ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07240

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 414 del 22/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: LONGO FAUSTO
Gruppo: MISTO-POPOLO PROTAGONISTA-ALTERNATIVA POPOLARE (AP)-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI)
Data firma: 22/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 22/10/2020
Stato iter:
17/02/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/02/2021
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/02/2021

CONCLUSO IL 17/02/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07240
presentato da
LONGO Fausto
testo di
Giovedì 22 ottobre 2020, seduta n. 414

   LONGO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   negli ultimi 13 anni il numero di coloro che vanno via dall'Italia è aumentato del 70,2 per cento e gli iscritti all'Aire, cioè l'anagrafe degli italiani residenti all'estero, sono passati da poco più di 3,1 milioni a quasi 5,3 milioni;

   la ripresa delle emigrazioni di cittadini italiani è da attribuire in parte alle difficoltà del mercato nazionale del lavoro, soprattutto per i giovani e le donne e, presumibilmente, anche al mutato atteggiamento nei confronti del vivere in un altro Paese che induce i giovani più qualificati a investire con maggiore facilità il proprio talento in Paesi esteri;

   sussiste, e si sta assistendo, ad una nuova evoluzione positiva e produttiva tra le istituzioni italiane e l'associazionismo italiano all'estero, in linea con le nuove esigenze e i fabbisogni che emergono dalle comunità italiane nel mondo;

   purtroppo, alcune volte le esigenze delle comunità italiane non sono tenute in debita considerazione, l'ultimo caso è quello dell'associazione italo-brasiliana San Francesco di Paola che il 29 settembre 2020 ha ricevuto dalle autorità consolari di Belo Horizonte una notifica recante l'ingiunzione a sgomberare, entro trenta giorni, la «Casa Italia» di Juiz de Fora, nello Stato federato del Minas Gerais, costruita oltre 80 anni fa dalla comunità italo-brasiliana locale;

   sono state immediate le rimostranze della comunità italiana avverso la procedura di messa all'asta della «Casa Italia»; il presidente dell'associazione, Paulo Monteiro de Barros, ha chiesto formalmente l'interessamento del Ministro degli affari esteri della Repubblica del Brasile;

   è evidente lo scoramento di tutta la comunità italiana avverso tale decisione che rischia di creare una crepa profonda nei saldi legami culturali tra gli italo-brasiliani e l'Italia. Tra l'altro, ai vertici del Minas Gerais e del Governo del Brasile si trovano due italo-brasiliani –:

   quali siano state le effettive ragioni che hanno indotto le autorità consolari italiane ad avviare la procedura di messa all'asta della Casa Italia;

   se il Ministro interrogato non ritenga, proprio alla luce dei dati esposti in premessa, avviare un nuovo progetto di valorizzazione della comunità italo-brasiliana, facendone un centro di promozione del «Made in Italy» in senso lato, coinvolgendo in tal modo anche i nuovi talenti italiani che per varie ragioni vivono e lavorano all'estero.
(4-07240)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 17 febbraio 2021
nell'allegato B della seduta n. 458
4-07240
presentata da
LONGO Fausto

  Risposta. — In questi anni l'immobile Casa d'Italia, sito nel Comune di Juiz de Fora, nello stato brasiliano di Minas Gerais, è stato utilizzato dalla locale Associazione dei connazionali per meritorie attività di promozione della lingua e cultura italiana, ma — secondo quanto indicato dagli uffici amministrativi di questo Ministero — in parte anche per attività di carattere commerciale per le quali risulta essere stato corrisposto alcun canone concessorio o di locazione al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
  Alla decisione di mettere l'edificio all'asta si era arrivati anche per altre considerazioni, quali il possibile, elevato introito per lo Stato ed anche il timore che l'edificio, in quanto non più utilizzato a fini istituzionali, potesse essere escluso dall'esenzione fiscale prevista ai sensi della Convenzione di Vienna del 1963 sulle Relazioni consolari, e quindi tassato dalle autorità brasiliane, con un aggravio di costi per l'erario italiano.
  In definitiva, se da un punto di vista strettamente amministrativo la decisione di avviare la procedura di asta era conforme alle disposizioni normative, ho ritenuto che la preliminare interlocuzione con la collettività residente potesse essere meglio sviluppata, anche con riferimento ad alcuni aspetti su titoli di proprietà e criteri di utilizzo. Tanto che, quando ho ricevuto numerose ed allarmate segnalazioni da parte di connazionali dopo la pubblicazione del bando di gara, ho promosso un approfondimento della questione alla Farnesina, in esito al quale la competente direzione generale il 14 ottobre 2020 ha deciso di sospendere la procedura di asta pubblica per la vendita dell'immobile per procedere ad ulteriori e definitivi approfondimenti, nella consapevolezza del significato storico, umano e culturale che la Casa d'Italia di Juiz de Fora riveste per l'importante comunità residente nello Stato di Minas Gerais.
  

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.