ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02532

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 118 del 14/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 14/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 14/11/2013
MINISTERO DELL'INTERNO 14/11/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 09/01/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02532
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Giovedì 14 novembre 2013, seduta n. 118

   CAPARINI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la finanza locale è stata caratterizzata, nel corso di questi ultimi anni, da un importante processo di riforma diretto a dare attuazione al principio dell'autonomia finanziaria degli enti territoriali, superando così il sistema di finanza derivata al fine di consentire una maggiore attribuzione di autonomia di entrata e di spesa ai comuni, e che tale finalità è stata perseguita dalla legge 5 maggio 2009, n. 42, di attuazione del federalismo fiscale, anche se il processo oggi appare ancora incompleto, non avendo ancora trovata piena definizione alcuni elementi determinanti per la ridefinizione degli assetti fiscali;
   la mancata finalizzazione del processo di revisione federalista si è intrecciata con la contemporanea adozione di numerosi provvedimenti normativi adottati negli ultimi due anni da parte del Governo finalizzati ad abbassare gli elevati livelli di spesa pubblica e concentratesi soprattutto sugli enti locali, e sui comuni in particolare;
   le riduzioni sono state operate secondo un approccio orizzontale, senza cioè valutare adeguatamente le virtuose gestioni degli enti locali, e il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, ha disposto la riduzione delle risorse destinate ai comuni per un importo pari a 2 miliardi e 250 milioni di euro per l'anno 2013;
   gli amministratori locali si stanno muovendo in quadro normativo estremamente variabile ed incerto, tanto che il Governo ha già posticipato più volte il termine per l'approvazione dei bilanci preventivi 2013;
   i comuni devono altresì far fronte alle difficoltà legate al rispetto dei vincoli imposti dal patto di stabilità interno il quale impone agli enti il raggiungimento di un obbiettivo di saldo finanziario per il concorso dell'ente stesso al contenimento dei saldi di finanza pubblica, e il procedimento per la determinazione di tale saldo risulta particolarmente gravoso;
   dal 1o gennaio 2013, così come stabilito dalla legge di stabilità 2012, l'applicazione dei vincoli di finanza pubblica è stata ampliata anche ai comuni con una popolazione tra i 1.000 e i 5.000 abitanti, così che agli attuali 2.300 enti circa soggetti al patto di stabilità interno si aggiungeranno almeno altri 3.800 enti di dimensioni più ridotte;
   i vincoli imposti dal patto di stabilità interno hanno negative ricadute sulle spese di investimento, dal momento che l'utilizzo del principio di competenza mista costringe gli enti a posticipare il pagamento di queste spese garantendo così il saldo prestabilito e la conseguente riduzione delle medesime spese di investimento, nonostante queste voci siano tra le più importanti per la ripresa economica;
   i limiti imposti dal patto di stabilità, infatti, così come previsto dalla norma vigente, peggiorano ulteriormente la già complessa situazione economica, soprattutto quelle delle piccolo e medie imprese, impedendo ai comuni che pure hanno in bilancio disponibilità finanziarie, di sostenere la ripresa economica;
   la riduzione delle risorse a favore dei comuni, congiuntamente all'obbligo del rispetto delle regole del patto di stabilità, costringe in tal modo le amministrazioni locali ad operare manovre di riequilibrio di bilancio basate sulla riduzione delle uscite di conto capitale, la riduzione degli investimenti e il blocco dei pagamenti;
   l'obbligo di rispettare i vincoli del patto di stabilità non appare coerente con il contesto economico, e anzi gli strumenti più efficaci per fronteggiare la crisi economica sono proprio rappresentati dalle spese di investimento che, rispetto alle spese in conto corrente, rappresentano un volano per l'economia potendo determinare una crescita più sostenibile economicamente;
   Così come sostenuto anche da numerose associazioni di categoria economiche ed industriali, sono proprio le opere pubbliche realizzate nei comuni di dimensioni più ridotte a creare quel positivo effetto moltiplicatore sul sistema economico, determinando effetti positivi derivanti da una distribuzione più efficiente e diffusa sul territorio –:
   se non si ritenga opportuno, in virtù dell'attuale e grave situazione economico-finanziaria e delle pesanti restrizioni ai quali gli enti locali sono costretti, di valutare la possibilità di assumere iniziative per rivedere completamente le modalità con le quali viene determinato il patto di stabilità interno per gli enti locali, adottando un criterio più efficace e virtuoso di quello oggi vigente, così da favorire lo sblocco degli investimenti pubblici;
   non si ritenga opportuno promuovere una revisione dell'applicazione dei vincoli del patto di stabilità interno per gli enti locali con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, procedendo altresì con una revisione dell'intero impianto dei vincoli di finanza pubblica per gli enti locali finalizzata all'allentamento degli stessi vincoli e a sostenere la ripresa delle attività economiche. (4-02532)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2009 0042

EUROVOC :

comune

finanziamento pubblico

investimento pubblico

rilancio economico

ente locale

indipendenza economica