ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09311

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 511 del 19/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: SGARBI VITTORIO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC
Data firma: 18/05/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/05/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09311
presentato da
SGARBI Vittorio
testo di
Mercoledì 19 maggio 2021, seduta n. 511

   SGARBI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   Giuseppe Arnone, di professione avvocato cassazionista è in atto recluso presso il carcere di Agrigento dal 10 maggio 2021 per espiare solo ed esclusivamente l'unica sentenza definitiva di condanna che grava sul medesimo relativa al reato di diffamazione a mezzo stampa posto in essere nella qualità di consigliere comunale e di leader di Legambiente e avente per oggetto l'inquinamento del mare di Agrigento;

   si specifica e si precisa che il suddetto avvocato Arnone è detenuto solo ed esclusivamente per espiare tale condanna per diffamazione a mezzo stampa e non esiste altro e diverso titolo di detenzione;

   la sentenza della Corte europea dei diritti ha condannato lo Stato italiano a risarcire Alessandro Sallusti a seguito di una diffamazione a mezzo stampa e ciò nel 2019;

   a seguito di tale sentenza della Corte europea, nel mese di giugno 2020 la Corte costituzionale, presidente Marta Cartabia, attuale Ministro della giustizia, ha emesso l'ordinanza n. 132 del 2020 con la quale ha rinviato la trattazione della questione di legittimità costituzionale ad essa sottoposta, in attesa che il Parlamento proceda a una revisione della disciplina prevista per il reato di diffamazione a mezzo stampa, in linea con i princìpi costituzionali e convenzionali;

   in tale ordinanza la Corte costituzionale disponeva che le Corti ed i Tribunali dovessero adeguarsi a tali princìpi e non disporre condanne alla reclusione per la diffamazione a mezzo stampa, la Corte di cassazione, con sentenza del 10 febbraio 2021, ha confermato la condanna alla reclusione a 9 mesi per diffamazione a mezzo stampa per Arnone scrivendo che la pena della reclusione per tale reato non si applica solo quando la diffamazione è posta in essere da un giornalista, mentre il politico, qual è Arnone, va punito per la diffamazione a mezzo stampa con la reclusione;

   Arnone ha già richiesto la commutazione della pena della reclusione in pena pecuniaria ai sensi dell'articolo 81, comma undicesimo della Costituzione, con istanza trasmessa al Ministero della giustizia che dovrà trasmetterla al Presidente della Repubblica per la decisione definitiva;

   l'avvocato Arnone è una persona particolarmente meritevole per la sua storia di impegno civile, sia quale ambientalista sia quale esponente politico. Da ultimo, nel 2021 in un processo di mafia, avanti la Corte d'appello di Palermo, III sezione penale, il collaboratore di giustizia Franco Cacciatore ha definito Arnone come soggetto «incorruttibile e inavvicinabile» del quale Cosa Nostra aveva già deciso l'omicidio in ragione dell'azione di contrasto del medesimo Arnone in vari appalti e speculazioni di interesse di Cosa Nostra;

   il medesimo Arnone ha inviato al Ministro interrogato un analitico esposto relativo alle sue vicende e, prima di essere tratto in arresto, aveva formulato sia domanda di grazia, sia istanza di commutazione della pena, allegando numerosi documenti attestanti i rischi di morte ricostruiti da collaboratori di giustizia –:

   se non ritenga di attivare, nei tempi più celeri, le iniziative istruttorie e procedimentali di competenza in relazione all'istanza del detenuto avvocato Arnone di commutazione della pena e quindi di immediata scarcerazione.
(4-09311)