ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11800

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 555 del 26/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: GALATI GIUSEPPE
Gruppo: MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Data firma: 26/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 26/01/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11800
presentato da
GALATI Giuseppe
testo di
Martedì 26 gennaio 2016, seduta n. 555

   GALATI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   con la raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 22 aprile 2013, l'Europa ha invitato tutti gli Stati membri ad impegnarsi ad adottare un piano di contrasto alla disoccupazione giovanile, attraverso misure di sostegno adeguate alle circostanze nazionali, regionali e locali; misure di sostegno che contribuissero all'integrazione del mercato del lavoro, all'utilizzo strategico e funzionale dei fondi dell'Unione europea, alla valutazione ed al costante miglioramento del sistema e ad una rapida attuazione degli obiettivi programmatici diretti all'obiettivo di garantire ai giovani un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio;
   tale raccomandazione evidenziava come, in tutta l'Unione europea, i giovani che non si trovano né in una situazione lavorativa, né seguono un percorso scolastico o formativo (cosiddetto «Neet») ammontavano (al momento dell'adozione della raccomandazione) a 7,5 milioni, ovvero i 12,9 per cento dei giovani europei di età compresa tra i 15 ed i 24 anni;
   il Consiglio dell'Unione europea evidenziava, dunque, la necessità di introdurre misure di sostegno adeguate, riconoscendo comunque la responsabilità individuale dei giovani nel trovare una strada per inserirsi nell'attività economica; si tratta di una impostazione che risulta perfettamente conciliabile con il principio fondamentale dell'ordinamento italiano di cui all'articolo 4 della Costituzione, secondo cui, da una parte, si impegnano le istituzioni dello Stato a riconoscere a tutti i cittadini il diritto al lavoro e a promuovere le condizioni che rendano effettivo tale diritto; dall'altra, si afferma, al secondo comma, che ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società;
   prima l'ordinamento costituzionale italiano e poi l'ordinamento internazionale europeo propugnano, dunque, l'attuazione di un principio fondamentale, attraverso azioni che consentano una integrazione coerente ed efficace del diritto-dovere al lavoro;
   per la declinazione di tali interventi ed obiettivi a livello nazionale, il programma «Garanzia Giovani» richiede una strategia unitaria e condivisa tra Stato e regioni ai fini di un'efficace attuazione a livello territoriale;
   l'implementazione del piano ha previsto dunque che, accanto al piano nazionale, che individua le azioni comuni su tutto il territorio nazionale, fosse posto a carico di ciascuna regione il compito di adottare un proprio piano attuativo per definire quali siano le misure del programma da attivare sul territorio, in coerenza con la strategia nazionale;
   secondo quanto riportato dal sito web www.garanziagiovani.gov.it, alla Calabria sono stati assegnati euro 67.668.432 per attuare il piano regionale a sostegno dell'occupazione giovanile, con la destinazione di ingenti risorse alle seguenti aree: bonus occupazionali affinché le aziende offrissero una concreta opportunità a chi ha meno di 30 anni; tirocini e percorsi di formazione sul campo, misure di affiancamento, formazione professionale, servizio civile, sostegno all'auto-impiego e all'auto-imprenditorialità e programmi di mobilità transnazionale;
   con riferimento al programma regionale calabrese, i giovani aderenti al programma sono stati migliaia ed in molti casi hanno aderito a tirocini formativi e stage; in particolare, ad oggi, i tirocini attivati nell'ambito del programma «Garanzia Giovani» in Calabria sarebbero stati oltre 4.600;
   un risultato importante che evidenzia la voglia di fare dei giovani calabresi e, al contempo, la fiducia che gli stessi ripongono nelle istituzioni; ma tale risvolto è accompagnato, però, da un dato negativo, capace di inficiare e cancellare il risultato raggiunto dell'incentivazione dei livelli di occupazione e partecipazione dei giovani al mondo del lavoro, perché, in moltissimi casi, alle collaborazioni attivate non hanno corrisposto, ad oggi, i compensi spettanti in favore dei giovani tirocinanti;
   come segnalato con grande amarezza da alcuni giovani partecipanti al programma, e come comunque è stato documentato a gran voce ed in moltissimi casi a mezzo stampa, solo una piccola percentuale dei giovani ha percepito dei compensi (peraltro parziali), altri sarebbero rientrati in alcuni decreti di liquidazione delle spettanze, senza comunque ricevere alcun accredito in proprio favore ed altri ancora non sono stati neppure inclusi in alcun provvedimento amministrativo per la liquidazione dei compensi. Si tratta di gravi ritardi ed inadempienze perpetrati nelle more degli iter burocratici regionali. La vicenda è stata oggetto di molte polemiche e recentemente anche di formali richieste politiche di chiarimenti e spiegazioni agli amministratori regionali competenti, i quali, in un'ultima dichiarazione a mezzo stampa, rilasciata in data 14 gennaio 2016, hanno comunque ammesso che l'istruttoria sarebbe in corso di svolgimento negli uffici regionali competenti (dove dunque dovrebbero essere ricercate le responsabilità dei ritardi) e che l'Inps procede alle erogazioni sulla base dell'istruttoria svolta dai competenti uffici della regione;
   si tratta di una situazione inaccettabile ed intollerabile nelle modalità di management, attuazione, declinazione del programma europeo a livello nazionale e locale, che rischia di vanificare completamente lo sforzo importante che istituzioni di governo, nazionali ed europee, hanno profuso in questo processo, e di intaccare e rendere priva di contenuto la valenza simbolica e l'impatto positivo e propositivo che le misure adottate avrebbero potuto determinare su un territorio regionale nel quale i dati evidenziano livelli di criticità elevatissimi. Basti pensare ai recenti dati diffusi dal Rapporto Svimez, che hanno rappresentato le condizioni drammatiche dell'economia regionale meridionale: un'area territoriale per la quale esiste un rischio concreto ed imminente di scivolare sotto la soglia del otto sviluppo; un quadro generale sconfortante nel quale la regione Calabria, secondo le recenti rilevazioni, risulta tra le prime per numero dei «Neet» e per livello di disoccupazione giovanile e dispersione scolastica e di conseguenza, di emigrazione giovanile e fuga dei cervelli;
   l'interrogante ritiene che il persistere di una simile situazione mini alla base qualsiasi ipotesi di crescita per un territorio che si rileva ancora una volta incapace di trattenere i propri giovani e di registrare un impegno leale in ordine alle prospettive di crescita sociale e di permanenza dei giovani sul territorio, disincentivando sul nascere ogni progetto di possibile investimento futuro e permanenza su un territorio difficile –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei ritardi nell'elargizione dei compensi in favore dei giovani tirocinanti impegnati nel programma «Garanzia Giovani» in Calabria;
   in che misura il Ministro ritenga di poter intervenire per quanto di competenza, per la celere soluzione di una inaccettabile situazione di ritardo nell'erogazione delle spettanze in favore dei giovani. (4-11800)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disoccupazione giovanile

politica di sostegno

giovane