ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02656

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 280 del 16/04/2024
Firmatari
Primo firmatario: GHIRRA FRANCESCA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 16/04/2024


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 16/04/2024
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02656
presentato da
GHIRRA Francesca
testo di
Martedì 16 aprile 2024, seduta n. 280

   GHIRRA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   all'indomani di una prima visita al Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) sito a Macomer avvenuta in data 23 marzo 2024 e della visita del 2 aprile 2024 successiva al grave incendio propagatosi nella struttura la notte del 25 marzo 2024, il giorno 15 aprile 2024 l'interrogante, esercitando le proprie prerogative parlamentari, si è recata per la terza volta presso il Cpr di Macomer per una visita alla struttura e ai trattenuti, accompagnata da cinque collaboratori con competenze diverse, tutti necessari per svolgere al meglio le attività ispettive;

   giunti all'ingresso della struttura, il personale adibito all'accettazione ha interdetto l'ingresso ai citati collaboratori, in quanto non muniti di un formale contratto di collaborazione con la sottoscritta parlamentare;

   va considerato che tale condotta appare, a parere dell'interrogante, in evidente contrasto con il diritto del parlamentare ad accedere, ai sensi dell'articolo 67, comma 2, dell'Ordinamento penitenziario, ai Cpr con accompagnatori di sua scelta, che lo coadiuvano nell'esercizio del suo ufficio senza alcuna previa autorizzazione;

   la prassi di negare ai parlamentari l'accesso ai Cpr con al seguito esperti della società civile è stata stigmatizzata dalla sentenza, Tar Sicilia n. 02360/2019, pubblicata il 15 ottobre 2019, la quale ha ribadito il principio secondo cui l'articolo 67 della legge penitenziaria si applica anche ai Cpr e che «Il tenore letterale della disposizione di legge sopraindicata appare chiaramente escludere qualsiasi margine di discrezionalità in capo all'amministrazione penitenziaria e prefettizia sulla richiesta di accesso agli istituti penitenziari e ai centri di permanenza per i rimpatri così da concentrare in capo al parlamentare un diritto soggettivo perfetto all'accesso, includente anche “coloro che [lo] accompagnano [...] per ragioni del loro ufficio”»;

   l'articolo 19, comma 3, del decreto-legge n. 13 del 2017 prevede, che «Nei centri di cui al presente comma si applicano le disposizioni di cui all'articolo 67 della legge 26 luglio 1975, n. 354», estendendo l'applicazione dell'articolo 67 della legge sull'Ordinamento penitenziario anche ai Cpr, equiparando il diritto di accesso a questi ultimi a quello in carcere, applicazione poi confermata anche dall'articolo 7 della Direttiva recante «Criteri per l'organizzazione dei centri di permanenza per i rimpatri», adottata con decreto del Ministero dell'interno in data 19 maggio 2022;

   sussiste quindi un diritto soggettivo perfetto dei parlamentari ad accedere ai sensi dell'articolo 67, comma 2, legge sull'Ordinamento penitenziario, a qualsivoglia Cpr e/o istituto penitenziario, con accompagnatori di propria scelta che lo coadiuvino nell'esercizio dell'ufficio senza alcuna preventiva autorizzazione;

   inoltre, la giustizia amministrativa è intervenuta diverse volte per affermare l'accessibilità degli enti di tutela delle persone straniere nei Cpr (sentenze Tar Sicilia n. 2169/2020, Tar Piemonte n. 360/2020, Tar Sardegna n. 838/2021, oltre a Tar Sicilia n. 2473/2021 sull'hotspot di Lampedusa e Consiglio di Stato ordinanza n. 74/2022 sulle zone di transito aeroportuali), arrivando recentemente espressamente ad affermare che la prefettura, o meglio il Ministero non possa fermarsi alla mera valutazione delle norme statutarie delle associazioni che richiedono l'accesso, dovendo verificare in concreto l'attività di tutela svolta dal soggetto che richiede l'accesso. In ogni caso le amministrazioni devono condurre un'adeguata istruttoria sulle motivazioni della richiesta e un eventuale motivato rifiuto (Tar Lombardia, sentenza 2 gennaio 2023, n. 1) –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della vicenda di cui in premessa; quali iniziative, intenda intraprendere al fine di rendere effettivo il diritto del parlamentare di accedere con i propri collaboratori al seguito presso le strutture denominate Cpr; se il Governo non intenda adoperarsi per garantire dentro i Cpr il rispetto dei diritti umani.
(4-02656)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di lavoro

diritti umani

diritto penitenziario