ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10254

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 566 del 17/09/2021
Firmatari
Primo firmatario: PAOLIN GIUSEPPE
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 16/09/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOLDI ROSSANA LEGA - SALVINI PREMIER 17/09/2021
PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 17/09/2021
DE MARTINI GUIDO LEGA - SALVINI PREMIER 17/09/2021
SUTTO MAURO LEGA - SALVINI PREMIER 17/09/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 16/09/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10254
presentato da
PAOLIN Giuseppe
testo di
Venerdì 17 settembre 2021, seduta n. 566

   PAOLIN, BOLDI, PANIZZUT, DE MARTINI e SUTTO. — Al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   in data 2 dicembre 2020, l'associazione Italialongeva ha pubblicato un'indagine dal titolo: «Anno 2020. Stress-test della long-term care: riflettori accesi su malattie croniche e fragilità»;

   l'indagine sopra citata, nella prefazione curata dall'Istituto superiore di sanità, redatta dal Professor Graziano Onder, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrino metaboliche e invecchiamento, riconosce che: «Da un punto di vista assistenziale è importante ripensare alcuni settori fragili del SSN, a cominciare proprio dalle RSA. È necessario migliorare il Governo e gli standard assistenziali nelle strutture residenziali da realizzarsi attraverso una riorganizzazione che passi necessariamente dal censimento delle strutture stesse, dal rafforzamento del sistema di sorveglianza e monitoraggio costante e dalla ridefinizione di nuovi standard organizzativi (per esempio presenza di un responsabile medico per struttura, adeguata formazione del personale, interconnessione con l'intero sistema dei servizi sanitari), strutturali (ad esempio miglioramento della capacità ricettiva delle strutture) e tecnologici. Il Recovery fund offre una possibilità concreta per raggiungere un tale cambiamento in quanto uno specifico progetto in esso contenuto è focalizzato sulla riorganizzazione delle strutture residenziali»;

   nella parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), relativa alla sanità (missione 6: salute) non vi è, tuttavia, un solo passaggio che si riferisca alle Rsa in termini di nuovi standard organizzativi, strutturali o tecnologici;

   anche la parte del Pnrr relativa al sociale (missione 5: coesione e inclusione) non contiene alcun riferimento all'esigenza di stanziare risorse per supportare e migliorare gli standard organizzativi, strutturali e tecnologici delle Rsa. Anzi, in contraddizione con tali esigenze, riconosciute come prioritarie dall'Istituto superiore di sanità, il Pnrr prevede che la linea di attività più corposa del progetto (oltre 300 milioni) è finalizzata a finanziare la conversione della Rsa e delle case di riposo per gli anziani in gruppi di appartamenti autonomi, dotati delle attrezzature e dei servizi attualmente presenti nel contesto istituzionalizzato;

   l'Italia è il secondo Paese più longevo al mondo, con un progressivo aumento della popolazione anziana (gli over 65 sono ben 14 milioni e di questi 5 milioni e mezzo presentano 3 o più malattie). Nonostante questo, in Italia, i posti letto nelle Rsa ogni anno 1.000 persone over 65 sono appena 18,8 a fronte di ben 72,1 posti letto in Olanda, 54,2 posti letto in Germania e 37,7 posti letto della Danimarca (fonte OECD Health Statistics 2019);

   le nazioni sopra citate, pur attuando l'assistenza domiciliare, non ignorano che, per i casi più gravi – si vedano, tra gli altri, i soggetti affetti da demenza, che sono in costante aumento – si debba fare ricorso alle Rsa –:

   per quali ragioni il Pnrr non dedichi la dovuta attenzione e le necessarie risorse alle esigenze prospettate come prioritarie in ordine alle Rsa dall'istituto superiore di sanità nell'indagine citata in premessa e quali iniziative intenda eventualmente adottare per sopperire a tale mancanza visto che, per il 2050, le proiezioni demografiche prevedono un numero di anziani over 65 di circa 19.600.000 (+ 5.600.000 rispetto gli attuali) pari al 34 per cento della popolazione italiana.
(4-10254)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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