ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05626

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 269 del 22/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: GALLO RICCARDO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 22/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 22/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05626
presentato da
GALLO Riccardo
testo di
Martedì 22 luglio 2014, seduta n. 269

   RICCARDO GALLO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la problematica del «credit crunch», com’è ben noto, rappresenta la così detta chiusura, anche parziale, del «rubinetto» del credito e si realizza quando le banche, per vari motivi, erogano meno finanziamenti alle imprese ovvero quando prestano somme di denaro applicando tassi d'interesse sempre più elevati;
   anche la Corte dei conti nel documento «Le prospettive della finanza pubblica dopo la Legge di stabilità», si è espressa su questa grave problematica. Secondo i magistrati contabili, il credit crunch proseguirà anche nel corso di tutto il 2014, mettendo a rischio una ripresa che in Italia è purtroppo è molto più difficoltosa – e lontana – rispetto agli altri paesi. Per la Corte dei conti, infatti, tra le maggiori incognite che offuscano il quadro economico nazionale «non sembra esservi tanto il rischio di un aumento dei tassi, quanto la mancata trasmissione al settore reale delle condizioni di abbondante liquidità che si riscontrano sul mercato finanziario»;
   oggi l'atteggiamento sempre più ostruzionistico degli istituti di credito rappresenta uno dei problemi più gravi che caratterizzano il sistema economico nazionale, tanto più se rapportato ai disagi già enormi e ben noti che purtroppo affliggono il Mezzogiorno e la Sicilia in particolare;
   l'interrogante evidenzia come la Sicilia, infatti, secondo recentissimi dati presenti il grado di disagio imprenditoriale più alto, collocandosi nettamente al di sopra della media italiana (52,9), con un punteggio pari a 64,2;
   secondo le odierne analisi di mercato, inoltre, a far da zavorra alla Sicilia concorre il sensibile calo delle imprese attive (-6,48 per cento dall'inizio della crisi), abbinato a una profonda recessione: dal 2008 al 2013 sono andati persi 11,6 punti;
   è divenuto oggi improrogabile un impegno concreto emergere tutte quelle situazioni che, per un eccesso di discrezionalità a favore degli istituti di credito, rischiano di portare al fallimento le imprese. L'80 per cento delle imprese siciliane ha sottolineato, tramite le associazioni di categoria che la situazione che la situazione è ormai divenuta insostenibile;
   ad oggi, purtroppo, aziende sane, che hanno commesse e che in linea teorica potrebbero svolgere la propria attività, versano viceversa gravi in gravi difficoltà, soprattutto a causa dell'atteggiamento delle banche;
   i dati sulle chiusure e i fallimenti delle imprese in Sicilia ha raggiunto livelli drammatici: ogni giorno 15 imprese chiudono;
   a ciò, peraltro, l'interrogante aggiunge la purtroppo nota problematica del ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione; la gran parte delle aziende siciliane, infatti, ha rapporti lavorativi con la pubblica amministrazione e oggi si trova schiacciata tra due fuochi: da un lato gli enti pubblici che non pagano e dall'altro le banche che tagliano il credito;
   ad avviso dell'interrogante, pertanto, diventa assolutamente necessario e improrogabile un impegno concreto da parte del Ministro interrogato, anche alla luce delle nuove posizioni di apertura in tal senso da parte della Banca centrale europea affinché si faccia parte attiva per un rapporto di leale collaborazione tra imprese e sistema bancario, con particolare riguardo al Mezzogiorno e nello specifico alla Sicilia –:
   quali iniziative urgenti e necessarie intenda intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, nei riguardi del sistema bancario italiano affinché quest'ultimo riveda i propri parametri di affidamento del credito e diventi uno strumento concreto utile al rilancio dell'economia nazionale e non un ulteriore limite;
   se non ritenga opportuno infine, nell'ambito delle proprie competenze, avviare iniziative di dialogo sul tema con istituti di credito e mondo bancario, al fine di invertire l'odierno atteggiamento diffidente se non ostruzionistico di quest'ultimo nei confronti dell'affidamento di credito alle piccole e medie imprese, con le conseguenze finora ottenute di ulteriore aggravio dell'economia nazionale e locale, in riferimento soprattutto al Mezzogiorno e alla Sicilia, situazione che purtroppo ad oggi rappresenta il vero dramma del nostro Paese. (4-05626)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

fallimento

credito industriale

finanziamento dell'impresa

sviluppo industriale

banca

ente pubblico

piccole e medie imprese