbeveraggio di animali e l'irrigazione dei campi coltivati –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei gravi fatti esposti in premessa e, per quanto di competenza, quali iniziative intenda adottare tempestivamente affinché le aziende agricole interessate dalla conclamata contaminazione ambientale in corso vengano tutelate da un punto di vista economico e di immagine. (4-13015)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sanita' pubblica

principio chi inquina paga

conseguenza economica