ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02212

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 99 del 17/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: MATARRESE SALVATORE
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 17/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17/10/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/10/2013
Stato iter:
16/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/12/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/12/2015

CONCLUSO IL 16/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02212
presentato da
MATARRESE Salvatore
testo di
Giovedì 17 ottobre 2013, seduta n. 99

   MATARRESE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   gli eventi metereologici avversi e di eccezionale intensità che hanno colpito duramente il comune di Ginosa e la frazione di Ginosa Marina in provincia di Taranto, hanno causato il crollo del ponte Sierro delle Vigne e danni ai tratti stradali limitrofi per circa tre chilometri della ex S.S. 580 che è l'unico collegamento viario diretto tra Ginosa e Taranto e che costituisce l'accesso alla viabilità che porta a Reggio Calabria tramite la S.S. 106;
   da quanto si evince dal documento redatto dal Coordinatore del Comitato «7 ottobre – Ginosa», le aree prospicienti al crollo del ponte e della strada non sono adeguatamente messe in sicurezza e, pertanto, non è in alcun modo impedito il libero accesso ai cittadini nonché ai proprietari dei fondi agricoli che insistono sul tratto di strada interessato dai danni da dissesto idrogeologico che sono stati visti transitare più volte in quell'area, anche per la necessità di accedere ai fondi di proprietà per la coltivazione degli stessi;
   in particolare, così come descritto nel predetto documento, la S.S. 580 è stata interrotta al traffico veicolare tramite l'installazione di transenne poste nei tratti di strada che precedono il ponte;
   le transenne poste sulla S.S. 580 non risulterebbero, però, adeguate ad impedire l'accesso pedonale e soprattutto ai proprietari dei fondi agricoli che, così come affermato dai membri del Comitato, sono stati più volte avvistati in quelle zone intenti, evidentemente, a perlustrare le loro terre di proprietà colpite dal dissesto idrogeologico, non curanti del pericolo a cui potrebbero andare incontro;
   la suddetta strada consente l'accesso al depuratore comunale la cui viabilità di collegamento è stata distrutta dall'evento calamitoso;
   l'area colpita dal dissesto idrogeologico, quindi, non risulterebbe adeguatamente messa in sicurezza e potrebbe essere causa di ulteriori e seri rischi per l'incolumità delle persone;
   l'intero traffico veicolare è stato deviato sull'unica arteria stradale che consenta a cittadini, trasporto pubblico e trasporto merci di raggiungere la città di Taranto;
   in particolare, la strada sulla quale è stato deviato il traffico è la S.P. 7, 8 e 9 che risulterebbe non adeguata al volume di traffico che, quotidianamente, si crea e quindi non sicura per chi è alla guida, soprattutto in considerazione del fatto che su quella strada transitano non solo le automobili ma anche i mezzi del trasporto pubblico e quelli pesanti utilizzati per il trasporto merci. Infatti, la strada non è adeguatamente manutenuta, non dispone di illuminazione e non consente, quindi, di garantire a coloro che la percorrono gli standard minimi di sicurezza stradale in relazione al nuovo e diverso volume di traffico cui è assoggettata;
   in data 9 ottobre 2013, l'interrogante ha inoltrato alla Presidenza del Consiglio dei ministri un'interrogazione, la n. 4-02123 pubblicata in data 10 ottobre 2013 con la quale ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i territori del comune di Ginosa colpiti dal nubifragio. Allo stato attuale, nessuna risposta è ancora pervenuta;
   ad oggi, non solo non è ancora stato deliberato lo stato di emergenza dalla Presidenza del Consiglio dei ministri ma, così come confermato dai membri delimitato «7 ottobre – Ginosa», nessun tipo di intervento da parte di altre autorità competenti è stato ancora posto in essere, malgrado continuino a sussistere delle evidenti situazioni di grave danno per le comunità colpite e per le pubbliche infrastrutture e vi siano state delle vittime;
   sarebbe necessario un immediato intervento dello Stato che possa garantire lo stanziamento di fondi certi e adeguati per garantire la sicurezza della cittadinanza, ripristinare la funzionalità delle infrastrutture pubbliche gravemente danneggiate se non distrutte e per risarcire i danni subiti dai proprietari dei fondi agricoli che, secondo quanto si evince dai dati di Coldiretti Puglia, ammontano a 50 milioni di euro di prodotti agricoli distrutti, pari a circa il 10 per cento della produzione lorda vendibile del territorio;
   a conferma della volontà del Parlamento di impegnare il Governo ad intervenire per programmare investimenti che consentano l'operatività immediata di un piano strategico nazionale per la messa in sicurezza dei territori italiani interessati dal pericoloso fenomeno, vi è la risoluzione n. 8-00016, approvata in VIII Commissione alla Camera dei deputati, che prevede, nel prossimo disegno di legge di stabilità per il 2014, stanziamenti pluriennali certi, pari ad almeno 500 milioni annui per la realizzazione, da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con i soggetti istituzionali territorialmente preposti, di un piano organico con obiettivi a breve e medio termine per la difesa del suolo nel nostro Paese;
   sarebbe, quindi, auspicabile che, nell'ambito dell'impegno economico previsto dalla predetta risoluzione n. 8-00016, siano reperite risorse per realizzare quelle opere di regimentazione idraulica e di messa in sicurezza indispensabili e necessarie per scongiurare il ripetersi di ulteriori tragici eventi a Ginosa e in tutto il territorio della provincia di Taranto che negli ultimi anni sono state più volte interessate da eventi calamitosi di eccezionale gravità –:
   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare con particolare riferimento alla necessità di porre immediatamente in sicurezza l'area interessata dal dissesto idrogeologico in attesa del riconoscimento dello stato di calamità naturale per il comune di Ginosa da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri e dell'auspicabile e celere stanziamento di fondi necessari al completo ripristino degli standard minimi di sicurezza per l'intera cittadinanza.
(4-02212)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 537
4-02212
presentata da
MATARRESE Salvatore

  Risposta. — In riferimento all'atto di sindacato ispettivo in oggetto, relativo agli eventi meteorologi eccezionali che hanno colpito il comune di Ginosa, in provincia di Taranto, si rappresenta quanto segue.
  Preliminarmente, si segnala che, con decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 24 gennaio 2014 è stata dichiarata, ai fini dell'applicazione delle misure di intervento previste dal decreto legislativo 29 marzo 2004 n.102 e successive modificazioni ed integrazioni) l'esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi per effetto dei danni alle strutture aziendali e alle infrastrutture connesse all'attività agricola nel territorio in questione.
  Più in generale si fa presente che il Ministero dell'ambiente della tutela del territorio e del mare, insieme alla struttura di missioni contro il dissesto idrogeologico, ha avviato il piano operativo nazionale degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per il periodo 2014-2020.
  Il piano è stato definito dalle proposte presentate dalle regioni nel corso degli anni 2014 e 2015, attraverso l'utilizzo del sistema web Rendis del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in collaborazione con l'Ispra.
  L'insieme degli interventi localizzati sull'intero territorio nazionale comporta un fabbisogno complessivo pari a circa 20,3 miliardi di euro e, rispetto a tale importo, quello relativo alle richieste validate dalle regioni nel sistema Rendis ammonta, ad oggi, a circa 17,5 miliardi di euro.
  Attesa l'impossibilità di poter finanziare contemporaneamente tutti gli interventi individuati, ed al fine di assicurare l'avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico nelle aree soggette a frequenti esondazioni, è stato individuato, nell'ambito del piano operativo nazionale, un primo piano stralcio, costituito da un insieme di interventi di mitigazione del rischio riguardanti principalmente le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposte a rischio di alluvione. L'importo di detti interventi è pari a circa 1,4 miliardi di euro.
  Con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 maggio 2015 sono altresì state individuate le procedure, le modalità ed i criteri di selezione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Il predetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è, peraltro stato condiviso con i soggetti istituzionalmente coinvolti nella seduta della Conferenza Stato-regioni e province autonome del 25 marzo 2015.
  Al fine di garantire il rapido avvio degli interventi più urgenti e tempestivamente cantierabili ricompresi nel piano stralcio, la delibera Cipe n. 32 del 2015 ha inoltre assegnato al Ministero dell'ambiente e della tutela e del territorio e del mare l'importo di 450 milioni di euro a valere sulle risorse del fondo per io sviluppo e la coesione afferenti alla programmazione 2014-2020.
  Per la medesima finalità sono state individuate risorse disponibili, a legislazione vigente, pari a 150 milioni di euro, di cui 40 milioni costituite da risorse del Ministero dell'ambiente e della tutela e del territorio e del mare a valere sulle disponibilità recate dall'articolo 1, comma 111, della legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità 2014), e la restante quota di 110 milioni a carico delle risorse del fondo di sviluppo e coesione per il periodo 2007-2013 di cui al l'articolo 7, comma 8, del decreto legislativo n. 133 del 2014 (cosiddetto sblocca Italia).
  A questi si devono aggiungere, per il biennio 2015-2016, ulteriori 54 milioni di euro circa che il Ministero dell'ambiente e della tutela e del territorio e del mare ha disposto di destinare al fine di incrementare la copertura del piano stralcio citato, in considerazione della rilevanza e dell'urgenza degli interventi in esso previsti.
  In relazione al piano nazionale 2014-2020, si segnala infine che le richieste avanzate dalla regione Puglia ammontano a euro 836.580.312,56 per la provincia di Foggia, per un totale di 233 interventi, ivi compresi quelli attinenti all'area garganica richiamata nell'atto di sindacato ispettivo. Tali richieste saranno valutate, non appena rinvenute le ulteriori risorse finanziarie necessarie per l'attuazione del suddetto piano nazionale, secondo la procedura prevista dal menzionato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 maggio 2015.
  La priorità di assegnazione di tali risorse sarà determinata secondo i criteri previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 maggio 2015, nonché in base alle priorità che saranno manifestate dalla regione, attribuendo rilevanza a:
   interventi integrati che, oltre a contrastare/mitigare il dissesto idrogeologico, contribuiscano al miglioramento dello stato ecologico dei corsi d'acqua e alla tutela degli ecosistemi e della biodiversità;
   interventi ricadenti in aree con un maggior numero di persone esposte a rischio diretto e/o con edifici strategici a rischio grave;
   interventi ricadenti in aree caratterizzati da eventi ad elevata frequenza di accadimento; interventi che presentino misure di compensazione e/o mitigazione ambientale, collegati agli impatti dell'opera principale.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

GINOSA,TARANTO - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

disastro naturale

indennizzo

prodotto agricolo

circolazione stradale

sicurezza stradale