ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05013

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 239 del 04/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 04/06/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 04/06/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05013
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Mercoledì 4 giugno 2014, seduta n. 239

   CIRIELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   allarme e preoccupazione stanno suscitando le insistenti notizie, riportate dai maggiori organi di stampa locali e nazionali, in merito alla annunciata riforma della legge n. 84 del 1994 recante «Riordino della legislazione in materia portuale»;
   tale ipotesi di riforma, nell'articolare una riduzione delle autorità portuali, sembrerebbe prevedere anche l'abolizione dell'autorità portuale di Salerno e il suo accorpamento autorità portuale di Napoli;
   se confermata, porterebbe a un danno ingiustificato e irreparabile per il porto di Salerno, che si conferma il più consistente sistema-impresa della provincia, anche per numero di occupati;
   in particolare, il porto di Salerno si caratterizza per due importanti indici di eccellenza: il primo riguarda le quantità di merci movimentate per metro quadro, per il quale è tra primi in Italia e tra i primi in Europa; il secondo è relativo all'efficienza nella realizzazione delle opere pubbliche;
   a conferma di ciò, basti considerare che il porto di Salerno ha impegnato in pochi anni oltre 200 milioni di euro per la realizzazione d'infrastrutture portuali, oggi già agibili, ai quali vanno aggiunti altri 75 milioni di euro per la realizzazione del grande progetto, che ha conseguito anche il via libera dell'Unione europea per l'utilizzo dei fondi già disponibili;
   si tratta di un sistema portuale che alimenta annualmente le casse dello Stato per oltre 13 miliardi, tra iva e accise, e che oggi viene messo in discussione, venendo ingiustamente additato come un onere più che una risorsa;
   tale dato, peraltro, è in controtendenza rispetto all'allarme lanciato dalla Corte dei conti che evidenzia, relativamente alle opere gestite da altre autorità portuali, marcati profili di criticità, consistenti, in particolare, nei ritardi accumulati nell'attuazione degli interventi di riqualificazione infrastrutturale, per un totale pari a circa 1.500 miliardi di euro, una parte dei quali non risulta conclusa a oltre un decennio dall'adozione degli atti di programmazione;
   pur volendo condividere la diagnosi sui mali della portualità italiana e, pertanto, l'esigenza di una razionalizzazione e un migliore impiego delle autorità portuali, certamente appare sbagliata la soluzione proposta, che non sembra rispondere ad alcuna ratio di funzionalità;
   una riforma in tal senso, infatti, dovrebbe basarsi su un sistema di premialità che valorizzi le performance di funzionamento degli scali e tenga conto delle singole peculiarità dei territori;
   inaccettabile appare, pertanto, l'ipotesi che il porto di Salerno possa essere accorpato e gestito dalla autorità di Napoli, dove andrebbero a coesistere due realtà portuali totalmente disomogenee per storia, valori, tipologia di mercato, organizzazione operativa, dinamica di crescita, snellezza burocratica, capacità realizzativa, condivisione di intenti e obiettivi;
   rappresentando, poi, Salerno una parte dell'Italia che funziona, non si comprende quale vantaggio potrebbe mai portare alla soluzione dei problemi infrastrutturali del Paese l'abolizione della autorità portuale di Salerno; né si comprende secondo quale criterio verrebbero scelte le autorità portuali da mantenere;
   l'attuale legge n. 84 del 1994, se applicata senza deformazioni patologiche e liberata dai lacci di una soffocante burocrazia, è una legge che consente alla portualità di crescere e alle imprese di svilupparsi, creare valore aggiunto e occupazione;
   essa stessa, tra l'altro, già contiene le indicazioni per costituire o, come già previsto all'articolo 6, commi 8 e 10, ridurre il numero dei porti sede di autorità portuale, in presenza di volumi di traffico insufficienti e, senza dubbio, questo non è il caso dell'autorità portuale di Salerno;
   la legge n. 84 del 1994 può certamente essere sottoposta a interventi di manutenzione ed è certamente auspicabile che autorità portuali appartenenti alla stessa regione o ad aree limitrofe attivino tra di loro percorsi virtuosi di coordinamento, ma senza stravolgere l'impianto legislativo e certamente senza accorpare porti che svolgono attività rilevanti;
   ciò aggraverebbe e non risolverebbe i problemi della portualità, con maggiore burocrazia, complicazione delle procedure, minore capacità reattiva rispetto al mercato, svilimento delle iniziative imprenditoriali e occupazionali, mancata competitività;
   a parere dell'interrogante, non è il numero delle autorità portuali, né la legge n. 84 del 1994, che rimane un'ottima legge, a generare gli endemici problemi della portualità italiana, ma la patologia con la quale sono stati spesso contaminati i criteri di gestione e funzionalità delle autorità, venendo meno allo spirito corretto che animò la formulazione della legge –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative ritenga opportuno adottare per scongiurare il rischio di una riforma che comporti l'abolizione della autorità portuale di Salerno e l'accorpamento all'autorità di Napoli. (4-05013)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1994 0084

GEO-POLITICO:

NAPOLI - Prov,CAMPANIA, SALERNO,SALERNO - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

politica occupazionale

impianto portuale

revisione della legge

utilizzazione degli aiuti