Legislatura: 17Seduta di annuncio: 370 del 26/01/2015
Primo firmatario: MURA ROMINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/01/2015
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26/01/2015 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26/01/2015 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 03/02/2015
MURA. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno
. — Per sapere – premesso che:
in data 12 gennaio, il dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell'interno ha emanato una circolare recante disposizioni «sull'esercizio obbligatorio in forma associata delle funzioni fondamentali, mediante unioni o convenzioni, da parte dei comuni»;
tale circolare è stata inviata ai prefetti, ai commissari di Governo delle province di Trento e Bolzano, al presidente della regione autonoma della Valle d'Aosta, al commissario dello Stato per la regione siciliana e al rappresentante del Governo per la regione Sardegna;
si ricorda l'obbligo legislativo, al fine di assicurare il contenimento delle spese, che i comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti – ovvero fino a 3.000 se appartenenti a comunità montane – esercitino le funzioni fondamentali obbligatoriamente in forma associata, mediante unione o convenzione, escluse le sole funzioni di competenza statale (stato civile, anagrafe, elettorale) e ferme restando le funzioni regionali di programmazione e coordinamento nelle materie di cui all'articolo 117, commi terzo e quarto, della Costituzione, e le funzioni esercitate ai sensi del successivo articolo 118 (commi 27 e 28);
scaduto il 31 dicembre 2014, quale termine ultimo per l'esercizio associato di tutte le funzioni fondamentali, per assicurare l'osservanza degli adempimenti comunali, è previsto il potere sostitutivo del Governo, previo intervento del prefetto che, decorsi i termini, assegna agli enti inadempienti un termine perentorio entro il quale devono provvedere;
per i comuni delle regioni a statuto speciale e delle province autonome, prima dell'assegnazione del termine perentorio, occorre procedere a una preliminare verifica di specifiche disposizioni statutarie nella materia e del loro stato di attuazione;
il Ministero dell'interno nella sua circolare, invita i prefetti, i rappresentanti e commissari del Governo, ove non vi abbiano già provveduto, a procedere «senza indugio ad assegnare ai comuni, con formale atto di diffida, un termine perentorio per l'adempimento»;
tale prescrizione è inaccettabile nella forma e nella sostanza, anche perché si utilizza la figura del prefetto contro i piccoli comuni in una regione, come la Sardegna, dove i prefetti dovrebbero svolgere altre azioni e non certo quelle indicate in modo inopportuno nella circolare del Ministero dell'interno;
si invitano i prefetti a comunicare tempestivamente al Ministero l'elenco dei «comuni destinatari delle diffide, e i termini rispettivamente assegnati, avendo cura, alla scadenza degli stessi, di comunicare gli esiti dell'attività di diffida ed in particolare i persistenti inadempimenti, corredati da adeguata, documentata illustrazione delle rispettive situazioni riscontrate»;
l'utilizzo quasi punitivo dei prefetti stride con la difficile situazione vissuta dai piccoli comuni, in particolare quelli delle zone interne e delle aree svantaggiate, già destinatari di pesanti tagli nei trasferimenti, nei servizi essenziali e vittime di attentati da parte della criminalità;
in Sardegna l'esercizio obbligatorio in forma associata delle funzioni fondamentali, mediante unioni o convenzioni, da parte dei comuni, può essere effettuata solo dopo l'approvazione della legge di riforma delle autonomie locali, giacché questa è una materia sulla quale la regione ha competenza primaria;
al di là del fatto tecnico, la circolare del Ministero è irricevibile dal punto di vista politico, perché si accanisce contro i piccoli comuni e i loro sindaci che sono l'ultimo e, a volte unico, presidio istituzionale;
i sindaci dei piccoli comuni che secondo il disegno del Ministero dovrebbero essere diffidati, sono gli stessi che in Sardegna subiscono attentati, svolgono l'azione amministrativa mettendo a repentaglio la loro vita, senza indennità e riconoscimenti di alcun tipo, spesso sacrificando la propria professione per il bene della collettività e il benessere delle comunità;
non si riscontra altrettanta celerità quando i sindaci dei piccoli comuni, in particolare quelli sardi, invitano il Ministero dell'interno, a seguito dei disagi presenti nei territori, a trovare formule, risorse e strumenti ai sindaci per arginare il malessere –:
se non ritengano opportuno emanare una nuova circolare che tenga conto delle particolari condizioni in cui vivono i piccoli comuni della Sardegna che potranno adempiere all'obbligo dell'esercizio in forma associata delle funzioni fondamentali, mediante unioni o convenzioni, soltanto, dopo l'approvazione della legge di riforma delle autonomie locali, giacché questa è una materia sulla quale la regione ha competenza primaria;
se non ritengano inopportuno utilizzare la figura del prefetto secondo le modalità indicate nella suddetta circolare, soprattutto verso chi reclama dallo Stato maggiori attenzioni, strumenti e servizi in territori abbandonati e in cui i sindaci sono peraltro vittime di attentati e gravi intimidazioni che limitano fortemente il libero esercizio della loro azione amministrativa;
quali iniziative intendano adottare per assicurare ai comuni una proroga del termine entro il quale esercitare in forma associata le funzioni fondamentali, mediante unioni o convenzioni, tenendo conto della particolare situazione di incertezza che attraversano gli enti locali;
quali misure intenda assumere affinché le attività di adempimento dei comuni in, materia di esercizio di funzioni siano concordate, anche nella tempistica, con l'Associazione nazionale comuni d'Italia e ridefinite dalla Conferenza Stato-città e autonomie locali. (4-07670)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):comune
autonomia
vittima