ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07251

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 415 del 26/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: ZOFFILI EUGENIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 26/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/10/2020
Stato iter:
26/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/01/2021
VARIATI ACHILLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 26/01/2021

CONCLUSO IL 26/01/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07251
presentato da
ZOFFILI Eugenio
testo di
Lunedì 26 ottobre 2020, seduta n. 415

   ZOFFILI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   è di lunedì 19 ottobre 2020 la notizia dell'ennesima rivolta scoppiata all'interno del centro di accoglienza allestito presso l'hotel Pagi nel comune di Predda Niedda, a Sassari, dove sono isolati in quarantena ben 67 ospiti della struttura risultati positivi al Covid-19;

   già la settimana precedente gli immigrati ospitati nel centro erano insorti per sottrarsi alla misura di isolamento prescritta a seguito del contatto dei medesimi con soggetti contagiati dal virus e avevano cominciato a lanciare in segno di protesta vari oggetti, olio e vernice sulla strada, oltre a pretendere altri tamponi per verificare immediatamente la loro positività al virus;

   successivamente i risultati dei test effettuati hanno confermato i contagi, ma gli ospiti, tutti asintomatici, non hanno voluto a questo punto accettare il responso delle analisi e hanno provocato un'altra violenta rivolta all'interno della struttura;

   come riportato dalla stampa, per sedare la protesta sono dovuti intervenire gli agenti della questura di Sassari in tenuta antisommossa, grazie ai quali si è infine riportata la situazione alla calma;

   come già evidenziato nell'atto di sindacato ispettivo n. 4-07089, depositato dall'interrogante subito dopo la segnalazione dei primi casi accertati all'interno della struttura di Predda Niedda, la decisione dell'attuale Governo di distribuire gli immigrati che giungono illegalmente sulle coste della Sardegna tra diversi comuni dell'isola e in strutture del tutto inadeguate sta creando gravissimi problemi di ordine pubblico e di sicurezza sanitaria sia per le forze dell'ordine che per la popolazione, ulteriormente aggravati dall'emergenza causata dalla pandemia;

   quanto accaduto presso il centro di accoglienza di Predda Niedda non è purtroppo un caso isolato, come dimostrano le numerose rivolte e sommosse provocate dagli immigrati anche in altri centri di accoglienza e che le cronache riportano ormai quotidianamente –:

   cosa sia effettivamente accaduto al centro di accoglienza di Predda Niedda e quale sia la situazione ora al suo interno quali iniziative intenda assumere affinché nella struttura siano garantite tutte le misure e le precauzioni necessarie a scongiurare il ripetersi di episodi simili a quello esposto in premessa e ad assicurare il rispetto delle misure di profilassi per il contenimento del virus Covid-19.
(4-07251)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 26 gennaio 2021
nell'allegato B della seduta n. 457
4-07251
presentata da
ZOFFILI Eugenio

  Risposta. — Con riferimento alle vicende segnalate nell'atto di sindacato ispettivo in esame si rappresenta quanto segue.
  In merito al centro di accoglienza per migranti «Pagi», sito in via Predda Niedda, a Sassari – cui si fa riferimento nell'interrogazione – si rappresenta che i primi segni di protesta da parte dei cittadini stranieri ivi ospitati sono iniziati la mattina del 5 ottobre 2020, quando all'interno della struttura si andava diffondendo la notizia che alcuni di essi erano positivi al COVID-19.
  La contestazione – attuata chiudendo il cancello principale con un lucchetto, allo scopo di sollecitare le autorità competenti a sottoporre quanto prima tutti gli ospiti del centro ad accertamenti sanitari – si è protratta fino alle 12,30 dello stesso giorno ed è cessata allorquando sono state date ai manifestanti rassicurazioni sul fatto che tali accertamenti si sarebbero svolti nella giornata seguente.
  Una volta giunti gli esiti degli accertamenti sanitari, eseguiti sui 68 migranti presenti, è emersa la positività al Covid-19 di 59 di essi e la negatività dei restanti 9. Questi ultimi sono stati trasferiti presso un'altra struttura locale, denominata Pime2.
  Alle persone risultate positive è stata imposta la quarantena con sorveglianza attiva, con il divieto di lasciare la predetta struttura senza la prescritta autorizzazione.
  A seguito di tale episodio, con emissione di apposita ordinanza, sono stati disposti dei servizi di vigilanza dinamica che hanno coinvolto le varie forze di polizia, con frequenti passaggi e soste davanti alla struttura in questione.
  Un'ulteriore protesta presso il medesimo centro è stata messa in atto dalle ore 19 alle 20 circa del 19 ottobre 2020, quando 13 ospiti risultati positivi anche al secondo
test, ritenendo tale risultato non attendibile, hanno chiesto di poter uscire liberamente dal centro.
  Grazie all'opera di mediazione svolta dagli operatori della Polizia di Stato, intervenuti con il coordinamento della Prefettura di Sassari, la protesta è subito cessata e il centro ha ripreso le ordinarie attività.
  La prefettura di Sassari, nel riferire che gli operatori intervenuti nei vari episodi hanno indossato i previsti dispositivi di protezione individuale (Dpi) e il casco U-Bot quale ulteriore dispositivo di protezione personale da indossare in particolari situazioni operative, ha specificato che il predetto equipaggiamento, in ragione dell'emergenza epidemiologica, è da tempo a disposizione degli operatori in servizio di controllo del territorio.
  Alla data odierna, presso il centro di accoglienza Pagi sono ospitati 45 migranti che risultano ora tutti negativi al Covid-19.
  Dopo i fatti del 19 ottobre 2020, la Prefettura di Sassari ha adottato 7 decreti di revoca delle misure di accoglienza a causa dei comportamenti in violazione del regolamento interno e dei provvedimenti dell'autorità sanitaria tenuti dagli ospiti. La locale Questura ha comunicato che non si sono più registrate presso la struttura in argomento turbative all'ordine e alla sicurezza pubblica tali da richiedere l'intervento delle Forze dell'ordine.
  Su un piano più generale, infine, si assicura che per quanto attiene alle misure attuate per contenere la diffusione del virus Covid-19, il Ministero dell'interno con diverse circolari ha sollecitato gli enti gestori delle strutture di accoglienza, di primo e di secondo livello, e dei centri di trattenimento al rispetto delle disposizioni per il contenimento dell'epidemia; in tale ottica è stato richiesto di garantire un'adeguata informazione ai migranti sui comportamenti da seguire, sia attraverso i mediatori culturali che con apposite informative scritte.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Achille Variati.