ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10693

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 499 del 09/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: D'ALIA GIANPIERO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 09/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARUSO MARIO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 03/12/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/10/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 03/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10693
presentato da
D'ALIA Gianpiero
testo presentato
Venerdì 9 ottobre 2015
modificato
Giovedì 3 dicembre 2015, seduta n. 535

   D'ALIA, CARUSO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
la legge n. 124 del 2015 ha previsto, tra l'altro, la riforma delle camere di commercio, fissandone a 60 il numero massimo con rigidi paletti su numero minimo bacino di imprese (75 mila) e sostenibilità finanziaria dell'ente;
Unioncamere nazionale ha sollecitato le singole camere a procedere in forma volontaria agli accorpamenti, tenuto conto della contiguità territoriale e delle condizioni minime previste dalla legge (sostenibilità finanziaria e 75.000 imprese iscritte);
ai sensi dell'articolo 1, comma 5, della legge 29 dicembre 1993, n. 580, come modificata dal decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 23, è in divenire il processo di accorpamento tra le camere di commercio di Catania, Ragusa e Siracusa;
con la delibera n. 2 del 21 febbraio 2015 del commissario ad acta della camera di commercio di Catania, con la delibera n. 2 del 21 febbraio 2015 del consiglio della camera di commercio di Ragusa e con la delibera n. 1/cc del 21 febbraio 2015 della camera di commercio di Siracusa, adottate ai sensi di legge, è stato deliberato l'accorpamento delle 3 camere di commercio, definendo anche il nome e la sede legale a Catania del nuovo organismo;
nella parte motiva delle superiori richiamate delibere di accorpamento da parte degli enti camerali di Catania, Ragusa e Siracusa veniva «rilevato che per quanto riguarda l'accorpamento con la Camera di Commercio di Messina, a tutt'oggi, non è pervenuto alcun atto formale in tal senso, e che l'accorpamento con le consorelle, di cui al presente atto deliberato (il principio di solidarietà è uno dei cardini su cui si basa il sistema camerale nazionale), non preclude il fermo convincimento e la volontà di coinvolgere la Camera di Commercio di Messina, quando e qualora addivenisse a condividere il percorso intrapreso dalle Camere di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa»;
con delibera n. 1 del 26 febbraio 2015 il commissario ad acta della camera di commercio di Messina deliberava, dopo avere opportunamente consultato le organizzazioni datoriali del territorio, l'accorpamento con le camere di commercio di Catania, Ragusa e Siracusa;
il 24 settembre 2015 la Conferenza Stato regioni ratificava l'intesa sullo schema di decreto del Ministro dello sviluppo economico di accorpamento delle camere di commercio di Catania, Ragusa e Siracusa;
il 25 settembre 2015 il Ministro dello sviluppo economico emanava il decreto di accorpamento tra le camere di Catania, Ragusa e Siracusa, escludendo quella di Messina;
come si legge nella parte motiva di tale decreto, «viste le note n. 9001, n. 2609 e n. 11940, tutte del 3 luglio 2015, rispettivamente della Camera di commercio di Ragusa, Siracusa e Catania, con le quali è stato evidenziato che nessuna delle tre Camere ha adottato successivi atti deliberativi in merito alla possibilità di estendere l'accorpamento anche alla circoscrizione territoriale di Messina, ribadendo, quindi, la volontà di dare intanto seguito al procedimento di accorpamento solo tra le tre predette Camere»;
l'accorpamento risponde ad un obiettivo di autoriforma ed andrebbe inquadrato in un più generale progetto di riordino delineato dal sistema camerale, finalizzato alla razionalizzazione e riduzione dei costi;
Unioncamere Sicilia ha aderito alla proposta di autoriforma di Unioncamere nazionale, deliberando all'unanimità, il 29 luglio 2014, l'atto di indirizzo finalizzato alla riduzione delle camere di commercio sul territorio da nove a tre, indicando i raggruppamenti di Trapani, Caltanissetta ed Agrigento da un lato, di Palermo ed Enna dall'altro e di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa dall'altro ancora;
risulta all'interrogante che la presenza dei quattro atti deliberativi tendenti all'accorpamento delle quattro camere siciliane sia stata più volte segnalata dal «Commissario ad acta della camera di commercio di Messina a tutti gli attori coinvolti nel procedimento sia in sede di riunioni di giunta di Unioncamere regionale sia formalmente con nota inviata a tutte le amministrazioni camerali oltre che al Ministero dello sviluppo economico ed al competente assessorato regionale alle attività produttive, senza avere mai avuto alcuna risposta;
risulta altresì all'interrogante che la camera di commercio di Messina non abbia alcuno dei requisiti minimi per l'autonoma esistenza; infatti, il bacino di imprese del territorio ha una consistenza di circa 60 mila unità comprese le unità-locali, mentre l'ente camerale non gode di sostenibilità economica, stante il doppio gravame degli stipendi e delle spese di quiescenza a carico dello stesso;
risulta, sin da ora, già grave, se non critica, la situazione economica della camera di commercio di Messina che, come detto, a fronte della riduzione del diritto annuale, disposta con l'articolo 28 del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014, deve sostenere un enorme costo derivante dalla corresponsione delle pensioni, rimaste a carico dell'ente, per un evidente vuoto legislativo in materia e che porterà l'ente camerale nel preventivo 2016 ad esporre una situazione finanziaria deficitaria se non addirittura di pre-dissesto –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti;
se non ritenga doveroso, in qualità di responsabile della vigilanza camerale, accertare l'effettiva situazione e, di conseguenza, valutare la sospensione dell'accorpamento;
se non ritenga urgente intraprendere ogni utile iniziativa volta a salvaguardare i profili economici e patrimoniali derivanti dal mancato accorpamento della camera di commercio di Messina con le «consorelle» di Catania, Ragusa e Siracusa in una logica di efficienza ed economicità, evitando negative ripercussioni future, sia all'ente che al personale impiegato;
se non ritenga di porre in essere ogni ulteriore iniziativa atta a risolvere il problema della quiescenza delle camere di commercio siciliane che altrimenti porterà all'inevitabile collasso economico e finanziario degli enti camerali isolani. (4-10693)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

camera di commercio

sicurezza e sorveglianza

situazione economica