ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08186

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 383 del 27/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 27/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 11/06/2015

SOLLECITO IL 31/07/2015

SOLLECITO IL 30/09/2015

SOLLECITO IL 30/11/2015

SOLLECITO IL 29/01/2016

SOLLECITO IL 29/03/2016

SOLLECITO IL 15/06/2016

SOLLECITO IL 29/07/2016

SOLLECITO IL 28/10/2016

SOLLECITO IL 09/01/2017

SOLLECITO IL 30/03/2017

SOLLECITO IL 30/05/2017

SOLLECITO IL 28/07/2017

SOLLECITO IL 30/10/2017

SOLLECITO IL 18/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08186
presentato da
DI MAIO Luigi
testo di
Venerdì 27 febbraio 2015, seduta n. 383

   LUIGI DI MAIO. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   al deputato interrogante sono giunte numerosissime segnalazioni di alcuni cittadini affetti da epatite C, 200 mila per la sola regione Campania e circa un milione e mezzo in Italia, concernenti la distribuzione dei farmaci anti epatite di nuova generazione;
   da circa un anno sarebbe arrivata la tanto attesa approvazione dei farmaci anti epatite: Simeprevir (prodotto dalla Janssen, Gruppo Johnson & Johnson, nello stabilimento di Latina), diventato disponibile in Italia solo da qualche giorno e il Sofosbuvir (prodotto dalla statunitense Gilead) diventato disponibile in Italia ad ottobre;
   i due farmaci assunti in combinazione tra loro, garantiscono la cura dell'epatite C in oltre il 90 per cento dei casi, anche in stadi della malattia molto elevati;
   per garantire una cura completa con i predetti medicinali la spesa medica è di circa 45 mila euro per Simeprevir e di 40-60 mila euro per il Sofosbuvir, per un totale di oltre 80.000 di spesa per ogni paziente;
   lo stanziamento specifico di fondi che garantisce questo acquisto è contenuto nella legge di stabilità per il 2015 (commi da 593 a 598 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190) e consiste in un miliardo di euro nei prossimi tre anni, che dovrebbe consentire di trattare, con spesa a carico della sanità pubblica, un numero molto esiguo di pazienti;
   secondo quanto segnalato al deputato interrogante; nelle more di queste lunghe attese e complice la disperazione di una soluzione esistente, ma inaccessibile ai più, già da tempo diversi malati ricorrono all'acquisto privato dei farmaci presso la Repubblica di San Marino oppure presso la Città del Vaticano, dove tali farmaci sono disponibili ai prezzi di mercato, mentre ai meno fortunati economicamente tocca la morte;
   nella regione Campania, ad esempio, risulta al deputato interrogante che con decreto del presidente della regione Stefano Caldoro, commissario di governo per la sanità, è stato approvato soltanto nei giorni scorsi l'elenco dei centri autorizzati a prescrivere il farmaco «Sovaldi» (sofosbuvir) per la cura dell'epatite cronica C e che le strutture autorizzate sono complessivamente 25, di cui 3 ad Avellino, 1 a Benevento, 4 a Caserta, 12 a Napoli e 5 a Salerno. Il farmaco antiepatite è soggetto a prescrizione medica limitativa ed è vendibile al pubblico su prescrizione dei centri ospedalieri o di specialisti, ovvero internista, infettivologo, gastroenterologo;
   sempre secondo quanto segnalato al deputato interrogante, è stata assegnata alla regione Campania una quota provvisoria di soli 15 trattamenti completi, cioè solo 15 malati potranno accedere al trattamento che consente la guarigione e la regione stessa subordina i trattamenti ai residenti in altre regioni all'acquisizione dell'autorizzazione rilasciata dalla regione di provenienza;
   in particolare, è stato segnalato al deputato interrogante un caso esemplare, ovvero quello di una signora, affetta da epatite C a causa di una trasfusione di sangue infetto, intollerante all'interferone, inizialmente inclusa nella liste per le cure compassionevoli, che è in attesa perché i farmaci di cui sopra sono al momento disponibili in Lombardia, Toscana, Abruzzo e Veneto, ma non nelle altre regioni;
   trascorsi diversi mesi in una situazione terribile in cui le condizioni generali della paziente si sarebbero potute deteriorare da un momento all'altro, viene comunicato alla signora che non le potrà essere somministrato il farmaco nella struttura romana presso la quale è in cura in quanto non residente nel Lazio e che dovrà fare apposita richiesta presso un centro prescrittore autorizzato dalla regione di appartenenza, prospettandole, in alternativa, la possibilità di modificare la propria residenza;
   si tratta di una situazione evidentemente paradossale, soprattutto se si considera che è in ballo la vita di persone che sanno che esiste la cura per la loro patologia, ma non riescono ad accedervi per questioni di tipo economico;
   peraltro, ci si trova dinnanzi ad una violazione dei diritti che rischia di comportare il proliferare di contenziosi nei confronti del Ministero della salute e delle amministrazioni pubbliche con una spesa che rischierebbe, beffardamente, di essere più onerosa di quella necessaria per garantire la cura a tutti i pazienti –:
   se il Ministro della salute sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritenga doveroso intervenire con gli strumenti a sua disposizione – con particolare riferimento alla determinazione dei livelli essenziali di assistenza, di cui alla lettera m) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione – per ripristinare una situazione che consenta una adeguata tutela della salute senza creare discriminazione tra regioni e tra soggetti e che elimini le possibilità di un alternativo mercato nero, di liste di accesso per privilegiati che potrebbero incentivare la corruzione e la speculazione a danno della salute, scongiurando anche il rischio del contenzioso delineato in premessa;
   se il Ministro della salute non ritenga di attivarsi con la massima urgenza per:
    avviare le opportune trattative con le case farmaceutiche produttrici di questo innovativo farmaco salvavita per ottenere una convenzione e/o uno sconto sul prezzo di vendita;
    ottenere, d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, un significativo aumento delle risorse a disposizione, anche in considerazione del risparmio prodotto in capo al servizio sanitario nazionale dalla guarigione di un numero così elevato di malati;
    più in generale, rimuovere tutti gli ostacoli che attualmente impediscono l'immediato accesso ai nuovi farmaci per la cura epatite C, affinché il trattamento possa essere accessibile a tutti i malati consentendo così di procedere immediatamente alla somministrazione dei farmaci per tutti i casi conclamati di epatite C. (4-08186)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto farmaceutico

malattia

diritto alla salute