Legislatura: 18Seduta di annuncio: 328 del 21/04/2020
Primo firmatario: RIBOLLA ALBERTO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 21/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 21/04/2020 COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 21/04/2020 DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA LUIS ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 21/04/2020 FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 21/04/2020 GRIMOLDI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 21/04/2020 PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 21/04/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 21/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 12/10/2020 DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/10/2020
CONCLUSO IL 12/10/2020
RIBOLLA, BILLI, COMENCINI, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, FORMENTINI, GRIMOLDI e PICCHI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
in Germania e nella fattispecie a Monaco, è ormai sempre più raro trovare generi alimentari italiani sia nei supermercati che dai grossisti;
la vocazione internazionale della città non fa certo pensare a una diminuita domanda di prodotti italiani: i negozianti lamentano uno scarso approvvigionamento dovuto perlopiù ai controlli interminabili alle frontiere;
i generi alimentari, come la pasta, sono introvabili, mentre sugli scaffali cominciano a farsi largo la «simil mozzarella» e altri prodotti dall'italian sounding, dei quali il nostro Paese ha già in passato dovuto contestare la commercializzazione;
il mancato approvvigionamento dall'Italia lascia ampi margini di mercato agli altri Paesi e molti supermercati hanno cambiato assortimento, puntando su prodotti italiani non Dop –:
se e quali iniziative, alla luce della situazione esposta in premessa, il Governo intenda adottare per limitare i danni causati all'esportazione di generi alimentari italiani in Germania, eventualmente anche adottando una campagna di corretta informazione sui prodotti italiani in rapporto al dilagare della pandemia da Covid-19.
(4-05305)
Risposta. — All'inizio della crisi sanitaria, tra fine febbraio e inizio marzo 2020, per l'effetto combinato di una corsa all'accaparramento di generi alimentari e di temporanei disagi alla circolazione delle merci, in particolare riguardanti quelle italiane dirette verso il nord Europa attraverso il passo del Brennero, si sono verificate temporanee discontinuità di approvvigionamento, tra cui quelle segnalate dall'interrogante nelle maggiori strutture della grande distribuzione in alcune aree della Germania.
Gli iniziali e circoscritti problemi di approvvigionamento segnalati hanno riguardato per la maggior parte generi alimentari durevoli quali ad esempio pasta e sughi. L'iniziale panico provocato dalla pandemia ha fatto registrare, in Germania, aumenti nell'acquisto di pasta di oltre il 75 per cento. In reazione ai vincoli al transito di merci al Brennero, il Governo ha messo in campo una azione politico-diplomatica immediata e incisiva tanto su Vienna — erano le limitazioni austriache a creare i colli di bottiglia al valico — che presso la Commissione dell'Unione europea. Tale azione ha visto in prima linea il Ministero degli affari esteri e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Le criticità ai transiti di merci si sono risolte rapidamente, tanto che i flussi hanno iniziato a normalizzarsi già nella metà dello scorso marzo.
Sentiti al riguardo anche l'Ufficio di Berlino dell'Agenzia Ice, la Camera di commercio italiana a Monaco e alcuni grandi grossisti di prodotti agro alimentari italiani in Germania, si ha conferma che non si sono più riscontrate carenze allo scaffale. Al contrario, la maggior parte dei grossisti italiani che operano in Germania sta lavorando a pieno ritmo da settimane ed è stata messa nelle condizioni di recuperare la lieve flessione registrata nella fase più acuta dell'emergenza pandemica. In questo momento la situazione registrata nelle maggiori strutture della Grande distribuzione organizzata è tornata pienamente alla normalità e non sono riportati casi di penalizzazioni di prodotti italiani.
I dati export che l'ufficio Ice ha raccolto (Trade Data Monitor – primo trimestre 2020) sono in realtà di segno positivo. Essi registrano non solo una tenuta dell'export di prodotti agroalimentari italiani verso la Germania ma addirittura un aumento medio del 10 per cento. A titolo di esempio, il settore lattiero-caseario appare particolarmente in attivo con crescite importanti di tutte le principali famiglie di prodotto (mozzarella +9.8 per cento, grattugiati +11,4 per cento, grana e parmigiano +5.8 per cento, altri freschi +23 per cento);
La propensione al consumo di prodotti italiani appare peraltro assecondata dalle catene di grande distribuzione tedesche, con alcune delle quali (KadeWe, Edeka) l'ufficio ICE sta finalizzando promozioni di prodotti agroalimentari italiani su larga scala. La rete tedesca si è infatti dimostrata molto collaborativa e aperta ad avviare campagne promozionali in favore del made in Italy alimentare. Anche la Camera di commercio italiana a Monaco sta organizzando iniziative promozionali mirate ed «in presenza» sul settore agroalimentare di alta gamma, in collaborazione con la filiale tedesca di Eataly a Monaco.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Manlio Di Stefano.