ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04838

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 313 del 27/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: FICARA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/02/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 27/02/2020
Stato iter:
14/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/10/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 14/10/2020

CONCLUSO IL 14/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04838
presentato da
FICARA Paolo
testo di
Giovedì 27 febbraio 2020, seduta n. 313

   FICARA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   numerose sono state, negli ultimi anni, le tensioni registrate all'interno dell'istituto circondariale di Siracusa, in contrada Cavadonna: episodi di risse tra detenuti, detenuti che hanno tentato di dar fuoco alle celle, aggressioni al personale, persino alcuni casi di suicidio, l'ultimo dei quali registrato il 26 dicembre 2019, come si apprende da notizie di stampa locale;

   il 24 gennaio 2020 l'interrogante si è recato in visita ispettiva presso l'istituto. Dall'interlocuzione con il comandante di polizia penitenziaria, il direttore e un'educatrice è emersa la seguente situazione: l'attuale pianta organica del reparto consta di 1 funzionario al reparto a fronte di 3, 10 ispettori a fronte di 15, nessun sovrintendente a fronte di 15 previsti, 165 agenti a fronte di 207;

   l'istituto, ad oggi, ospita 663 detenuti, di cui oltre la metà del circuito alta sicurezza, a fronte di una capienza di 539, risultando il secondo in termini di sovraffollamento dopo la casa circondariale Pagliarelli di Palermo;

   la carenza di personale di polizia penitenziaria è una delle maggiori criticità, anche se, come spiegato dal comandante, a una prima lettura della pianta risulterebbe un sovradimensionamento; questo deriva dal fatto che nella stessa, all'interno della forza operativa, viene non correttamente conteggiato il nucleo traduzioni, che va invece scorporato;

   a fronte di 40 sottufficiali ne risulterebbero presenti 9; anche il direttore lamentava difficoltà nella gestione del quotidiano, non essendo affiancato da un vicedirettore, che non sarebbe previsto nella nuova pianta;

   la grave carenza nel ruolo dei sottufficiali sarebbe accentrata dall'attivazione di 5 sale di videoconferenza che necessiterebbero di un sottufficiale, ufficiale di polizia giudiziaria, con mansione di ausiliario del giudice;

   la circostanza che l'organico di polizia penitenziaria sia così gravemente sottodimensionato determina condizioni di stress intollerabile per gli agenti e si ripercuote sulle condizioni di vita dei detenuti, atteso che sono insufficienti anche i mezzi per effettuare le traduzioni. Il nucleo traduzioni provinciale, infatti, serve 3 istituti (casa circondariale Siracusa, casa di reclusione Augusta, casa di reclusione Noto), con una popolazione detenuta di oltre 1.300 unità;

   a fronte di 6 educatori ne risulterebbero presenti 4;

   quanto all'assistenza sanitaria, è presente h24 solo un medico, nessun infermiere;

   i detenuti con problemi di tossicodipendenza e quelli affetti da patologie di tipo psichiatrico necessiterebbero di maggior supporto, a fronte di un servizio dell'Asp di 4 ore settimanali;

   altra criticità è stata rappresentata all'interrogante riguardo al servizio «nuovi giunti», riorganizzato con una vecchia circolare ministeriale del 1987 e nuove linee di indirizzo nel 2007, a fronte delle quali alcuni esperti psicologi ex articolo 80 della legge n. 354 del 1975 in servizio presso gli istituti in elenco sulle circolari sarebbero transitati nel ruolo di psicologo al servizio sanitario regionale, garantendo una copertura maggiore nello specifico presso gli istituti di Palermo e Catania, cosa che, a fronte delle stesse necessità esplicate dall'educatrice, che ad oggi riferisce che il numero dei nuovi giunti è sicuramente cresciuto, non sarebbe avvenuto presso l'istituto di Siracusa;

   strutturalmente, le criticità riguardano infiltrazioni d'acqua piovana in quasi tutti i locali, l'inagibilità di 2 (su 4) sale adibite ai colloqui, l'impianto solare termico, installato grazie ai finanziamenti dell'Unione europea, che non ha mai funzionato, e le strutture destinate al sostegno del benessere del personale, palestra, campo da tennis, campo di calcio, in stato di abbandono –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione descritta in premessa e quali urgenti iniziative intenda assumere in relazione alle criticità rappresentate, posto che ciascuna di esse contribuisce a creare seri rischi in termini di sicurezza e, nello specifico, se e in che termini si intenda potenziare il servizio «nuovi giunti» anche nell'istituto circondariale di Siracusa.
(4-04838)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 408
4-04838
presentata da
FICARA Paolo

  Risposta. — In relazione ai quesiti sollevati dall'interrogante nell'atto di sindacato ispettivo in esame relativo ad aspetti di criticità della casa circondariale di Siracusa, si rappresenta quanto segue.
  Relativamente agli eventi critici sommariamente menzionati in premessa dall'interrogante, si evidenziano di seguito i più salienti.
  In data 24 dicembre 2019 il detenuto Lisochenko Aleksandre è stato rinvenuto esanime dal personale in servizio; il ristretto, approfittando della mansione lavorativa di inserviente scale agenti, aveva compiuto un gesto estremo, impiccandosi all'inferriata del cancello posto a sbarramento della locale terrazza del blocco 50.
  Il personale di polizia penitenziaria ha dato immediatamente l'allarme e lo ha liberato dal cappio; sopraggiunto il medico di turno con l'infermiera, sono stati effettuati senza esito ripetuti tentativi di rianimazione; è stato dunque constatato il decesso del Lisochenko.
  Allo stato, si è in attesa degli esiti dell'indagine ispettiva condotta dal locale provveditorato, volta ad accertare circostanze, modalità e cause del decesso.
  In data 24 gennaio 2020 il detenuto Ismaini Zakaria, mentre si trovava all'interno della camera di pernottamento, ha appiccato il fuoco appoggiando al cancello il materasso, le coperte e le lenzuola.
  Vedendo fuoriuscire le fiamme, il personale addetto alla vigilanza si è immediatamente recato immediatamente dinanzi alla camera ed ha fatto uscire il detenuto per metterlo in sicurezza.
  È stato dunque dato l'allarme e, con l'utilizzo dell'estintore, si è proceduto a spegnere l'incendio, mentre i detenuti venivano fatti uscire dalla sezione fino a cessata emergenza. Il personale intervenuto è stato visitato e giudicato in buone condizioni generali senza giorni di prognosi. Il detenuto è stato sanzionato con 15 giorni di esclusione dalle attività in comune e, in data 27 gennaio 2020 è stato trasferito per motivi di sicurezza alla casa di reclusione di Palermo.
  Per completezza, si evidenzia che nel biennio 2019-2020, sino alla data del 22 marzo 2020 (data dell'ultima rilevazione), è stato comunicato dall'istituto siracusano il seguente totale di eventi critici:
  Anno 2019: tot. 514;
  Anno 2020: tot. 103.
  Alla data del 10 aprile 2020 presso la casa circondariale di Siracusa erano presenti 548 detenuti (di cui 334 appartenenti al circuito alta sicurezza), rispetto a una capienza regolamentare pari a 532 posti disponibili; alla medesima data si è dunque rilevato un indice percentuale di affollamento pari al 103,01 per cento in linea con quello medio regionale (98,5 per cento) e inferiore a quello medio nazionale (119,6 per cento).
  Il reparto destinato alla prima accoglienza è composto di 9 camere detentive, ciascuna di 12 metri quadri nel quale, alla stessa data, risultano allocati 16 detenuti.
  Da una verifica dell'apposito applicativo, risulta che ciascun ristretto ha a disposizione uno spazio di vivibilità adeguato agli standard minimi stabiliti dalla Corte europea dei diritti dell'uomo; nella fattispecie, 425 detenuti risultano avere a disposizione uno spazio di vivibilità superiore ai 4 metri quadri mentre, i restanti 123 ristretti risultano fruire di spazi compresi tra i 3 e i 4 metri quadri.
  Per completezza si evidenzia che, a seguito delle rivolte occorse nella notte fra il 9 e il 10 marzo 2020, è stato disposto che i nuovi giunti dalla libertà, fino a nuove disposizioni, siano condotti presso altri istituti della regione, attesa l'inagibilità del reparto detentivo cosiddetto «Blocco 50».
  Per quanto riguarda il trattamento delle persone affette da patologie mentali, si fa presente che il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, nel corso degli anni, ha intrapreso diverse iniziative tese alla realizzazione di azioni integrate con le regioni e le aziende sanitarie locali per la predisposizione di percorsi graduali di intervento. Ad oggi, in tutti gli istituti penitenziari è assicurata la presenza di uno psichiatra o di un servizio psichiatrico, diversamente articolato in base alla tipologia dell'istituto e ai bisogni di salute della popolazione detenuta ivi ristretta.
  L'obiettivo perseguito è di individuare, possibilmente fin dall'ingresso, le persone con disagio, con patologia psichiatrica o con rischio suicidano, per attivare immediate azioni di sostegno e concordare con l'azienda sanitaria locale gli interventi sanitari, sociali, psicologici, educativi, culturali e informativi di cui il detenuto può usufruire nell'ambito penitenziario, in continuità con il territorio, ovvero all'esterno, per il reinserimento nei contesti sociali di appartenenza.
  Inoltre, in uno o più istituti penitenziari di ogni regione, è in stato di avanzata realizzazione il piano di attivazione di poli psichiatrici regionali, denominati «Articolazioni per la tutela della salute mentale» (Atsm), finalizzati alla cura e accertamento delle infermità psichiche degli imputati, condannati e internati, anche ai fini dell'adozione, da parte delle autorità giudiziarie, degli eventuali successivi provvedimenti volti al ricovero di tali pazienti in apposite strutture dotate di assistenza psichiatrica intensificata, interne ai penitenziari o esterne.
  Le Atsm garantiscono l'accoglienza e la presa in carico dei disturbi mentali delle persone detenute che abbiano manifestato disagio psichico e per le quali, almeno temporaneamente, l'allocazione in sezione ordinaria sia considerata dai sanitari non opportuna; ovvero, il ricovero e la cura delle persone con infermità psichica sopravvenuta nel corso della misura detentiva,
ex articolo 148 del codice penale, e di quelle condannate a pena diminuita per vizio parziale di mente, ex articolo 111, comma 5 e 7 del decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000; infine, l'accertamento delle infermità psichiche di cui all'articolo 112 del decreto del Presidente della Repubblica.
  Ad oggi, le articolazioni per la tutela della salute mentale sono previste in 35 istituti penitenziari; nella regione Sicilia sezioni destinare ad Atsm sono presenti presso la casa circondariale di Palermo Pagliarelli e la casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto (sezione destinata alla sola detenzione femminile).
  Per completezza, si evidenzia che presso la casa circondariale di Siracusa l'assistenza ai detenuti con emergenze di natura psichiatrica è garantita dall'Asp con specialisti che fanno ingresso in istituto due volte a settimana.
  La presa in carico della tossicodipendenza in carcere è stata la prima area di intervento sanitario trasferita alle regioni. Infatti, fin dall'inizio degli anni novanta il Testo unico n. 309/90 ha affidato ai servizi sanitari territoriali esterni — S.e.r.t. — l'assistenza e la cura dei soggetti tossicodipendenti in stato di detenzione.
  Successivamente, la riforma della sanità penitenziaria ha previsto il transito della tossicodipendenza alle regioni, ancor prima del trasferimento di tutte le altre funzioni di sanità penitenziaria.
  Pertanto, a far data dal 1° gennaio 2000, la tossicodipendenza è transitata al servizio sanitario nazionale in applicazione dell'articolo 8, comma 1, del decreto legislativo n. 230 del 1999; i servizi per le tossicodipendenze delle aziende sanitarie locali sono attivi in tutti gli istituti penitenziari.
  Nell'ottica degli interventi in favore della salute delle persone tossicodipendenti detenute all'interno degli istituti penitenziari, l'amministrazione agisce comunque in sinergia con il servizio sanitario nazionale.
  In linea con le indicazioni contenute nelle convenzioni delle Nazioni Unite, le attività che si svolgono all'interno dei penitenziari sono orientate alla ricerca di soluzioni esterne per i detenuti tossicodipendenti in possesso dei requisiti giuridici per l'ammissione a programmi ambulatoriali presso i Sert o presso le comunità terapeutiche, sia in misura cautelare, sia nella forma della misura alternativa alla detenzione.
  Su tale solco, negli anni 2014-2015 sono stati sottoscritti dal Ministro della giustizia protocolli di intesa con le regioni Campania, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Sicilia e Lombardia.
  Altri due protocolli erano stati firmati dall'ex Ministro Cancellieri con l'Emilia Romagna la Toscana.
  Tali intese sono finalizzate a consolidare la collaborazione interistituzionale tra questa Amministrazione, gli enti locali e la magistratura di sorveglianza per realizzare le previsioni costituzionali in materia di reinserimento delle persone in esecuzione penale, dedicando una particolare attenzione a quei soggetti che, a causa della loro condizione di tossicodipendenza, necessitano di speciali percorsi riabilitativi, rieducativi e di reinserimento sociale e lavorativo.
  Per completezza, si evidenzia che presso la casa circondariale di Siracusa è previsto un servizio di assistenza medica h 24 (8 medici e 9 infermieri) e un presidio per le tossicodipendenze.
  Relativamente alla riferita carenza del personale del corpo in servizio presso la casa circondariale di Siracusa, si evidenzia la seguente situazione:
  Ruolo Direttivo: Forza Amministrata: 2; Forza Presente 2;
  Ruolo Ispettori: Forza Amministrata: 14; Forza Presente: 15;
  Ruolo Sovrintendenti: Forza Amministrata: 2; Forza Presente: 2;
  Ruolo Agenti/Assistenti: Forza Amministrata: 205; Forza Presente: 228;
  TOTALE: Forza Amministrata: 223; Forza Presente: 247.
  Ai dati numerici complessivi vanno aggiunte n. 33 unità distaccate in entrata e n. 9 unità distaccate in uscita. Pertanto, al netto delle entrate e delle uscite, risultano effettivamente presenti un totale di n. 271 unità.
  Relativamente al comparto dirigenziale e funzioni centrali, si premette che, a seguito del processo di riforma recato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 giugno 2015, n. 84, l'amministrazione penitenziaria è stata protagonista di rilevanti trasformazioni organizzative, che hanno comportato una complessa opera di riorganizzazione e riallocazione delle risorse nonché molteplici criticità gestionali.
  In particolare, il citato regolamento ha previsto, in attuazione del piano di
spending review e di vincoli normativi vigenti, un'ulteriore riduzione delle dotazioni organiche, prevedendo, per il personale delle aree funzionali, un contingente organico di 4.689 unità, e, per le qualifiche dirigenziali, un contingente complessivo di 345 unità.
  Corre l'obbligo segnalare in merito che la carenza organica del ruolo dei dirigenti penitenziari necessita di urgenti soluzioni di intervento, in considerazione dei compiti e responsabilità attribuite ai citati dirigenti dall'ordinamento della camera dirigenziale penitenziaria, recepito con il decreto legislativo n. 63 del 2006. Tale ruolo registra infatti, allo stato, una scopertura pari al 19,33 per cento con una presenza effettiva di 254 dirigenti a fronte di una previsione organica di n. 300 unità.
  Si rappresenta, inoltre, che, in relazione al
turnover per le cessazioni dal servizio nel decorso anno, questa amministrazione, il 27 gennaio 2020, ha chiesto l'autorizzazione alla Presidenza del Consiglio dei ministri-dipartimento per la funzione pubblica all'elevazione di 3 posti relativi al concorso per dirigenti penitenziari, che sarà emanato ai sensi dell'articolo 1, comma 308, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
  Passando dalla realtà nazionale a quella relativa alla casa circondariale di Siracusa, si evidenzia che l'unico posto dirigenziale previsto dai decreti ministeriali 2 marzo 2016 e 22 settembre 2016 (direttore titolare) risulta coperto.
  Riguardo alla situazione dei funzionari giuridico pedagogici, si osserva che, a fronte di un organico previsto di 5 unità, ne risultano assegnate 3 ed effettivamente presenti 4, in virtù di un distacco in entrata (per mandato elettorale).
  Inoltre, giova segnalare che l'azione dell'area pedagogica dell'istituto viene supportata con l'invio di un'ulteriore unità per uno/due giorni a settimana.
  Quanto alla riferita insufficienza di mezzi per effettuare traduzioni, risulta che il parco auto a disposizione del Nucleo traduzioni e piantonamenti dell'istituto di Siracusa consta di complessivi 22 automezzi, così suddivisi:
  n. 1 autobus destinato al trasporto detenuti (attivo, nuova dotazione);
  n. 9 furgoni per il trasporto detenuti (n. 8 attivi, dei quali n. 3 di nuova dotazione e n. 1 guasto, in attesa di ricevere fondi);
  n. 3 autovetture allestimento nucleo radiomobile (nuova dotazione);
  n. 2 motocicli allestimento nucleo radiomobile (guasti, in attesa di ricevere fondi);
  n. 2 autovetture servizio ordinario (attive, nuova dotazione);
  n. 1 furgone per il trasporto del personale (guasto, in attesa di ricevere fondi);
  n. 4 furgoni per il trasporto cinofili (attivi, dei quali n. 1 di nuova dotazione).
  A far data dal 29 febbraio 2020 la direzione ha avviato la procedura di dismissione dei seguenti automezzi del corpo destinati ai servizi delle traduzioni:
  n. 1 autobus trasporto detenuti;
  n. 2 furgoni trasporto detenuti;
  n. 2 autovetture allestimento nucleo radiomobile;
  2 autovetture servizio ordinario.
  Il Nucleo provinciale traduzioni e piantonamenti di Siracusa può disporre, inoltre, di ulteriori n. 8 automezzi assegnati in istituti della stessa provincia (casa di reclusione di Augusta e casa di reclusione di Noto), suddivisi come segue:
  n. 2 furgoni per il trasporto detenuti;
  n. 2 autovetture allestimento nucleo radiomobile;
  n. 4 autovetture servizio ordinario.
  Per completezza, si segnala che il parco automezzi della regione Sicilia consta di n. 203 automezzi destinati ai servizi di competenza dei locali Nuclei, suddivisi come segue:
  n. 8 autobus per il trasporto del personale;
  n. 119 furgoni per il trasporto detenuti (n. 88 attivi e n. 31 guasti);
  n. 66 autovetture allestimento nucleo radiomobile (n. 55 attive e n. 11 guaste);
  n. 10 motocicli allestimento nucleo radiomobile (n. 6 attivi e n. 4 guasti).

  La consistenza di mezzi del Nucleo traduzioni e piantonamenti dell'istituto di Siracusa, rapportata a quella disponibile sul territorio regionale, dunque, non integra una speciale criticità rispetto a quelle riscontrabili in altri istituti, anche tenuto conto che dei 1.176 detenuti presenti (alla data del 12 marzo 2020) negli istituti della provincia di Siracusa (casa circondariale di Siracusa, casa di reclusione di Noto, casa di reclusione di Augusta), una percentuale elevata è in espiazione di pena non richiede, pertanto, l'approntamento di significativa mole di servizi di competenza del locale Nucleo.
  In ordine alle riferite criticità strutturali, causate dalle infiltrazioni d'acqua piovana, si rappresenta che è in corso una progettazione, da parte dei tecnici del locale Provveditorato, finalizzata al rifacimento dell'impermeabilizzazione delle coperture dell'istituto.
  Si evidenzia, altresì, che ingenti danni sono stati arrecati dalla popolazione detenuta nel corso della protesta intrapresa nella notte tra il 9 e il 10 marzo 2020 nel Reparto cosiddetto «Blocco 50», sia all'interno delle camere di pernottamento sia presso i locali di disimpegno ad esse adiacenti; inoltre si registrano danni anche presso la «cucina centrale detenuti» e al sistema di allarme esterno.
  Relativamente al servizio «nuovi giunti», la locale direzione ha reso noto che, sebbene i criteri indicati dalla circolare 6 giugno 2007 di questo dipartimento prevedano presso l'istituto l'attivazione di tale servizio in favore dei soggetti provenienti dalla libertà, di fatto l'assessorato regionale alla salute non ne consente il suo funzionamento, avendo previsto alcuno psicologo per tale presidio.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.