ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07267

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 415 del 26/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 26/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 26/10/2020
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 26/10/2020
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 26/10/2020
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 26/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE delegato in data 26/10/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 26/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07267
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Lunedì 26 ottobre 2020, seduta n. 415

   RAMPELLI, BELLUCCI, FRASSINETTI, MOLLICONE e BUCALO. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   gli asili nido e le scuole dell'infanzia sono uno strumento fondamentale per l'educazione dei nostri bambini/e e di sostegno alle famiglie; è noto, peraltro, che l'accesso a servizi socio-educativi, soprattutto nella prima infanzia, è in grado di incidere sulla riduzione delle disuguaglianze e sull'aumento delle opportunità di «mobilità sociale»;

   nonostante ciò, la politica degli ultimi anni ha contribuito alla «demolizione» del sistema integrato pubblico/privato e l'attuale perdurante emergenza sanitaria da Covid rischia di portare a termine questo «lavoro»: molte scuole private e pubbliche paritarie hanno già chiuso, e per quelle che sono rimaste aperte, accogliendo migliaia di bambini/e tra 3 mesi e 6 anni dopo cinque mesi di chiusura obbligata e rette non pagate, la situazione è drammatica; e, si sa, una scuola non si rimpiazza facilmente, né si ricostruisce in un giorno;

   come documenta il sito www.noisiamoinvisibili.it, sono già 70 le scuole paritarie che hanno dichiarato fallimento e 3.082 gli alunni che hanno dovuto trovare una collocazione nelle scuole statali, con un costo, a carico dello Stato, di oltre 26 milioni di euro;

   anche per sostenere questa drammatica situazione, il «decreto Rilancio» (decreto n. 34 del 2020) ha stanziato 300 milioni di euro, di cui 180 milioni per l'infanzia e gli asili privati e 120 milioni per le scuole primarie e secondarie paritarie, fino ai 18 anni; soldi che, non va dimenticato, i gestori degli istituti scolastici, con eccezionale sforzo, hanno già speso per assicurare la riapertura in sicurezza delle scuole, nel rispetto della normativa anti-Covid;

   secondo fonti di stampa, a settembre 2020 la ministra Azzolina avrebbe finalmente firmato il decreto per l'erogazione dei citati contributi, a fronte del quale gli Uffici scolastici regionali hanno potuto avviare la complessa macchina burocratica che ripartisce le risorse alle scuole sulla base degli alunni iscritti;

   il condizionale è d'obbligo perché l'esperienza insegna che, da quando il decreto viene firmato, all'accreditamento effettivo delle risorse possono passare anche 3-4 mesi ed è quello che, purtroppo, sembra stia succedendo, seppure a macchia d'olio sul territorio nazionale: in alcune regioni, a fine ottobre 2020 non risultano, infatti, ancora pervenuti alle scuole paritarie, agli asili nido e alle scuole per l'infanzia i contributi spettanti;

   non è chiaro se i fondi siano fermi presso le direzioni scolastiche regionali, se i fondi destinati alle scuole dell'infanzia e agli asili nido, sia convenzionati che privati, siano stati erogati ai comuni che non li hanno ancora trasferiti alle strutture interessate; ma è certo che se tale situazione fosse confermata e dovesse protrarsi ancora, in molti casi i soldi arriveranno quando ormai molti di questi istituti avranno chiuso definitivamente;

   in un quadro così grave, il rischio effettivo è una enorme perdita di servizi educativi per la fascia di età 0-6 e un danno incalcolabile alle famiglie, ai bambini/e e ai professionisti che vi operano;

   i soldi ci sono e non devono restare solo sulla carta, altrimenti sarà stato tutto inutile –:

   se i fatti di cui in premessa corrispondano al vero e per quali motivazioni i fondi stanziati dal cosiddetto «decreto Rilancio» non siano stati ad oggi accreditati agli asili nido e alle scuole dell'infanzia private e pubbliche paritarie aventi diritto;

   quali immediate iniziative di competenza intenda assumere per sanare questa grave situazione e vigilare sull'effettiva e tempestiva messa a disposizione dei citati istituti scolastici delle risorse spettanti, senza disuguaglianze territoriali, anche attraverso controlli ispettivi per verificare che i fondi stanziati dallo Stato siano impiegati in maniera corretta, a garanzia del diritto effettivo di istruzione e della parità scolastica di cui alla legge n. 62 del 2000.
(4-07267)