ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08180

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 458 del 17/02/2021
Firmatari
Primo firmatario: VILLANI VIRGINIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/02/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 01/02/2021
BARBUTO ELISABETTA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/02/2021
MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE 01/02/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/02/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 24/02/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08180
presentato da
VILLANI Virginia
testo di
Mercoledì 17 febbraio 2021, seduta n. 458

   VILLANI, NAPPI, BARBUTO e MARTINCIGLIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 gennaio 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 11 del 15 gennaio 2021, ha introdotto ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, applicabili fino al 5 marzo 2021;

   nel disciplinare le restrizioni in vigore in tale periodo, il provvedimento ha disposto, all'articolo 1, comma 10, lettera ff), la chiusura nelle giornate festive e prefestive degli esercizi commerciali presenti all'interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili;

   in virtù di quanto stabilito dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020 e confermato nei successivi provvedimenti tuttora in vigore, i servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere (codice Ateco 96.02.01) devono essere considerati attività di servizio per la persona, e dunque possono restare aperti, a condizione che vengano rispettati i protocolli e le linee guida idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio;

   le suddette disposizioni, purtroppo, non si applicano nei weekend (festivi e prefestivi) per i saloni di parrucchieri presenti all'interno di centri commerciali e gallerie commerciali;

   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 gennaio 2021 dispone, infatti, la chiusura nei giorni festivi e prefestivi di tutti gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali, compresi i saloni da parrucchiere;

   si è dunque creato un notevole quanto grave discrimen: chi ha un salone da parrucchiere all'interno di un centro commerciale deve chiudere, mentre chi opera al di fuori, in una via o in una strada, può restare aperto;

   per un settore in grande difficoltà, come tutti gli altri, poter lavorare nei weekend è molto importante soprattutto se in sicurezza e rispettando tutti gli standard imposti per prevenire ed evitare il contagio del virus;

   chiudere rappresenta un'ingiustizia palese, peraltro confermata dall'amministrazione centrale dopo che la prefettura di Torino aveva sollevato dubbi circa l'interpretazione della norma, che sta creando il malcontento e la preoccupazione esasperata dei titolari dei saloni di parrucchieri e di tutti i loro dipendenti;

   sono tantissime le richieste di aiuto pervenute via mail all'interrogante, in cui gli esercenti chiedono un intervento immediato affinché, come già avviene ad esempio per le farmacie presenti all'interno dei centri commerciali, venga sanata questa incomprensibile disparità di trattamento che potrebbe causare perdite che possono raggiungere oltre il 50 per cento del fatturato;

   tali strutture, infatti, fin dall'inizio della pandemia, si sono organizzate e hanno investito notevoli risorse per adeguarsi ai vigenti protocolli di sicurezza e pulizia;

   la giornata di sabato risulta particolarmente importante per la tenuta economica di queste attività; è necessario tenere aperti questi esercizi così come previsto per le attività di tabaccherie, farmacie e generi alimentari che operano all'interno di centri commerciali;

   tale restrizione, pertanto, appare all'interrogante discriminatoria rispetto a quanto disposto per altre grandi realtà di vendita, per le quali non vi è alcuna restrizione all'interno del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri nonché in contrasto con la ratio del provvedimento, il cui scopo è quello di ridurre al minimo il rischio di contagio e non quello di limitare ingiustificatamente la libera iniziativa economica privata sancita dall'articolo 41 della Costituzione –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto sopra esposto e quali iniziative intenda adottare per risolvere definitivamente il discrimen tra i saloni di parrucchieri su strada e quelli presenti nei centri e nelle gallerie commerciali;

   se si intenda chiarire la portata della summenzionata limitazione, con particolare riferimento alle realtà che operano a cielo aperto sempre in virtù delle misure anti-assembramento e della garanzia dei servizi di pulizia e sicurezza necessari a far ripartire la macchina economica del nostro Paese.
(4-08180)