ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08230

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 458 del 17/02/2021
Firmatari
Primo firmatario: LUCASELLI YLENJA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 27/01/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 27/01/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08230
presentato da
LUCASELLI Ylenja
testo di
Mercoledì 17 febbraio 2021, seduta n. 458

   LUCASELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'emergenza sanitaria da Covid-19 ha messo a dura prova il sistema sanitario nazionale e sconvolto drasticamente le abitudini di vita delle persone, ma, adesso, a distanza di un anno, a preoccupare è anche la grave recessione economica che si sta vivendo;

   il 26 marzo 2020 l'allora Presidente del Consiglio Conte, intervenendo sul tema della cassa integrazione di marzo, annunciava: «Ho chiesto (...) di mettere in campo uno sforzo straordinario affinché i pagamenti siano attivati entro il 15 aprile e, se possibile, anche prima»;

   tali dichiarazioni, però, stridono fortemente con i numeri che, se accertati, certificano un ritardo spropositato tra la catena di comando e le esigenze reali dei lavoratori, per i quali la cassa integrazione è il solo strumento di sostegno al reddito su cui possono contare;

   è di questi giorni, infatti, la notizia che i pagamenti sono in forte ritardo, come denunciato dal presidente della vigilanza dell'Inps, Guglielmo Loy: «Due mesi per ricevere la Cassa integrazione sono troppi, dovremmo scendere a uno e rafforzare gli assegni molto bassi. Vorrei anche dire che c'è un buco di quasi 16 miliardi nel bilancio Inps, creato proprio dalla Cig Covid. [...] Bisognerebbe autorizzare subito la domanda, erogare il 60-70 per cento dell'importo e posticipare i controlli». «Di questi 20 miliardi di disavanzo, ben 15,7 miliardi sono un buco creato dalla Cig Covid, una misura straordinaria introdotta dal Governo quando ha chiuso il Paese. E che però è stata anticipata da Inps attingendo ai suoi fondi. Se non viene ripianato, quando si tornerà all'ordinario l'Inps rischia di non avere le risorse, che ricordo sono frutto di contributi di imprese e lavoratori, per erogare le prestazioni. O doverle ridurre, “pensioni comprese”. È un'ipotesi estrema, non certo peregrina. Se l'anticipazione di Inps sulla Cig Covid è strutturale, allora si trasforma in credito dello Stato»;

   il presidente dell'Inps Tridico ha negato il rischio che l'Istituto di previdenza non riesca a pagare le prestazioni, rassicurando sul fatto che questo genere di deficit si è già registrato ogni qual volta si è andati incontro a una crisi e che il buco sarà ripianato presto;

   i numeri riportati nella delibera con cui il Consiglio di indirizzo e vigilanza ha approvato il bilancio preventivo 2021 dell'Inps attestano che le pratiche di cassa integrazione Covid ancora da lavorare sono 198.941, di cui un terzo è riferito a marzo, aprile e maggio 2020 e il restante 68 per cento riguarda domande più recenti, trasmesse a novembre 2020;

   l'Inps, invece, fornisce altri numeri: le domande di cassa autorizzate pagate sono state il 98,3 per cento; le domande ricevute 3,56 milioni, quelle accettate 3,20 milioni, pari al 97,3 per cento e quelle in lavorazione non sarebbero 198.941, ma 88 mila, delle quali quasi il 70 per cento (60 mila) sono state presentate tra dicembre 2020 e gennaio 2021;

   l'Inps ha spiegato che un pagamento di cassa integrazione richiede «normalmente» 8-10 settimane di lavorazione, pertanto se il periodo di cassa Covid autorizzata è novembre-dicembre 2020, i pagamenti arriveranno a febbraio-marzo 2021, ma l'Italia non sta attraversando un periodo «normale» e gli sforzi straordinari promessi dal premier non sono mai stati attivati –:

   quale sia l'effettiva situazione in merito al pagamento delle richieste di cassa integrazione Covid e, in particolare, se corrisponda al vero che circa 1,2 milioni stimati di lavoratori siano ancora in attesa di ricevere i soldi spettanti: nonché per quali motivazioni vi sia una divergenza importante tra i dati forniti da Loy e quelli comunicati da Tridico;

   se e quali immediate iniziative di competenza intenda assumere il Governo per garantire la sostenibilità e, dunque, le prestazioni di Inps.
(4-08230)