ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08699

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 404 del 08/04/2015
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/04788
Firmatari
Primo firmatario: ROMANINI GIUSEPPE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 08/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 08/04/2015
Stato iter:
12/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/05/2015
GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/05/2015

CONCLUSO IL 12/05/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08699
presentato da
ROMANINI Giuseppe
testo di
Mercoledì 8 aprile 2015, seduta n. 404

   ROMANINI e MAESTRI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il 5 novembre 2015, nel corso dell'audizione presso la Commissione industria del Senato, l'amministratore delegato di Poste italiane, Francesco Caio, ha annunciato il piano di riorganizzazione dell'ente su tutto il territorio nazionale che prevede la chiusura, a decorrere dal 2015, di circa seicento sportelli di Poste italiane;
   l'amministratore delegato di Poste italiane nel corso della citata audizione ha comunque garantito che: «prossimità e presenza di copertura territoriale» restano elementi «funzionali» al piano che il gruppo «ha in mente»;
   diversi comuni sono stati raggiunti da una lettera in cui veniva comunicata la chiusura di alcuni sportelli postali presenti sul territorio: «Il suddetto intervento, – si legge nella lettera – predisposto in ottemperanza all'articolo 2, comma 6, del vigente Contratto di Programma 2009-2011, è determinato dalla necessità di adeguare l'offerta di Poste italiane all'effettiva domanda dei servizi postali nel territorio comunale»;
   nella provincia di Parma risultano:
    a) in chiusura gli uffici di: Pastorello (Langhirano); S. Vitale (Sala Baganza); Sivizzano (Fornovo); Basilicagoiano (Montechiarugolo); Coltaro (Sissa Trecasali); Costamezzana (Noceto); Gaiano (Collecchio); Mezzano superiore (Mezzani); Riccò (Fornovo); Torrile;
    b) in riduzione di orario quelli di Bore, Marzolara (Calestano), Pellegrino –:
   se intende assumere iniziative al fine di ottenere la rimodulazione del piano di riorganizzazione degli uffici e degli sportelli postali perseguendo una più attenta valutazione delle particolari situazioni locali e prestando attenzione anche agli aspetti sociali ed economici che gli stessi svolgono sul territorio. (4-08699)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 12 maggio 2015
nell'allegato B della seduta n. 425
4-08699
presentata da
ROMANINI Giuseppe

  Risposta. — In via preliminare, occorre premettere che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare, il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per effetto del decreto-legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge del 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  In tale ambito la fornitura del servizio universale presenta problematiche relative a particolari condizioni demografiche e territoriali, caratterizzate da vaste zone di difficile accessibilità ed a scarsa densità abitativa.
  Il contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS recante «Punti di accesso alla rete postale: modifica dei criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane» ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'articolo 2 del decreto ministeriale 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il contratto di programma, inoltre, consente a Poste italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Con particolare riferimento al territorio della provincia di Parma, di interesse degli interroganti, la predetta società ha precisato che, a fronte dei 120 uffici postali attualmente operativi, dei quali 9 aperti in modalità di doppio turno, sono inseriti nel piano 11 interventi di chiusura e 3 interventi di rimodulazione delle giornate di apertura.
  Sul menzionato territorio provinciale sono altresì presenti 45 sportelli automatici (ATM) dei quali tutti attivi h24.
  In ogni caso, Poste italiane ha assicurato che tutti gli interventi inseriti nel Piano risultano essere pienamente rispettosi della normativa vigente in materia e che l'attuazione dei citati interventi, oltre che le diverse modalità di attuazione degli stessi, avverranno solo dopo aver completato il dialogo avviato con le istituzioni locali.
  Si auspica, quindi, nel rispetto delle esigenze dell'utenza, la massima concertazione tra Poste italiane e le amministrazioni locali. Al riguardo si fa presente che il 6 febbraio 2015 abbiamo inviato una lettera all'amministratore delegato di Poste italiane Francesco Caio e al presidente dell'Autorità per la garanzia nelle comunicazioni Angelo Cardani per sollecitare un incontro per valutare quanto fosse opportuno fare nel rispettivo ambito di competenza. L'impegno alla massima concertazione tra Poste italiane e le amministrazioni locali è stato evidenziato durante l'incontro su detto avvenuto lo scorso 12 febbraio presso il Ministero dello sviluppo economico con l'amministratore delegato di Poste italiane ed il presidente dell'AGCOM.
  L'amministratore delegato di Poste italiane – pur ammettendo qualche problema di comunicazione del piano – ha escluso un impatto occupazionale e una riduzione dei servizi ai cittadini, e ha ribadito che i tagli degli uffici previsti nel 2015 sono compatibili con i criteri fissati dalla delibera Agcom di agosto 2014.
  Tale dichiarazione è stata poi confermata dalla stessa Agcom alla quale spetta verificare il rispetto degli obblighi del piano annuale fissati dal decreto 7 ottobre 2008 sulla distribuzione degli uffici postali sul territorio.
  Tuttavia, su nostra richiesta, Poste italiane ha accettato di coinvolgere fin da subito regioni e comuni (attraverso le rispettive associazioni) nella fase attuativa del piano di razionalizzazione degli uffici postali. In particolare l'azienda si è impegnata a spiegare come servizi innovativi assicureranno la tutela del servizio universale per i cittadini.
  La tematica della razionalizzazione degli uffici postali è anche oggetto di attenta considerazione nel nuovo contratto di programma in corso di predisposizione.
  Per completezza di informazione si rappresenta che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sentita al riguardo, ha evidenziato che al fine di consentire una valutazione più puntuale dell'impatto del suddetto piano sulla popolazione locale, nonché l'eventuale individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, l'articolo 5 comma 1 della citata delibera n. 342/14/CONS ha previsto l'obbligo di notifica preventiva ai sindaci dei comuni interessati almeno 60 giorni prima della data prevista di attuazione dell'intervento.
  La stessa Autorità ha, altresì, assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste italiane spa.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economicoAntonello Giacomelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

condizione economica

situazione sociale