ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01810

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 13
Seduta di annuncio: 29 del 10/07/1996
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: FORZA ITALIA
Data firma: 10/07/1996
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORZA ITALIA 07/10/1996
FORZA ITALIA 07/10/1996
FORZA ITALIA 07/10/1996


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
Stato iter:
03/03/1997
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/02/1997
MINISTRO - (MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA)
Fasi iter:

PRESENTATO IL 10/07/1996

RISPOSTA DEL GOVERNO IL 14/02/1997

ITER CONCLUSO IL 03/03/1997

Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso
che:
la riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie è
questione di grande importanza per il miglioramento
dell'efficienza del sistema giudiziario, insieme alla
realizzazione di alcune fondamentali riforme ordinamentali e ad
interventi sull'organizzazione degli uffici;
il gruppo ministeriale di studio per la revisione delle
circoscrizioni giudiziarie ha elaborato una proposta di
riarticolazione dei circondari perseguendo l'obiettivo: a) di
attuare la riduzione mediante graduali accorporamenti; b) di
realizzare la tendenziale coincidenza tra circondario e ambito
provinciale, così che, degli attuali 103 circondari
sub-provinciali, 83 potrebbero essere accorpati in un arco di
tempo ragionavolmente breve, da definire in via legislativa; c)
di definire i criteri e i vincoli posti alla base
dell'aggregazione per fasi successive fino a completare la
procedura di accorporamento, individuando i 47 circondari di
aggregare a 33 circondari preferibilmente (ma non
necessariamente) capoluogo di provincia, in modo da far
coincidere, in 94 casi su 103, i tribunali con le province; d) di
prevedere tre fasi temporali di realizzazione del processo,
ipotizzando per il tribunale di Casale Monferrato (AL)
l'inserimento nella fase due per l'accorpamento al tribunale di
Alessandria - capoluogo di provincia;
l'ipotesi di soppressione del tribunale di Casale
Monferrato sta suscitando vivissime preoccupazioni a livello
locale; l'eventuale soppressione viene letta come un pericolo per
tutto il circondario casalese, poiché potrebbe preludere ad un
inevitabile sfascio del servizio giustizia, posto che il
tribunale di Alessandria, già fin d'ora insufficiente per le
condizioni tecnico-logistiche in cui si trova (prima fra tutte la
concreta insussistenza di siti idonei per accogliere gli uffici)
sarebbe inevitabilmente sommerso di cause e procedimenti
giudiziari provenienti da ben tre circondari soppressi (Acqui
Terme, Casale Monferrato, Tortona). Senza contare che, con la
soppressione del tribunale, si teme altresì la soppressione di
tutti gli uffici e le istituzioni al tribunale connessi, quali ad
esempio l'ufficio del registro, la conservatoria dei registri
immobiliari, gli ordini professionali e l'archivio notarile
(quest'ultimo non esiste ad Acqui e Tortona);
Casale Monferrato si troverebbe, in tal modo, ulteriormente
e drasticamente sospinta ad un depauperamento e declassamento,
che la trasformerebbe, a dispetto della sua fiorente posizione
economica, industriale, culturale, sociale e politica, in un
grosso sobborgo, forzatamente gravitante nell'orbitra del
capoluogo di provincia che è distante per spazio, mentalità,
tradizioni e programmi;
auspicabile sarebbe, invece, in via principale, per un più
rapido ed efficiente servizio della giustizia in provincia di
Alessandria, l'ipotesi di una minor rigidità nell'acorpare ai
circondari provinciali gli altri circondari esistenti, prevenendo
prioritariamente ad una revisione dei confini territoriali.
Sarebbe opportuno ad esempio che al territorio del circondario di
Casale Monferrato fosse aggregato il territorio di Valenza,
avente con Casale omogeneità nella domanda di giustizia, unicità
funzionale già per taluni servizi (Ussl, acquedotto) e per
rapporti economici;
a tale proposito si evidenzia, in via subordinata, come
sarebbe di gran lunga più opportuno e razionale che la
deprecabile futura aggregazione del circondario di Casale venisse
comunque collocata nella fase temporale di attuazione numero tre
in considerazione del maggior rilievo, sotto tutti gli aspetti
positivi, delle caratteristiche funzionali e operative del
Casalese, in confronto alla realtà nel campo specifico
giudiziario, tenendo nella dovuta evidenza e considerazione la
presenza in Casale della corte d'assise di primo grado, ufficio
giudiziario che, fra i tribunali non provinciali piemontesi, è
istituito ed in funzione solo a Casale ed Ivrea, mentre financo
le circoscrizioni dei tribunali provinciali di Biella, Verbania e
Vercelli ne sono prive -:
se non ritenga opportuno assicurare gli enti locali, gli
operatori e le popolazioni interessate sul fatto che le ipotesi
di cui sopra saranno sottoposte, a cura del ministero, ad una
doverosa ed oggettiva verifica di "impatto ambientale", ai fini
di accertare la presenza di elementi di stato e delle condizioni
tecnico-logistiche che possono consentire o meno di dare luogo
alle diverse azioni.
(4-01810)
In riferimento all'interrogazione in oggetto si
comunica quanto segue.
Va anzitutto chiarito che sia
l'eventuale soppressione sia l'eventuale istituzione di uffici
giudiziari può avvenire soltanto nel quadro di una generale
revisione delle circoscrizioni giudiziarie e quindi in un'ottica
di sistematicità ed organicità che eviti prese di posizione
estemporanee e non sufficientemente ponderate. Tanto più che
l'intera problematica va vista in relazione anche a due
importanti, innovative circostanze: la prima rappresentata dal
disegno di legge delega per l'istituzione del giudice unico; la
seconda dalle sentenze della Corte Costituzionale sulla
incompatibilità.
Con l'importante riforma sul giudice unico si vuole
conseguire l'unificazione funzionale degli uffici (procura
circondariale e procura della Repubblica, pretura e tribunale)
senza toccare il loro insediamento territoriale e strutturale e
quindi senza determinare alcun apprezzabile mutamento
dell'attuale geografia giudiziaria. L'attuazione del disegno
consentirà di garantire ben più ampia flessibilità
all'organizzazione giudiziaria e soprattutto di ottenere
l'accorpamento e quindi una migliore utilizzazione del personale,
ivi compreso quello di magistratura. L'eventuale revisione delle
circoscrizioni giudiziarie dovrà essere legata alla previa
valutazione dei risultati che si accerterà essere stati raggiunti
mediante la preminente riforma di cui si parla e ancora in corso
di realizzazione normativa.
Sotto il secondo aspetto richiamato, deve aggiungersi che il
tema degli organici del personale di magistratura e soprattutto
della loro ripartizione ha assunto particolare attualità alla
luce delle note pronunzie della Corte costituzionale in tema di
incompatibilità.
E' evidente, infatti, che le proposte di intervento sinora
formulate (rapporto del Censis; studio del Consiglio superiore
della magistratura; gruppo di studio nominato dal Ministro di
Grazia e Giustizia per la revisione delle circoscrizioni
giudiziarie) e che concordano nel ritenere che, per giungere ad
uffici che assicurino la migliore resa di giustizia, occorre
puntare su dimensioni medie (uffici giudicanti con non meno di
20-25 giudici, ma anche 15 per situazioni particolari; uffici
requirenti con non meno di 6-10 magistrati) dovranno tutte essere
approfondite tenendo conto dei princìpi affermati dalla Corte e
concretamente connesse alle varie situazioni processuali
prospettabili.
Può allora dirsi che i dati quantitativi non potranno
rappresentare l'unico dato da valutare. Dovrà essere presa in
esame anche una serie di altri elementi quali: i flussi di
lavoro, valutati al fine di determinare un modello standard di
produttività unitaria nel rapporto tra domanda di giustizia e
numero complessivo dei magistrati disponibili e "non
incompatibili"; l'estensione del territorio; le particolari
esigenze del bacino di utenza del servizio giudiziario e la
necessità dell'azione di contrasto a grandi fenomeni di patologia
sociale; l'ubicazione degli uffici in relazione alla loro
distribuzione sul territorio; i collegamenti, l'orografia e gli
insediamenti produttivi; l'esistenza di moderni ed attrezzati
locali destinati al servizio giudiziario e di strutture
carcerarie di rilevante consistenza.
Nulla potrà essere fatto senza aver prima adeguatamente
ponderato tutti i contributi informativi e valutativi che i
soggetti istituzionali (in particolare gli enti locali, i
consigli regionali, e le province autonome) nonché le altre
figure operanti nell'ambito giudiziario ed i singoli cittadini
vorranno fornire.
Ed è naturale che in tale complessivo ambito saranno in
futuro considerate anche tutte le esigenze segnalate in
riferimento al tribunale di Casale Monferrato.
Il Ministro di grazia e giustizia: Flick.
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CIRCOSCRIZIONI GIUDIZIARIE, ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, TRIBUNALI, UFFICI GIUDIZIARI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

ALESSANDRIA (ALESSANDRIA+ PIEMONTE+), CASALE MONFERRATO (ALESSANDRIA+ PIEMONTE+)