ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08250

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 458 del 17/02/2021
Firmatari
Primo firmatario: BELLUCCI MARIA TERESA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 17/02/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA delegato in data 17/02/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08250
presentato da
BELLUCCI Maria Teresa
testo di
Mercoledì 17 febbraio 2021, seduta n. 458

   BELLUCCI. — Al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   si è rivelato un autentico calvario l'esperienza vissuta da una coppia di genitori affidatari, i signori C., che hanno assistito impotenti alle sofferenze ripetute di una bimba bisognosa di cure e stabilità;

   la minore veniva da una situazione familiare difficile, come accertato dal Tribunale per i minorenni di Cagliari: il padre «mostrava scarso interesse per la figlia» e la madre «manifestava disagio psichico e instabilità»;

   a seguito della sospensione dalla responsabilità genitoriale, la bimba entrava in una casa-famiglia insieme alla madre naturale che, poco dopo, lasciava la struttura «riconoscendo, anche per i suoi disturbi psichiatrici, la sua incapacità di occuparsi della bambina», pur continuando a vederla periodicamente in presenza dei servizi sociali;

   disposta l'interruzione degli incontri anche con il padre, ritenuto inaffidabile e non in grado di occuparsi della figlia, la minore inizia il percorso di affidamento, affiancata dai servizi sociali di Cagliari, paese di origine della famiglia adottiva, e di Dolianova, paese di origine della madre naturale, con una decina di professionisti, ognuno con il suo modo di lavorare;

   la minore entra nella vita dei signori C. il 5 settembre 2019, ma il percorso si è mostrato critico sin dall'inizio: nonostante le sue accorate e insistenti richieste, la bambina viene immotivatamente allontanata dalla psicologa che la seguiva da circa due anni e mezzo e con la quale aveva instaurato un fondamentale rapporto di fiducia per affidarla a una nuova professionista;

   a distanza di un mese, mentre la bimba sta ancora cercando di metabolizzare la sua nuova vita e l'inizio dell'anno scolastico in una nuova scuola, le viene comunicato che dovrà riprendere gli incontri con la madre naturale, alla quale la minore si oppone si dispera al punto che comincia a grattarsi ovunque fino a provocarsi sanguinamenti;

   avvertiti i servizi sociali e solo a seguito di ripetute e insistenti richieste, i signori C. riescono ad ottenere una visita medica dopo ben 14 mesi;

   nonostante lo stesso Tribunale per i minorenni di Cagliari avesse dichiarato la mamma naturale non idonea, i servizi sociali decidono di tentare nuovamente di riavvicinare la bambina alla mamma fino a quando, nel mese di agosto, la stessa si rende irreperibile;

   la consulenza tecnica d'ufficio conferma per la seconda volta l'inadeguatezza della mamma naturale, non lasciando alcun dubbio anche con riguardo ai rapporti con la piccola: «è ormai sufficientemente chiaro che la signora, come lei stessa afferma, può esercitare nei confronti della figlia solo quel ruolo che normalmente viene attribuito ai parenti: nessuna responsabilità diretta, incontri saltuari, interazioni basate su scambi affettivi e giochi», concludendo con la necessità per la bambina di «vivere stabilmente in una famiglia affidataria/adottiva»;

   alla luce di tali considerazioni, la minore viene dichiarata adottabile e il Tribunale dispone di «mantenere la collocazione della piccola presso di loro famiglia C. al reperimento della famiglia adottiva», ma, inaspettatamente e senza preavviso alcuno, dopo 17 giorni la bambina viene prelevata dalla casa dei signori C. e collocata in una nuova struttura;

   da allora la famiglia C. non ha più avuto notizie della bambina;

   quella dei signori C. è la punta dell'iceberg di una emergenza rimossa, sulla quale le istituzioni latitano da tempo: in Italia solo una coppia su dieci riesce ad adottare, tra tribunali in affanno, genitori affidatari scoraggiati e servizi sociali non sempre in grado di rispondere al superiore interesse del minore –:

   se e quali iniziative di competenza intenda assumere il Governo al riguardo, anche al fine di evitare che altri bambini e altre famiglie affidatarie o disposte ad adottare vivano il calvario di cui in premessa.
(4-08250)