ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08295

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 458 del 17/02/2021
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 17/02/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 17/02/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08295
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Mercoledì 17 febbraio 2021, seduta n. 458

   CUNIAL. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   con l'interrogazione n. 4/06548, si è trattato il ruolo della vitamina D nel ridurre il rischio di Covid-19;

   il 5 agosto 2020, lo studio «Il legame tra vitamina D e COVID-19: distinguere i fatti dalla finzione» evidenzia che dai dati si può dire che la vitamina D a basse dosi è sicura, non dannosa e potenzialmente preventiva;

   al 28 agosto 2020 i trial aperti sulla vitamina D sono i numeri: NCT04385940, NCT04386044, NCT04482673, NCT04435119, NCT04449718, NCT04407286, NCT04370808, NCT04334005, NCT04403932, NCT04351490, NCT04394390, NCT04407572, NCT04335084, NCT04344041, NCT04386850;

   il 7 settembre 2020, lo studio «Vitamina D per prevenire COVID-19: raccomandazioni per la progettazione di studi clinici» dimostra che un basso livello di vitamina D è associato a un aumento del rischio sia di infezione da Covid-19 che di ospedalizzazione, come confermato anche dallo studio «Tassi di positività SARS-CoV-2 associati ai livelli circolanti di 25-idrossivitamina D»;

   ad oggi sul sito del Ministero della salute risulta che: «Non ci sono attualmente evidenze scientifiche che la vitamina D giochi un ruolo nella protezione dall'infezione da nuovo coronavirus. [...] non esistono, ad oggi, evidenze solide e incontrovertibili (ovvero derivanti da studi clinici controllati) di efficacia di supplementi vitaminici e integratori alimentari (ad esempio vitamine, inclusa vitamina D, lattoferrina, quercitina), il cui utilizzo per questa indicazione non è, quindi, raccomandato»;

   il 1° dicembre 2020, l'articolo scientifico «Vitamina D e COVID-19: prove e raccomandazioni per l'integrazione» conclude che le prove che collegano la carenza di vitamina D alla gravità del Covid-19 sono circostanziali ma considerevoli e c'è potenzialmente molto da guadagnare raccomandando l'integrazione di vitamina D per tutti;

   il 3 dicembre 2020, nobufale.it smentisce il debunking svolto dalla testata open.it, già oggetto dell'interrogazione n. 4-05350, volto a screditare il ruolo della vitamina D nel contrastare l'infezione da coronavirus;

   il 9 dicembre 2020, lo studio «Un'analisi basata sulla rete rivela il meccanismo alla base della vitamina D nel sopprimere la tempesta di citochine e il virus nell'infezione da SARS-CoV-2» evidenzia come la vitamina D potrebbe essere promettente nel sopprimere la tempesta di citochine nei pazienti Covid-19 gravi;

   il 17 dicembre 2020, la review di studi sulla vitamina D «Malattia COVID-19 e vitamina D: una mini-revisione» definiva ragionevole suggerire un'integrazione regolare di vitamina D3 a coloro che sono ad alto rischio di Covid-19;

   il 21 gennaio 2021 tre autori membri del National Institute of Integrative Medicine, di Melbourne, in Australia, hanno scritto il testo «Vitamina-D e COVID-19: tempo per la professione di prendere posizione» per chiedere un'azione urgente da parte della professione medica per promuovere l'integrazione di vitamina D;

   al 25 di gennaio 2021, sul sito vitamindforall.org sono pubblicati oltre 215 studi nei quali si richiede un maggiore utilizzo della vitamina D per combattere il Covid-19;

   nello studio scientifico del 27 gennaio 2021, «L'integrazione di vitamina D previene l'infezione da SARS-CoV-2 nel personale militare? Revisione delle prove» si afferma come nelle coorti militari essere ricchi di vitamina D riduce la gravità del Covid-19. Si segnala che, con la nota del 1° Reggimento carabinieri paracadutisti – Tuscania del 18 marzo 2020, si suggeriva l'assunzione per via orale di vitamine C e D, per «stimolare l'azione immunitaria naturale» e per «mitigare il processo infiammatorio alla base della malattia» –:

   se non si intenda aggiornare la nota sul sito internet del Ministero della salute, allineandosi alla letteratura scientifica e modificando la circolare del 30 novembre 2020 sulla «Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da Sars-CoV-2» per integrare l'assunzione di vitamina D tra le cure preventive e protettive per le persone a rischio.
(4-08295)