Primo firmatario: Gruppo: PROG.FEDER. Data firma: 16/03/1995
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
PROG.FEDER.
03/16/1995
PROG.FEDER.
03/16/1995
PROG.FEDER.
03/16/1995
PROG.FEDER.
03/16/1995
PROG.FEDER.
03/16/1995
PROG.FEDER.
03/16/1995
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELLA DIFESA
Stato iter:
17/01/1996
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO
29/12/1995
MINISTRO - (MINISTERO DELLA DIFESA)
Fasi iter:
PRESENTATO IL 16/03/1995
RISPOSTA DEL GOVERNO IL 29/12/1995
ITER CONCLUSO IL 17/01/1996
Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: c'è allarme nella popolazione e nelle Istituzioni della regione Basilicata sulla ventilata soppressione del Distretto Militare di Potenza e sulla conseguente limitazione dei servizi collaterali; la IV Commissione ha approvato con il voto favorevole di tutte le forze politiche una risoluzione con la quale si impegna il Governo a non sopprimere il Distretto Militare di Potenza, essendo un problema da risolvere nell'ambito di una revisione territoriale complessiva; tra l'altro, si ha notizia che il criterio di sopprimere i Distretti Militari cui affluiscono meno di 20 mila reclutandi non viene equamente applicato su tutto il territorio nazionale; i giovani di leva della Basilicata, già duramente provati per carenze strutturali nel campo della istruzione, della formazione professionale e del lavoro, non possono e non devono essere penalizzati anche nella leva militare che, essendo un servizio obbligatorio, deve essere reso facilmente accessibile ai cittadini; le Istituzioni a tutti i livelli devono garantire un giusto ed armonioso equilibrio nella coesistenza delle varie generazioni, e pertanto non devono impoverire della parte più giovane delle sue componenti una popolazione regionale, specie se di limitata consistenza, né devono frustrarne le naturali aspettative -: quali provvedimenti intenda adottare per salvaguardare l'esistenza del Distretto e dei servizi militari di Potenza, la cui eventuale soppressione o contrazione verrebbe considerata iniqua. (4-08606)
In merito all'interrogazione in questione si fa presente che questa Amministrazione aveva preso atto della volontà espressa dalla IV Commissione Difesa nella seduta del 21 febbraio u.s., ma aveva anche rilevato che la chiusura del distretto militare di Potenza discendeva da esigenze di razionalizzazione riduttiva della struttura organizzativa delle Forze armate. I problemi sollevati nella risoluzione erano del tutto analoghi a quelli che si pongono in altre località per la chiusura degli esistenti Distretti Militari: un provvedimento derogatorio per quello di Potenza avrebbe reclamato, pertanto, analoghi provvedimenti equitativi, vanificando lo sforzo che la Difesa sta operando per pervenire ad una ottimizzazione dell'impiego delle risorse finanziare disponibili, che ha come indispensabile premessa la eliminazione di ogni ridondanza organizzativa. Il progetto di revisione in senso riduttivo dell'organizzazione territoriale della leva, del reclutamento e della selezione - connesso all'attuazione del "Nuovo Modello di Difesa" - prevede la chiusura di quei Distretti che già ora svolgono funzioni ridotte, limitate cioè ad attività certificativa ed informativa. Inoltre esso prevede la concentrazione in un ridotto numero di Distretti della vera e propria attività selettiva (visite mediche e attitudinali, etc.), onde garantire un bacino di utenza medio (circa 20.000 reclutandi/anno) tale da configurare un adeguato rapporto di costo/efficacia delle relative strutture. In tale quadro di situazione si colloca la previsione - per il 31 dicembre 1995 - della chiusura del Distretto Militare di Potenza, che già da tempo svolge funzioni ridotte e che ha un bacino di utenza di soli 4.800 reclutandi/anno. Peraltro, la soppressione del Distretto Militare di Potenza si accompagna ad analoghe decisioni che hanno già interessato o interesseranno altri Distretti Militari fra i quali molti hanno addirittura un bacino superiore: Monza (13.280), Vercelli (4.881), Treviso (5.009), Vicenza (6.017), Modena (5.491), Pisa (4.989), Cosenza (5.682), Foggia (5.118), Reggio Calabria (5.114) e Messina (4.876). In merito ai disagi cui sarebbe sottoposta la popolazione della Basilicata, si fa presente che le operazioni relative alla leva/selezione - da svolgersi presso i Distretti Militari di Salerno e Bari rispettivamente per i giovani di Potenza e di Matera - avvengono, di massima, una sola volta nella vita e sempre con spese a totale carico della Difesa. Per quanto attiene alle restanti pratiche (domande, concorsi, richieste di documentazione ai fini pensionistici, etc.), esse potranno essere espletate senza necessità per i cittadini di recarsi presso i Distretti Militari. Infatti, al fine di garantire lo svolgimento dell'attività informativa al pubblico, sono state emanate disposizioni attuative per costituire, presso l'Amministrazione Comunale, contestualmente allo scioglimento del Distretto, un "nucleo informativo". Nel nucleo è previsto l'impiego di personale civile della Difesa in possesso di adeguata esperienza nei settori della leva, del reclutamento e della matricola. In conclusione, la chiusura del Distretto Militare di Potenza, imposta da inderogabili esigenze di razionalizzazione del settore della leva, non comporterà una riduzione della presenza militare nella Regione. Infatti sono previsti provvedimenti ordinativi volti ad elevare a livello Reggimento il 91^ Battaglione "Lucania" nonché ad istituire ex novo il Comando Militare Regionale Basilicata, retto da un Generale di Brigata, con lo scopo anche di potenziare le capacità di pronto intervento dei reparti in caso di pubbliche calamità. Il Ministro della difesa: Corcione.
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
DISTRETTI MILITARI, SERVIZIO MILITARE DI LEVA, SOPPRESSIONE DI ORGANI