ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04858

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 314 del 03/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 02/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/03/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04858
presentato da
FASSINA Stefano
testo di
Martedì 3 marzo 2020, seduta n. 314

   FASSINA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   Vibac Group è un'azienda multinazionale produttrice di pellicole e nastri adesivi. Ha cinque impianti operativi in Italia e a gennaio 2020 la proprietà ha ufficializzato con una lettera la volontà di chiudere lo stabilimento di Mercatale a Vinci, mettendo a rischio 120 posti di lavoro;

   si tratta di un annuncio che arriva dopo l'accordo sul rilancio dell'azienda dello scorso anno e l'investimento da oltre due milioni di euro per l'acquisto di una nuova linea produttiva. Anche nove anni fa, infatti, l'azienda (allora Syrom) rischiò la chiusura, scongiurata grazie all'intervento del gruppo leader nel settore del packaging adesivo con altri quattro stabilimenti in Italia (ad Alessandria, Termoli, L'Aquila e Potenza), uno acquisito recentemente in Serbia, due in Canada e uno in Sud Africa;

   il 23 gennaio 2020 lavoratori hanno trovato i cancelli chiusi, produzione cessata e messa in mobilità di 120 persone;

   i lavoratori e le loro famiglie, insieme alle organizzazioni sindacali e all'intera comunità coinvolta, si stanno battendo da settimane per impedire la chiusura;

   i lavoratori e i sindacati avevano avuto sentori di problemi leggendo i bilanci e, infatti, l'8 gennaio avevano chiesto un incontro all'azienda. Risulta all'interrogante che da parte aziendale, non solo, non vi è stata alcuna risposta alla richiesta di incontro dei sindacati, ma è stata inviata la lettera di licenziamento collettivo per i 120 lavoratori dello stabilimento di Vinci, nella quale si specifica la volontà di non percorrere nessuna strada verso ammortizzatori sociali o organizzativi per scongiurarne la chiusura. Un atto unilaterale che, ad avviso dell'interrogante, calpesta la dignità dei lavoratori;

   da fonti di stampa si apprende che l'azienda avrebbe deciso di delocalizzare la produzione di Vinci nello stabilimento serbo, su cui sarebbero stati effettuati recenti investimenti. Se queste notizie fossero confermate, saremmo di fronte all'ennesimo caso di delocalizzazione produttiva per fini di riduzione di costo del lavoro e di messa in competizione di lavoratori della stessa multinazionale dei vari stabilimenti;

   quanto sta avvenendo alla Vibac di Vinci è l'ennesima dimostrazione della necessità che il nostro Paese si doti di una efficace politica industriale, di un sistema che valorizzi le relazioni sindacali di qualità e di misure di protezione sociale che non lascino soli i lavoratori a fronte di scelte aziendali unilaterali –:

   se non ritengano di dover convocare con urgenza un tavolo di crisi per la Vibac di Vinci e quali iniziative intendano intraprendere affinché vengano garantiti i livelli occupazionali dell'azienda.
(4-04858)