ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05011

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 239 del 04/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: ZANIN GIORGIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VENTRICELLI LILIANA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2014
ZAPPULLA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2014
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2014
TARTAGLIONE ASSUNTA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2014
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2014
TARANTO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2014
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 04/06/2014
Stato iter:
08/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/09/2015
GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/09/2015

CONCLUSO IL 08/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05011
presentato da
ZANIN Giorgio
testo di
Mercoledì 4 giugno 2014, seduta n. 239

   ZANIN, VENTRICELLI, ZAPPULLA, TERROSI, TARTAGLIONE, TARICCO, TARANTO e TENTORI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   l'Unione europea è un'istituzione fondamentale che, dalla sua creazione ad oggi, ha influenzato in modo crescente la vita quotidiana dei cittadini. Infatti da tempo le scelte che vengono prese a Bruxelles hanno un ruolo penetrante nel nostro ordinamento interno, sia attraverso atti legislativi vincolanti sia per mezzo di atti di soft law;
   nonostante ciò i cittadini italiani (e non solo) risultano essere scarsamente informati sulle politiche europee e sui provvedimenti che vengono presi dalle istituzioni europee;
   nel 2010, sul tema della disinformazione dei cittadini degli Stati Membri, il Parlamento europeo nella sessione di Strasburgo del 7 settembre 2014 ha votato una relazione su «giornalismo e nuovi media» intesa a creare una sfera pubblica in Europa. Nel testo si «incoraggia gli Stati membri a includere la copertura dell'Unione europea al momento di determinare il mandato delle emittenti del servizio pubblico». Ed ancora si sottolinea che «le emittenti del servizio pubblico nazionale e regionale abbiano una particolare responsabilità nell'informare il pubblico circa le politiche UE»;
   nel 2012, secondo i dati statistici dell'Osservatorio di Pavia relativi delle reti Rai sulla presenza delle notizie sull'Unione Europea, nelle edizioni di prima serata il TG1 ha parlato di Europa solo per il 7,3 per cento, il TG2 per 6,9 per cento e il più «virtuoso» TG3 per il 9,3 per cento;
   in particolare dalla ricerca dell'Osservatorio di Pavia emerge che gli argomenti affrontati nel periodo 2011-2012 sono: politiche economiche e crisi (72,2 per cento); questioni interne a uno stato (10,0 per cento); politiche pubbliche e normative (7,1 per cento); politica estera e relazioni internazionali (4,6 per cento); diritti (3,5 per cento); rapporti tra stati (1,1 per cento); governance UE (0,7 per cento); attività rappresentative (0,2 per cento); identità e radici (0,1 per cento); altro (0,5 per cento);
   inoltre nel 2010 la dirigenza Rai ha cancellato dal palinsesto di Rai 3 la rubrica di informazione settimanale «Buongiorno Europa», la quale, nata dalla redazione del TgR Rai di Milano nel 1991, offriva un'analisi degli argomenti d'attualità con una prospettiva internazionale grazie anche al contributo dei corrispondenti Rai dalle capitali europee, costituendo una delle pochissime finestre informative dedicate esclusivamente all'Europa nel servizio pubblico di informazione italiano;
   la Rai è tra le 11 emittenti che hanno fondato il consorzio europeo Euronews e tra i primi cinque azionisti, detenendo il 20 per cento circa delle quote societarie. Il canale, che presenta nel suo palinsesto diverse rubriche relative all'attualità europea ed è stato scelto dall'Unione europea per supportarla nella missione di pubblico servizio, in Italia viene trasmesso su Rai 1 solo dalle ore 6:00 alle 6:30, mentre va in toto sul satellite Astra, Hot Bird, Sky e Tivù Sat, sul sito web dell'emittente e su quello delle dirette Rai, ma non va in onda sul digitale terrestre, privando evidentemente la maggioranza dei cittadini di un servizio di informazione fondamentale;
   le raccomandazioni fatte dal Parlamento europeo nel 2010, rendono opportuno che la programmazione del servizio radiotelevisivo pubblico sia argomentato in modo più qualificato, assicurando ai cittadini una più ampia e adeguata informazione europea, a partire da quella legata alle attività dell'Unione;
   è necessario inserire nel nuovo contratto di servizio spazi di approfondimento, affinché vengano messe a disposizione dei telespettatori maggiori informazioni sulle politiche europee;
   data la partecipazione societaria della Rai, sarebbe altresì necessario introdurre il canale Euronews nel pacchetto del digitale terrestre –:
   se nell'ambito del nuovo contratto di servizio, si intenda prevedere espressamente che un certo numero di ore siano destinate a una programmazione dedicata all'Unione europea consentendo il conseguimento degli obiettivi descritti in premessa. (4-05011)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 8 settembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 477
4-05011
presentata da
ZANIN Giorgio

  Risposta. — In riferimento all'atto in esame, la RAI ha rappresentato quanto segue.
  In coerenza con il ruolo che la Rai svolge in qualità di concessionaria per lo svolgimento del servizio pubblico di radiodiffusione, ed in osservanza delle disposizioni previste nel contratto di servizio 2010-2012, attualmente ancora in vigore in regime di prorogatio un particolare livello di attenzione viene dedicato alle tematiche europee e all'attività svolta dalle istituzioni europee.
  La Rai richiama, a tal riguardo, quanto previsto nel vigente contratto di servizio in ordine agli impegni assunti di «promuovere la diffusione dei principi costituzionali e la consapevolezza dei diritti di cittadinanza e la crescita del senso di appartenenza dei cittadini italiani all'Unione europea» (articolo 2, comma 3, lettera o)), di fornire «un'informazione di carattere internazionale accompagnata da un approfondimento qualificato dei temi trattati e un'informazione sulle attività e il funzionamento dell'Unione Europea» (articolo 9, comma 2, lettera a)) e di «realizzare trasmissioni finalizzate a promuovere la conoscenza dell'Unione europea» (articolo 9, comma 2, lettera b)).
  In osservanza di quanto sopra, la Rai afferma di dedicare ampio spazio alle politiche europee, e al conseguente dibattito che ne scaturisce e che coinvolge politici, professori, tecnici ed esperti delle varie materie, oltre che nella consueta informazione dei notiziari anche nelle rubriche giornalistiche di approfondimento che affrontano tali argomenti, come ad esempio Tg1 Economia, Tgr Piazza Affari, Tgr RegionEuropa, Punto Europa ecc.
  L'impegno aziendale a fornire tale tipo di informazione si riscontra anche in programmi di approfondimento quali, a titolo esemplificativo, Unomattina e Porta a Porta su Rai1, 2Next e Virus su Rai2, Ballarò su Rai3.
  Per quanto concerne il canale Euronews, la Rai sostiene che, pur non essendo ricompreso tra quelli facenti parte dell'offerta complessiva Rai sul digitale terrestre, esso è visibile sul portale Rai.tv e sulla piattaforma satellitare Tivùsat di cui ogni utente in regola col pagamento del canone può dotarsi.
  Per quanto riguarda infine l'opportunità che nel nuovo contratto di servizio si preveda un rafforzamento della programmazione dedicata all'Unione europea, si evidenzia che la necessità di promuovere la conoscenza dell'Europa e dell'Unione europea nonché dello scenario internazionale è fra le linee guida propedeutiche al rinnovo del contratto nazionale di servizio per il triennio 2013-2015, approvate con delibera 587/12/CONS dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
  Anche la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei sistemi radiotelevisivi, nell'ambito del parere formulato sullo schema del nuovo contratto di servizio Rai ancora in via di definizione, si è espressa nel senso che nel palinsesto delle tre reti generaliste siano riservati adeguati spazi e contenitori giornalistici all'informazione sulle attività, fra l'altro, dell'Unione europea, illustrando le tematiche con linguaggio accessibile a tutti.
Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economicoAntonello Giacomelli.

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