ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05552

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 336 del 07/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: EHM YANA CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 07/05/2020
Stato iter:
24/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/07/2020
SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/07/2020

CONCLUSO IL 24/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05552
presentato da
EHM Yana Chiara
testo di
Giovedì 7 maggio 2020, seduta n. 336

   EHM. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il Centro di permanenza per rimpatrio (Cpr) a Macomer in Sardegna, ex casa circondariale e chiusa dal 2014 per mancato rispetto dei parametri minimi stabiliti dalla legge, ha subìto dei lavori di adeguamento per poter riaprire come Cpr ed è operativo dal 20 gennaio 2020 con circa 100 posti disponibili;

   il 30 aprile 2020 un 28enne del Benin, rinchiuso dal 3 febbraio 2020, si è buttato dal muro di cinta per protesta. Il ragazzo è stato trasportato dall'elisoccorso dopo la caduta ed è stato successivamente riportato nel Cpr a Macomer;

   il ragazzo è arrivato in Italia nel 2015, attraverso la Libia e per quattro anni è stato richiedente asilo, accolto nel Centro di accoglienza straordinaria (Cas) di Cargeghe e Porto Pozzo-Santa Teresa. Fonti giornalistiche riportano che l'estremo gesto è stato compiuto dopo che il giudice di pace ha respinto per la terza volta la domanda di rilascio, imponendo al ragazzo a restare nel Cpr per un altro mese ancora;

   il Cpr di Macomer è stato acclamato dai politici sardi proprio per fungere da deterrente per gli sbarchi degli harraga, i giovani che dall'Algeria giungono con i barchini nelle coste della Sardegna sud-occidentale. Gli stessi infermieri che operano all'interno del centro hanno denunciato le difficili condizioni di vivibilità nel Cpr: lesioni, aggressioni, episodi di autolesionismo, almeno un tentativo di suicidio. Gli abitanti di Macomer sentono frequentemente gli interventi delle ambulanze del 118 che si dirigono verso il Centro, spesso nelle ore notturne;

   la gestione del Cpr è affidata alla Ors Italia s.r.l., già al centro di polemiche sulla negativa accoglienza di un centro in Austria, tenuto in condizioni disumane, secondo una denuncia di Amnesty International, e anche oggetto di un'inchiesta giornalistica –:

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Ministro interrogato per salvaguardare le condizioni di salute del giovane migrante e degli altri detenuti presenti nella struttura;

   se ritenga necessario un intervento ministeriale per verificare le condizioni di vivibilità sociosanitarie ed il rispetto dei diritti dei «trattenuti».
(4-05552)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 24 luglio 2020
nell'allegato B della seduta n. 379
4-05552
presentata da
EHM Yana Chiara

  Risposta. — Con riferimento ai quesiti posti dall'interrogante, in relazione all'atto di sindacato ispettivo in oggetto, si rappresenta quanto segue.
  In primo luogo occorre evidenziare come nel Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) di Macomer, recentemente reso operativo al termine dei lavori di riqualificazione, siano state eseguite tutte le opere necessarie per garantire la sicurezza e l'incolumità degli ospiti.
  Le forze di polizia e gli enti preposti' monitorano costantemente affinché siano garantite le misure necessarie in grado di assicurare il pieno rispetto dei diritti fondamentali della persona, anche in considerazione della provenienza degli ospiti, della loro fede religiosa, del loro stato di salute fisica e psichica, nonché dell'eventuale presenza di situazioni.di vulnerabilità.
  Per quanto concerne specificamente la Ors Italia s.r.l., ente gestore del CPR di Macomer, riconducibile alla multinazionale ORS, si evidenzia che la società ha partecipato alla gara europea a procedura aperta telematica, indetta con determina a contrarre del prefetto di Nuoro in data 1° febbraio 2019, per l'affidamento dell'appalto dei servizi di gestione e funzionamento del Centro, per una ricettività iniziale di 50 posti elevabili a 100, risultandone aggiudicataria a conclusione della relativa procedura e all'esito delle verifiche di rito esperite, su base documentale, dalla commissione di gara circa il possesso dei requisiti e delle competenze richiesti dal bando.
  In merito poi allo specifico episodio riportato nell'interrogazione, occorso il 30 aprile 2020 a un giovane trattenuto originario del Benin, precipitato dal muro di cinta del centro, si informa che, all'esito degli accertamenti svolti, è stato rilevato che l'accaduto sarebbe riconducibile non già alle ipotizzate generali condizioni di malessere all'interno del centro, quanto piuttosto all'estremizzazione dimostrativa di un disagio strettamente legato a vicende personali della vittima dell'incidente, purtroppo comuni a quella di tanti irregolari non aventi titolo al soggiorno in Italia.
  Il migrante era in attesa di rimpatrio dal 3 febbraio 2020, in forza di un provvedimento di espulsione per motivi di ordine e sicurezza pubblica emesso dal prefetto della provincia di Sassari.
  Secondo quanto riferito dalla questura di Nuoro, nella mattinata del 30 aprile, dopo aver ricevuto comunicazione dell'ordinanza emessa dal giudice di pace di Macomer di rigetto dell'istanza di revoca dell'espulsione, con contestuale proroga del trattenimento per ulteriori 30 giorni, il giovane è tornato negli alloggi del centro e si è arrampicato a una finestra nel tentativo di raggiungere il tetto, sostenendosi con la sola forza delle braccia. Avvicinatosi al muro di cinta esterno, ha perso la presa ed è caduto a terra.
  Il ragazzo è stato immediatamente soccorso dal personale preposto alla vigilanza, coadiuvato dal personale sanitario della società di gestione.
  Subito dopo è intervenuto il locale servizio 118, che ha ritenuto necessario il supporto dell'elisoccorso per il suo trasporto presso l'ospedale civile di Sassari.
  Il ferito è stato quindi sottoposto ai necessari accertamenti sanitari, sulla base dei quali i medici, verificata l'assenza di rischi per la sua incolumità, lo hanno dimesso il giorno stesso.
  Per quanto riguarda le condizioni di vita e di sicurezza nel centro, si comunica che il 7 marzo 2020 la struttura è stata visitata da una delegazione del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, durante la quale la stessa si è trattenuta con i migranti ospiti della struttura e con il personale della ORS Italia s.r.l. Non risulta siano emerse censure o osservazioni relativamente all'adeguatezza della struttura, anche sotto il profilo organizzativo, né sono stati rilevati segnali di particolare disagio o di progettualità negative da parte della comunità ospitata.
  Premesso quanto sopra, si assicura, in ogni caso, che l'attenzione sul tema da parte del Ministero dell'interno resterà comunque elevata e che tutti gli interlocutori istituzionali coinvolti, in una complessa e costante sinergia con l'ente gestore, continueranno a garantire con impegno e professionalità il funzionamento della struttura e il rispetto di elevati standard di sicurezza per gli ospiti e per i tanti operatori impegnati.
  A conferma di quanto sopra si comunica che, a seguito dell'avvenuta attivazione del centro in data 20 gennaio 2020, con decreto prefettizio del 25 giugno 2020, è stato costituito l'organismo di monitoraggio sul CPR di Macomer previsto dall'«Accordo per la promozione della sicurezza integrata» stipulato nel 2018 tra il Ministero dell'interno e la regione autonoma della Sardegna.
  L'organismo in esame è costituito da un rappresentante della regione, della prefettura, del comune di Macomer e dell'ente gestore del CPR, con lo scopo di vigilare sull'andamento delle attività svolte nel centro, assicurando il raccordo con il territorio, in un'ottica di prevenzione e garanzia delle generali condizioni di sicurezza dei migranti trattenuti e degli operatori.
  

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo Sibilia.