ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09406

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 439 del 10/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: COSTANTINO CELESTE
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 10/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/06/2015
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/06/2015
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/06/2015
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/06/2015
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/06/2015
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/06/2015
MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 10/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 22/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09406
presentato da
COSTANTINO Celeste
testo presentato
Mercoledì 10 giugno 2015
modificato
Lunedì 22 giugno 2015, seduta n. 447

   COSTANTINO, RICCIATTI, NICCHI, DURANTI, SANNICANDRO, FRANCO BORDO, PIRAS e MARCON. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   secondo l'Istat erano più di 3 milioni gli italiani che si dichiaravano omo o bisessuali nel 2012, e secondo una ricerca condotta dall'associazione Arcigay con il patrocinio dell'Istituto superiore di sanità, già nel 2005, il 17,7 per cento dei gay e il 20,5 per cento delle lesbiche con più di 40 anni ha almeno un figlio. Attualmente, nonostante non esista un registro nazionale ufficiale delle unioni civili si calcola che i figli di coppie omosessuali siano in Italia circa 100 mila;
   nel 2013 l'Italia ha aderito, attraverso il dipartimento per le pari opportunità e l'ufficio nazionale antidiscriminazioni (UNAR) al Programma del Consiglio d'Europa, che adottava la strategia nazionale LGBT 2013-2015, il cui obiettivo era prevenire e contrastare le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, e attuare e implementare la Raccomandazione del Comitato dei ministri CM/REC (2010)5, per la cui attuazione l'UNAR, in collaborazione con le diverse realtà istituzionali, le associazioni LGBT e le parti sociali ha elaborato una strategia nazionale con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
   per la sezione «Educazione e Istruzione», la strategia nazionale aveva individuato specifici obiettivi tra cui:
    a) ampliare le conoscenze e le competenze di tutti gli attori della comunità scolastica sulle tematiche LGBT;
    b) prevenire e contrastare il fenomeno dell'intolleranza e della violenza legate all'orientamento sessuale o all'identità di genere;
    c) garantire un ambiente scolastico sicuro e friendly, al riparo dalla violenza, dalle angherie, dall'esclusione sociale o da altre forme di trattamenti discriminatori e degradanti legati all'orientamento sessuale o all'identità di genere;
    d) conoscere le dimensioni e le ricadute del bullismo nelle scuole, a livello nazionale e territoriale, con particolare riferimento al carattere omofobico e transfobico, mediante una rilevazione e raccolta sistematica dei dati;
    e) favorire l’empowerment delle persone LGBT nelle scuole, sia tra gli insegnanti che tra gli alunni;
    f) contrastare e prevenire l'isolamento, il disagio sociale, l'insuccesso e la dispersione scolastica dei giovani LGBT;
    g) contribuire alla conoscenza delle nuove realtà familiari, superare il pregiudizio legato all'orientamento affettivo dei genitori per evitare discriminazioni nei confronti dei figli di genitori omosessuali;
   la riforma della cosiddetta «Buona Scuola», che sarebbe servita per formalizzare un impegno concreto nell'ambito dell'istruzione pubblica da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, affrontando le numerose proposte di legge di iniziativa parlamentare che colmavano un vuoto programmatico che ormai riguarda praticamente solo l'Italia nel panorama europeo, è stata un'occasione mancata per raggiungere e perseguire gli obiettivi della «Strategia nazionale»;
   a questo si aggiunga che, come segnala l'avvocato Marco Barone in un articolo apparso il 5 giugno sul portale orizzonte scuola.it, il 4 giugno 2015, nessun delegato istituzionale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca si è presentato al workshop convocato a Roma dell'Asse Educazione e Istruzione organizzato da UNAR e RE.A.DY nell'ambito della strategia nazionale;
   lo si apprende da un comunicato delle associazioni Igbt Agedo, Arcigay, ArciLesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno, Gay center, Mit che denunciano testualmente: «convocate a Roma per un workshop: il Miur da forfait e viene data notizia della rottamazione delle azioni di contrasto al bullismo omofobico previste nell'Asse Educazione e Istruzione della Strategia Unar [...] purtroppo l'incontro, che aveva un carattere conclusivo e di valutazione delle azioni svolte, è stato totalmente negativo. Prima di tutto molto grave è stata l'assenza del MIUR, che in collaborazione con UNAR e READY avrebbe dovuto attuare le misure previste dall'Asse Educazione e Istruzione: nessun interlocutore istituzionale a cui chieder conto di quanto fatto e di quello che si sarebbe potuto fare in futuro. Delle 17 misure previste dall'Asse Educazione e Istruzione in sostanza è stata attuata concretamente e parzialmente una sola (il corso di formazione per le figure apicali tenutosi il 26 e 27 novembre 2014, dove tra 41 partecipanti vi era un solo direttore di un Ufficio Scolastico Regionale), tutto il resto è rimasto sulla carta», comunicato visibile anche sulla pagina nazionale dell'associazione Arcigay;
   nessun comunicato stampa sull'accaduto è reperibile sul sito nazionale del Miur;
   in occasione della stessa conferenza stampa sopra citata, l'Unar ha anticipato l'uscita on line del «portale lgbt», uno degli obiettivi della strategia nazionale e per il quale infatti erano stati stanziati degli appositi fondi pubblici;
   a distanza di più di 15 giorni il portale non risulta essere ancora attivo on line e, alla richiesta di aggiornamenti posta dalla giornalista Chiara Lalli all'Unar (http://www.internazionale.it/opinione/chiara-lalli/2015/06/17/lgbt-discriminazione-omofobia), la risposta è stata «per alcuni dettagli tecnici ancora non si sa quando sarà messo on line il portale si è in attesa di specifiche autorizzazioni speriamo al più presto» –:
   se il Ministro interrogato abbia abbandonato la strategia nazionale che contrasta le discriminazioni su orientamento sessuale ed identità di genere; se e come intenda dimostrare di voler proseguire e garantire, a livello legislativo specialmente, l'avanzamento dell'Italia su questi temi senza attendere ulteriori condanne dell'Unione europea, nonché attenersi agli impegni presi con le centinaia di organizzazioni che attendono l'attuazione della Strategia nazionale;
   se la Presidenza del Consiglio dei ministri, in quanto titolare della competenza in materia di pari opportunità, sia al corrente dei fatti sopra esposti e come intenda garantire la pubblicazione on line del portale lgbt attraverso le autorizzazioni a cui l'Unar fa riferimento, tenendo fede agli impegni presi attraverso la strategia nazionale. (4-09406)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

discriminazione basata sulle tendenze sessuali

lotta contro la discriminazione

problema sociale