ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07693

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 438 del 03/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 03/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 03/12/2020
Stato iter:
17/02/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/02/2021
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/02/2021

CONCLUSO IL 17/02/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07693
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Giovedì 3 dicembre 2020, seduta n. 438

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   l'interrogante ha ricevuto alcune doglianze in merito a disservizi legati allo svolgimento in smart working di alcune attività dei servizi consolari, in particolare in merito alle attività svolte dal Consolato di Zurigo;

   secondo quanto illustrato da cittadini italiani all'estero, i funzionari in smart working non avrebbero accesso ai server della rete consolare e, pertanto, non potrebbero operare al 100 per cento per l'erogazione e i servizi. A tal proposito, lamentano di ricevere solo informazioni generali e non risposte puntuali;

   inoltre lamentano delle lunghe attese dovute alla turnazione del personale in ufficio. In particolare di 34 addetti, si alternerebbero al lavoro due gruppi da 17;

   in una lettera indirizzata a un giornale online di lingua italiana datata 11 maggio 2020, il Console generale Giulio Alaimo informava la comunità italiana delle nuove modalità di organizzazione del lavoro e di ricezione dell'utenza che interessano il Consolato generale in Zurigo;

   nella lettera si legge: «Sull'immediato, al pari degli altri Uffici della Rete diplomatica, anche l'Ufficio di Zurigo deve continuare ad osservare le misure prudenziali introdotte all'inizio dell'emergenza sanitaria COVID-19, a tutela del pubblico che accede al Consolato e del personale in servizio; misure che consistono anche nella turnazione in Ufficio dei nostri addetti, alternando “lavoro agile” da casa e “lavoro in presenza”. Conseguentemente, in ogni Reparto del Consolato lavorano giornalmente in Ufficio non più di due funzionari, mediamente un terzo rispetto a quelli del periodo pre-crisi. È evidente che in questa situazione oggi è possibile processare un numero di pratiche giornaliere inferiore a quello del periodo pre-emergenziale»;

   continua: «Faremo infine sempre maggior ricorso alla digitalizzazione delle pratiche, sia per sollevare l'utenza dal doversi recare in Consolato (e quindi prevenire affollamenti), sia per rendere possibile al nostro personale di svolgere lavoro “da remoto” (e quindi implementare il “lavoro agile”). Questo sforzo di digitalizzazione dei servizi deve poter contare anche sulla fattiva collaborazione della stessa utenza, chiamata a trasmettere al Consolato documenti già in formato digitale (ad esempio utilizzando solo l'applicativo FAST-IT, e non di persona o per posta, per gli aggiornamenti anagrafici)»;

   poiché il Console afferma che «saranno le nostre Autorità centrali a disporre quando potrà essere ristabilito il normale assetto dell'organico», appare evidente che spetti al Ministero anche l'assicurarsi che la rete consolare mantenga gli stessi livelli di servizio, anche in presenza di turnazione e smart working-:

   se il personale in smart working disponga di tutti gli accessi informatici necessari per operare al 100 per cento della propria capacità produttiva;

   se il Governo intenda estendere gli orari di apertura dei servizi consolari e aumentare il personale in presenza, adottando gli opportuni accorgimenti per la sicurezza di utenti e lavoratori.
(4-07693)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 17 febbraio 2021
nell'allegato B della seduta n. 458
4-07693
presentata da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea

  Risposta. — Rispondo all'interrogazione in esame, che mi permette di fornire anche un aggiornamento sugli sforzi della Farnesina verso una crescente digitalizzazione nell'erogazione dei servizi consolari.
  Da aprile è stato avviato presso questo Ministero e presso la rete diplomatico-consolare un progetto sperimentale che consente al personale in servizio di accedere ai principali portali consolari da remoto. L'iniziativa si è resa necessaria alla luce del periodo di pandemia e delle conseguenti limitazioni al movimento delle persone, dell'obbligo di contingentamento della presenza fisica sul luogo di lavoro e della necessità di assicurare il distanziamento sociale interpersonale in ufficio. Tutto ciò per garantire la massima tutela sanitaria del personale. Il progetto è stato curato dalla direzione generale per gli Italiani all'estero, in collaborazione con la direzione generale per l'amministrazione, l'informatica e le comunicazioni e rappresenta una assoluta novità per quanto riguarda l'organizzazione dei metodi di lavoro alla Farnesina. Il bilancio del progetto è fin qui senz'altro positivo in termini di tutela della salute del personale e di mantenimento della produttività nell'erogazione dei servizi consolari.
  Naturalmente, è nell'interesse di questo Ministero mantenere costante il livello di erogazione dei servizi, Nonostante l'epidemia da Covid-19 abbia provocato un inevitabile aumento della domanda dei servizi consolari, tutte le sedi hanno offerto, nella misura possibile e compatibilmente con le misure sanitarie vigenti, ogni utile servizio essenziale e informazione all'utenza.
  Nella scorsa primavera sono state acquistate da questo Ministero 220 licenze per abilitare i computer portatili all'accesso dei principali portali informatici consolari da remoto, attraverso un sistema in VPN. L'operatore consolare è stato quindi messo in condizioni ottimali di lavoro in modalità flessibile, con accesso alle banche dati anagrafiche consolari, al portale dei servizi consolari Fast It (accessibile da casa anche all'utenza) e alla Intranet (MAEnet).
  Le licenze acquistate sono state divise tra circa 25 sedi della rete, per una copertura di circa 2,3 milioni di residenti. Le sedi sono state selezionate in ragione della presenza di un tecnico informatico, per la configurazione dei computer portatili, della consistenza della comunità residente nonché delle condizioni sanitarie locali. Con l'arrivo della seconda ondata della pandemia, in autunno, il progetto è stato ulteriormente ampliato con un secondo contratto per l'acquisto di ulteriori 220 licenze: ciò ha permesso di coinvolgere altre 28 sedi e coprire un bacino di utenza di ulteriori 2 milioni di residenti. È peraltro allo studio da parte di questo Ministero la costituzione di una «bolla protetta» che consentirà l'accesso alle banche dati in sicurezza a tutte le sedi e potrà essere realizzata una volta esperite, le necessarie verifiche tecniche.
  In generale, vorrei evidenziare che la Farnesina attribuisce una grande importanza alla digitalizzazione dei servizi consolari. La rete è infatti impegnata a potenziare l'utilizzo del portale Fast It quale strumento di lavoro essenziale, stanti gli evidenti benefici in termini di riduzione nell'afflusso del pubblico in Consolato e di velocizzazione nel trattamento delle pratiche. Grande attenzione è riservata ai progetti di digitalizzazione degli archivi consolari delle rappresentanze diplomatico-consolari. Sarà inoltre conclusa, per il mese di gennaio 2021, l'estensione dell'erogazione della Cie (Carta d'identità elettronica) in tutti i Paesi europei.
  Con riferimento al consolato generale citato nell'interrogazione, si fa presente che Zurigo è stata una delle prime sedi coinvolte nel progetto di abilitazioni da remoto, in ragione della comunità residente, assai numerosa. La sede è stata infatti dotata, dall'avvio della sperimentazione, di 10 postazioni mobili abilitate, che hanno permesso ad altrettanti funzionari di lavorare da casa in condizioni di massima sicurezza. Anche durante la pandemia, gli orari di apertura del consolato generale non sono mai stati ridotti. È stata naturalmente contingentata la presenza fisica in sede, attraverso un sistema di turnazione a squadre, sono state rispettate tutte le necessarie misure di stanziamento sociale tra gli addetti, sono stati effettuati gli investimenti infrastrutturali di sicurezza. La sede, tuttavia, compatibilmente con la situazione sanitaria locale, sta al momento adottando tutti gli accorgimenti idonei a incrementare, sempre nella misura permessa dalla capienza della sede e dalla conformazione spaziale interna, la presenza quotidiana di addetti e di utenti. Al momento attuale, la sede riceve in media 120 persone la settimana per i passaporti e 50 persone per le Cie.
  Quanto all'organizzazione interna dei consolati, con particolare riferimento agli orari d'apertura, preme far presente che ogni rappresentanza potrà autonomamente stabilire gli orari di apertura, alla luce delle condizioni sanitarie locali nonché delle caratteristiche del consolato e dell'utenza, e definire le modalità di accesso del pubblico ai locali del consolato ritenute consone.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.