ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09752

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 457 del 08/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: GUIDESI GUIDO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 08/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 08/07/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09752
presentato da
GUIDESI Guido
testo di
Mercoledì 8 luglio 2015, seduta n. 457

   GUIDESI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   il 28 maggio 2015 la Commissione europea ha inviato al nostro Paese una lettera di costituzione in mora – procedura di infrazione 2014/4170 (ex Caso Eu-pilot 5697/13/AGRI) – per violazione del diritto dell'Unione europea in quanto sembra che la legge n. 138 del 1974, la quale prevede il divieto di impiego di latte in polvere, concentrato e latte ricostituito nelle produzioni lattiero-casearie, rappresenti un restringimento del principio della «libera circolazione delle merci» all'interno dell'UE essendo il latte in polvere utilizzato in tutta Europa;
   il 2 luglio 2015, si sono svolti in Commissione agricoltura alla Camera dei question time indirizzati al Ministro interrogato, proprio sul tema della presunta violazione della normativa italiana al suddetto principio della libera circolazione delle merci;
   in risposta ai quesiti veniva data medesima risposta tranne che per una parte ovvero su chi ricadesse la «responsabilità», se così la vogliamo chiamare, dell'avvio della procedura di infrazione;
   si sa che i casi Eu-Pilot e poi le procedure di infrazione possono essere avviate dalla Commissione europea o d'ufficio ovvero su richiesta di qualsiasi altro Stato membro; non è escluso, tuttavia, che l'impulso possa provenire da un'interrogazione parlamentare presentata al Parlamento europeo da un deputato, ovvero da una denuncia di privati cittadini;
   in merito alla suddetta questione non è stato chiarito nelle risposte date a quale «impulso» la Commissione europea abbia dato seguito se ad un'interrogazione parlamentare oppure alle denunce di imprese italiane;
   il commissario europeo all'agricoltura e sviluppo rurale Phil Hogan, in una intervista rilasciata a il «Il sole 24 ore» – pubblicata il 3 luglio 2015 –, a seguito della sua audizione avvenuta il 30 giugno 2015, davanti alle Commissioni riunite agricoltura e politiche europee di Camera e Senato, alla domanda «Sempre in tema di latte non si può ignorare la querelle tra la Commissione e Italia sull'uso del latte in polvere per i formaggi» affermava di aver «registrato le lamentele di alcuni operatori dell'industria lattiero casearia italiana che hanno denunciato la discriminazione operata dalla legge italiana che vieta l'uso di alcuni prodotti per i formaggi. Una questione che esclude tutti i formaggi protetti, compresa la mozzarella. La Commissione vuole dunque concludere l'indagine e ha scritto il 28 maggio scorso al ministero delle politiche agricole, ma fino a ora non abbiamo ancora ricevuto una risposta»;
   nel testo della risposta al question time dell'onorevole Oliverio (5/05944) veniva dichiarato da parte del Governo che «Il caso nasce peraltro, come dichiarato dallo stesso Commissario Hogan, anche dalla segnalazione ricevuta da un produttore italiano, a testimonianza del fatto che sulla questione vi sono, sensibilità molto diverse». Mentre nella risposta al question time dell'onorevole Gallinella (5/05942) non veniva menzionato da chi provenisse la segnalazione, in quella all'onorevole Fedriga (5/05941) – cofirmata e svolta dall'interrogante – del tutto identica alla precedente, veniva polemicamente dichiarato che «Il caso fa seguito ad un'interrogazione presentata al Parlamento europeo il 17 gennaio 2013 dall'onorevole Oreste Rossi, eletto nelle liste della Lega Nord, successivamente passato in Forza Italia, con la quale si chiedeva alla Commissione europea proprio di verificare la compatibilità con... [...]» indicandolo quale unico responsabile dell'avvio del caso – si ricorda che all'epoca della presentazione dell'interrogazione il suddetto parlamentare era già fuoriuscito dal partito della Lega Nord (dicembre 2012);
   sempre nella risposta al question time dell'onorevole, Oliverio veniva dichiarato che «[....] il Governo ha chiesto una proroga del termine fissato al 28 luglio prossimo per rispondere alla richiesta di osservazioni avanzata dalla Commissione europea ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Tale richiesta è stata motivata, non solo per l'esigenza su un caso così delicato di svolgere ulteriori approfondimenti, ma soprattutto in relazione all'iniziativa del gruppo del Partito Democratico di chiedere un dibattito parlamentare aperto e trasparente sulla questione attraverso la presentazione di una mozione presso questa Camera». Subordinare la risposta alla Commissione europea – con il rischio di vedersi recapitare un parere motivato per non aver risposto nei tempi – anche allo svolgimento di una mozione del Partito democratico solo per sentir confermare un principio sacrosanto quanto ovvio ovvero che è necessario difendere le eccellenze e i prodotti di qualità  italiani – come veniva ribadito anche nella risposta del Governo alla Commissione europea del 19 febbraio 2014, nell'ambito del caso Eu-pilot, dove veniva difesa la fondatezza del divieto previsto dalla legge 138 del 1974 a garanzia del prodotto italiano e a tutela dei consumatori – può sembrare illogico;
   se intenda chiarire, nelle opportune sedi europee, a chi realmente sia da ascrivere «l'impulso» che ha dato seguito al caso Eu-Pilot prima e alla procedura di infrazione poi, relativamente alla questione menzionata in premessa;
   quali siano le motivazioni per le quali a question time vertenti sullo stesso identico argomento siano state date differenti risposte in merito all'attribuzione della «responsabilità» dell'avvio del caso, individuando in una risposta l'europarlamentare quale unico responsabile, mentre nelle altre o non viene menzionato o addirittura vengono riportate le dichiarazioni del commissario europeo Hogan – riprese tra l'altro anche dall'articolo de «Il Sole 24 ore» citato in premessa – come se le risposte date dipendessero dall’«appartenenza politica» dell'interrogante;
   se la mancata risposta, ad oggi, del Governo alla Commissione europea a seguito della lettera di messa in mora – visto che è anche volontà della stessa di concludere l'indagine, come dichiarato anche dal commissario Hogan – sia da attribuire realmente all'attesa dell'avvio del dibattito parlamentare della mozione del Partito democratico, come citato nella risposta al question time dell'onorevole Oliverio. (4-09752)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

libera circolazione delle merci

procedura CE d'infrazione

potere di controllo